Stoke City, dall'annata 2008-09 fino ad oggi è sempre stato presente in Premier League e ha chiuso sempre la stagione con prestazioni decisamente invidiabili per una società da medio-bassa classifica. La peggior annata dalla loro promozione, esclusa la corrente, è stata quella del 2011-12, quando si piazzò 14esima a ben +9 dalla zona retrocessione. Nelle altre la posizione finale è sempre oscillata tra la 13esima e la nona, non male per una squadra che era appena stata promossa.

Dal 2008 era stato aperto un ciclo, un bel ciclo con un progetto decisamente solido, che ha portato alla formazione di un rosa invidiabile anche dalle dirette concorrenti per la salvezza: Jack Butland, considerato uno tra i migliori portieri della Premier League, Martins Indi, l'ex-Chelsea Zouma,il vincitore di praticamente tutto con il Manchester United Fletcher, gli ex-campioni d'Europa con Bayern Monaco e Barcellona, Shaqiri e Affellay, gli ex-Liverpool Crouch e Allen, chiudendo con Choupo-Moting e Berahino. In Italia una squadra con questo livello di individuali non avrebbe fatto fatica a salvarsi, anzi si sarebbe potuta permettere di puntare alla qualificazione in Europa League. Ma se avesse fallito e fosse realmente retrocessa qui in Italia, quale sarebbe stata la reazione dei tifosi? Considerando anche il fatto che non c'è mai stata una vera e propria reazione da parte di squadra e/o società, basti pensare che l'ultima vittoria dei Potters risale al 20 gennaio contro l'Huddersfield. E tenendo conto anche che tra le rivali della parte bassa della calssifica ci sono state prestazioni d'orgoglio incredibili: il Crystal Palace da 0 punti nelle prime 10 partite che adesso si ritrova 11esimo, il WBA che ha vinto contro Tottenham e Manchester United.

In Italia dopo le prime due partite perse, si sarebbero sentiti già i primi fischi, e visti i primi seggiolini vuoti, con annessi striscioni contro la società e i giocatori, poi le proteste a faccia a faccia con i dirigenti, e dopo ancora le polemiche sui social. Ma in Inghilterra il mondo gira nel senso opposto rispetto al nostro e i tifosi appartengono a questo mondo antitetico a quello italiano. Su un totale di circa 30.000 posti, lo stadio ha sempre visto entrare almeno 27.500 tifosi, senza subire seri cali nell'ultimo brutto periodo, anzi la media delle ultime partite si è alzata fino a raggiungere quota 29.628.
E infine, ciliegina sulla torta, cosa hanno fatto al termine dell'ultima gara? Applausi. Con il "disappointment" che si leggeva chiaramente scritto in maiuscolo e grassetto in faccia, ma comunque applausi. Niente uscite dallo stadio all'80esimo minuto, niente fischi: applausi. Probabilmente neanche meritati dallo Stoke, ma quando si tifa una squadra si supporta soprattutto in questi momenti , non solo quando si vince.

Questo almeno nella cultura britannica, mentre nella nostra il funzionamento è leggermente diverso, ma se imparassimo da loro, le cose girerebbero sicuramente meglio. Se si entrasse nell'ottica secondo la quale noi non andiamo allo stadio per esigere qualcosa dalla nostra squadra, ma semplicemente per stimolare i giocatori da cui abbiamo scelto di farci rappresentare a dare del loro meglio, dimostrando anche nei momenti più bui che noi siamo li per loro, e non per noi, magari avremmo evitato inutili critiche alla Nazionale dopo la sconfitta con la Spagna.
Di conseguenza si sarebbe mantenuto un ambiente sano e sereno a Coverciano, e probabilmente quest'estate avremmo avuto una squadra per cui tifare.