Nella notte a Roma è stata messa in scena la rappresentazione non cinematografica degna del peggior canovaccio horror e splatter, della scuola di Sam Raimi, Wes Craven, ma anche del nostro più vicino Dario Argento. Manichini appesi per il collo, calati sotto a un ponte ben visibile dalla strada, portavano infatti le maglie di tre calciatori della Roma, più precisamente quelle di Salah, Nainggolane e De Rossi. Subito sopra uno striscione, in perfetta rima baciata, regalava un momento di poesia, anch’esso – probabilmente – ispirato a qualche girone Dantesco che or ora non mi sovviene: "Un consiglio senza offesa, dormite con la luce accesa". Ci chiediamo, perché in questo portale, Calciomercato.com, perché sulla Gazzetta dello Sport, perché – insomma – questa notizia venga riportata in istanze sportive? Chiaramente il motivo non è attribuibile al tifo, che tifo non è, nemmeno ai risultati sportivi, perché non stiamo parlando di una partita di pallone. L’unica associazione possibile è quella tra le maglie della squadra e i diretti interessati, che sono proprio calciatori della Roma. E intanto, una vocina misteriosa, forse sarà il mio Grillo Parlante, mi dice “c’è del marcio in Danimarca”, impedendo al mio cervello di risolvere questo grande dubbio amletico, degno del più grande cospirazionista grillino: nella Roma città di mafie e poteri, politica e interessi, siamo davvero sicuri che tutto ciò sia dovuto a una partita di calcio? Lascio a voi la soluzione, io rimango con il dubbio.