Il “Guerriero” è stato sconfitto in questa battaglia da un avversario troppo temibile: purtroppo Sinisa Mihajlović ci ha lasciato all’età di 53 anni a Roma, il 16 dicembre 2022, a causa di quella maledetta e letale leucemia che lo ha colpito in questi ultimi anni di vita. Mihajlović annunciò in una conferenza stampa del 2019, mentre occupava la panchina del Bologna, di essere stato colpito dalla leucemia, che lo allontanò dalla panchina per diversi momenti durante le sue stagioni, in quanto doveva sottoporsi ai cicli di cura che furono ben 2. Lui ha sempre affermato che, nonostante la malattia, voleva essere valutato per il suo operato e non voleva essere visto come “l’allenatore malato”.
È stata una figura emblematica nel mondo dello sport, in particolar modo per i valori che ha sempre trasmesso, per il suo esprimersi in maniera diretta, per essere stato un uomo che non mollava mai, un leader vero e proprio.

Sinisa durante la sua carriera da calciatore ha ottenuto grandissimi successi come, ad esempio, vincere la Champions League 90/91 con la Stella Rossa (unica squadra slava ad aver vinto la competizione). Ebbe i suoi migliori successi durante le stagioni con la Lazio e con l’Inter collezionando 3 Supercoppe Italiane, 2 Campionati Italiani, 4 Coppe Italia, una Coppa Delle Coppe e una Supercoppa Uefa. Mihajlović è ricordato soprattutto per le sue punizioni, non casualmente le curve cantavano “Sinisa tira la bomba”; dei veri e propri missili partivano da quel mancino spettacolare, era diventato un incubo per i portieri. Proprio in Serie A detiene il record di gol su punizione, insieme ad un certo Andrea Pirlo, con 28 gol realizzati ed è, insieme a Beppe Signori, l'unico giocatore ad aver fatto una tripletta su punizione, realizzata nella partita Lazio-Sampdoria, poi finita 5-2 (giocava per la Lazio) nella stagione 98/99.
D’altra parte, la sua carriera da allenatore l’ha visto protagonista principalmente con il Catania, la Sampdoria, il Torino e il Bologna, facendo esprimere alle squadre un bel calcio, classificandosi in buonissime posizioni e facendo esordire, durante il suo periodo da tecnico del Milan, l’attuale portiere del PSG Gianluigi Donnarumma.

È un addio pesante, insopportabile e impossibile da accettare; un addio che ha distrutto il cuore di tutti i suoi familiari e dei suoi amici calciatori, allenatori e presidenti, che lo ricorderanno sicuramente con tanto affetto. Lo vogliamo ricordare con una sua frase che magari ci strapperà un sorriso in questo brutto momento: “I miei giocatori sono liberi di fare tutto quello che dico io”.
Addio Sinisa, ci mancherai!