Questo breve elaborato non vuole essere un articolo. Lo scopo è di ironizzare sul dramma, attività che gli italiani conoscono bene. Come non citare le lacrime amare e le risate, gli ingredienti vincenti della fabula che rese famosa gente del calibro di Paolo Villaggio (chi non conosce Fantozzi) e il più recente Checco Zalone. Il dramma o drama è alla base della quotidianità dell’italiano. L’italiano è abituato a lavorare sodo, al genio e alla sregolatezza, alla deviazione della norma e al successo. L’italiano, nel mondo, è considerato l’opposto e antagonista del tedesco. Si chiama un abitante del Bel Paese se c’è un “focolare” da spegnere e non si sa come. Quando le regole non funziono più ma funzionano solo le eccezioni. Se apparentemente non c’è soluzione, l’italiano “se la cava” e contemporaneamente, sopporta tutto, corruzione, clientelismo, burocrazia eccessiva, ingiustizie, Studio Aperto, tutti i piccoli grandi drammi quotidiani, l’italiano li bypassa, andando a lavoro ogni mattina ed eccellendo. L’italiano, che si sveglia la mattina, legge, guarda, gioca, ascolta, tifa il calcio e vorrebbe un Italia più pulita. Poi ci sono gli Agnelli. Lungi da me ripercorrere cosa gli Agnelli abbiano fatto al nostro Paese, dedico solo queste poche parole di conforto a tutti gli italiani, tifosi di qualsiasi squadra, ma anche non supporter di alcuna. Gli italiani si meriterebbero un calcio più pulito (e non solo). Viva il calcio.