Giorni caldi, è tempo d’estate, e qui a Milano come a Torino, è anche tempo di muoversi in una sola direzione, si, ma quale? Avreste mai pensato un anno e mezzo fa, quando la Juventus acquistò Dusan Vlahovic, che il bomber più desiderato d’Europa, pagato 82 milioni, la punta di diamante del campionato di serie A, si sarebbe ritrovato in mezzo a numerose voci di mercato che lo vogliono lontano da Torino per essere sostituito dal peggior nemico recente della tifoseria bianconera?
Non leggete tra le righe, perché io non avrei mai potuto prevederlo neanche con la sfera di cristallo. Prendete le mie parole come buone però, quando due anni fa chiacchierando con i soliti amici, al solito bar, raccontavo di come una rapida decaduta dell’attaccante Serbo sotto la corte di mister Massimiliano Allegri sarebbe stata tutt’altro che fantasia.
Nell'ultimo anno e mezzo, Dusan Vlahovic ha segnato, nel nostro campionato, meno gol che nei 6 mesi precedenti giocati alla Fiorentina, e se tutto fosse una questione di numeri allora si potrebbe già parlare di investimento sbagliato, ma siamo sicuri che la questione numerica sia davvero così importante?
Ho la fortuna ormai da qualche anno, di poter seguire la Serie A Tim con assidua frequenza e attenzione, prestando particolare interesse per i prospetti presentatisi anche nei piccoli team, e provo a mettere le mani su di loro nel gioco più diffuso in Italia da noi tifosi appassionati, il Fantacalcio! Vi racconto questo aneddoto divertente, nella stagione 2022/2023 mi si è presentata l’occasione di poter ingaggiare un giovane di talento per il mio team, che l’anno prima mi aveva fatto un ottima impressione, l’attaccante della Fiorentina Dusan Vlahovic.
Una volta ingaggiato, ho puntato forte su di lui schierandolo in campo titolare per tutta la stagione, risultato? Ho vinto il fantacalcio, pur con un calo di prestazioni dello stesso bomber nella seconda parte di campionato.
Perché vi racconto questo, perché io ho vissuto Dusan Vlahovic al tempo della Fiorentina, e senza stare a discutere di qualità tecniche e finalizzazione, era semplicemente un attaccante spaventoso. Moderno, tecnico, fisicamente dominante, con un fiuto incredibile per il gol, era come poter guardare un super computer competere con dei laptop, non potevi controllarlo, si vedeva la fame in ogni partita, dalla più importante alla meno chiacchierata! La Juventus, vecchia volpe, si è assicurata le prestazioni di questo fantastico giocatore per 82 milioni di euro, battendo la concorrenza di grandi club, perché la volontà del ragazzo di restare in Italia e giocare per un club storico come la Vecchia Signora era troppo forte.

Ora, trasferiamoci da Gennaio 2022 a Luglio 2023.
Cristiano Giuntoli, nostro nuovo direttore su cui spenderò presto ottime parole, recita questo nella conferenza stampa di presentazione alle numerose domande che richiedevano il futuro di Vlahovic: ”Puntiamo forte su di lui, fa parte della squadra, e a meno di offerte irrinunciabili non partirà”. Ora la domanda che sorge spontanea è: ma se un anno e mezzo fa hai comprato uno dei prospetti più interessanti degli ultimi anni per 82 milioni, ora per questioni di bilancio, puoi lasciarlo partire per 75? La programmazione, l’azienda quotata in borsa, la famiglia Juventus, può lasciarsi scappare il suo talento più cristallino per soli 75 milioni? Le due squadre di Milano hanno venduto i loro talenti a peso d’oro, e guardando a primo impatto il mercato del Milan, sapeva già dove far ballare l’occhio una volta salutato Tonali, e allora io, come molti altri, mi chiedo, dove sono le riunioni che tanto decantano, gli incontri giornalieri, il mito della scrupolosità che viene sempre considerato da noi tifosi Juventini?
Dobbiamo accettare che non esiste più? E che nel calcio moderno conta solo l’apparenza davanti alle telecamere? Perché il signor Allegri davanti alle telecamere è bravissimo, un signore oserei dire, come tanti dei nostri dipendenti, ma la realtà raccontata dai giornali non corrisponde alla verità.

La verità è che ormai se non ci si affida a un computer i dirigenti programmano alla giornata, quasi come se la squadra sia diventata il loro team di football manager, e puntano il dito in base a dove gli altri puntano il dito, quindi nel momento in cui Vlahovic viene super popolarizzato Vlahovic va comprato, e nel momento in cui Vlahovic viene criticato, Vlahovic va venduto.