Un nuovo anno ha inizio. La Serie A al giro di boa inizia a darci le prime risposte, e con l'affacciarsi del girone di ritorno è arrivato il momento di tirare le somme su quelli che sono stati i giocatori simbolo di questa prima parte di campionato.
Ecco dunque la top 11, con relative menzioni d'onore, delle prime 19 giornate. La scelta del modulo con cui schierare gli mvp del girone di andata è il 3-5-2, sistema di gioco che prende sempre più piede e che è specchio dell'evoluzione del calcio nostrano, come testimoniato dalla vittoria dello scudetto e la conquista del titolo di campione di inverno da parte dell'Inter, promotrice principale di tale modulo.

  • Portiere-Ospina: Il numero uno colombiano è come il buon vino. Nonostante questo sembrasse essere l'anno della consacrazione per Alex Meret, l'infortunio che lo ha tenuto fuori dai pali per mesi ha portato all'ennesima chiamata in causa del portiere ex Arsenal. Come sempre Ospina si è fatto trovare pronto, sfoderando prestazioni da portiere di classe mondiale e collezionando uno score di soli 14 gol subiti e ben 9 clean sheet, che hanno portato il Napoli a laurearsi come migliore difesa di questo girone di andata. Menzione d'onore per l'intramontabile Handanovic il quale, nonostante sia in evidente fase calante e a volte oggetto di aspre critiche da parte dei tifosi, insieme al pacchetto arretrato nerazzurro colleziona gli stessi numeri del collega colombiano subendo solamente un gol in più contribuendo alla salda prima posizione della compagine interista.
  • Difensore centrale di destra-Skriniar: Candidatura ampiemente meritata per il muro slovacco che dopo un primo anno di adattamento alla difesa a tre con Conte particolarmente rumoreggiato, torna al suo massimo splendore collezionando prestazioni sontuose sotto il punto di vista della solidità, della capacità di lettura e dei duelli. Da non sottovalutare anche l'apporto offensivo del centrale ex Sampdoria, protagonista di diverse sortite offensive sotto richiesta esplicita di Inzaghi, che è riuscito a iscrivere anche il proprio nome a tabellino con la specialità della casa, il colpo di testa. La menzione d'onore raggiunge l'altra parte del naviglio con Fikayo Tomori. Il centrale inglese ha saputo essere il perfetto partner di Simon Kjaer, ma ha impressionato particolarmente l'incremento del livello delle sue prestazioni in seguito proprio al grave infortunio del danese. Il Milan ritrova in Tomori il vero e proprio pilastro della propria difesa che stupisce per personalità, doti atletiche e tattiche.
  • Difensore centrale-Bremer: Stagione paurosa del difensore brasiliano del Torino, a testimonianza di un percorso di maturazione che sembrava essere a buon punto l'anno scorso e che potrebbe essere arrivato al termine quest'anno. Bremer primeggia contro pressochè chiunque, non sfigurando nemmeno nei duelli più complicati contro le punte di diamante della Serie A. Tra i difensori del campionato risulta essere primo per palloni intercettati (60), palloni recuperati (155) e duelli aerei vinti (69), oltre a confermare la sua pericolosità in zona gol. Tutte le big del campionato hanno già messo gli occhi su di lui. Menzione d'onore per la torino bianconera con De Ligt. In una stagione in cui la Vecchia Signora non brilla per lucidità e solidità, il centrale olandese non sfigura e prende in mano il reparto difensivo. Sempre pulito, elegante e incisivo, impressiona il dato secondo cui l'ex Ajax avrebbe subito un solo dribbling in 19 partite.
  • Difensore centrale di sinistra-Koulibaly: Il difensore centrale senegalese torna in grande spolvero sotto la guida di Spalletti. Dopo un'ultima stagione tra alti e bassi, in questa prima parte di campionato Koulibaly è riuscito a stabilizzare le proprie prestazioni su un livello clamoroso e che al momento sembra irraggiungibile per tutti gli altri difensori della Serie A se non per pochissimi eletti. Il colosso è tornato a essere il fulcro della fase difensiva degli Azzurri ed ha contribuito in maniera fondamentale alla costruzione di quella che ad oggi risulta essere la difesa meno battuta d'Italia. Impressionante un dato in particolare; pre e post infortunio di Koulibaly il Napoli ha subito lo stesso numero di gol (7) ma il centrale senegalese è stato in campo per 1236 minuti mentre è stato ai box per soli 474, a testimonianza di un impatto a dir poco decisivo. Menzione d'onore per Bastoni, braccetto di sinistra dell'Inter di Inzaghi e che proprio nel tecnico piacentino sembra aver trovato l'uomo perfetto per valorizzare le sue grandissime capacità tecniche. Continue sovrapposizioni, numero di palloni toccati elevatissimo e grande propensione all'attacco tanto da portarlo spesso e volentieri all'interno dell'area di rigore come succedeva alla Lazio con Acerbi. 
  • Esterno destro-Candreva: Stagione della seconda giovinezza per l'esterno in forza alla Sampdoria. L'ex Inter nonostante l'avanzare dell'età continua a stupire per facilità di corsa e doti atletiche, ma è in zona gol che la stagione dell'ex Inter risulta impressionante. Semrpe coinvolto nella fase offensiva blu cerchiata, sono ben 11 le partecipazioni alle reti da parte di Candreva (6 gol e 5 assist) che lo proiettano senza alcun dubbio tra i migliori della prima fase del nostro campionato. Menzione d'onore a Cuadrado: passano le stagioni ma il colombiano continua a risultare uno dei giocatori chiave della Juventus. Sempre vigile e reattivo in fase di copertura, ma è nella spinta la qualità principale. Giocatore dotato di una tecnica fuori dal normale, risulta essere sempre una spina nel fianco negli uno contro uno e nelle discese sulla fascia; importante l'apporto anche in zona gol con ben 4 gol segnati.
  • Mezzala destra-Milinkovic Savic: Il sergente biancoceleste continua a stupire e a confermarsi su livelli sempre più alti. Nonostante qualche voce di dissidi interni con il mister, il serbo si è calato alla perfezione all'interno del nuovo sistema di gioco di Sarri e, complice anche la stagione con più ombre che luci di Luis Alberto, sembra essere diventato il vero e proprio centro di gravità permanente dei biancocelesti. Il centrocampista ex Genk domina su due lati del campo facendo valere una fisicità a dir poco eccezionale e delle doti tecniche sopraffine, unite anche a una grande capacità di inserimento e doti di finalizzazione. Menzione d'onore per Nicolò Barella. Le prestazioni del centrocampista sardo non fanno più notizia; quantità e qualità a non finire in una zona del campo nevralgica. Impressionante la maturazione sotto il punto di vista degli assist; ha infatti sviluppato una capacità di lettura delle situazioni e una facilità nella verticalizzazione che unite al moto perpetuo che lo caratterizza rappresentano una spina nel fianco della squadra che lo affronta.
  • Regista-Brozovic: Il centrocampista croato è il vero e proprio cuore pulsante della nuova Inter targata Inzaghi. Nonostante non sia uno dei giocatori più appariscenti, specialmente a tabellino, Brozovic è l'unico vero insostituibile per i nerazzurri; dai suoi piedi passano tutte le azioni offensive dell'Inter e allo stesso tempo rappresenta anche la chiave di volta in fase di non possesso e di ripiego. Un vero e proprio geometra in campo con la corsa di un maratoneta; il croato è il giocatore che macina più km in Serie A, oltre ad essere il calciatore che ha partecpiato a più sequenze terminate con un tiro (112) e quello col maggior numero di passaggi completati (1380). Menzione d'onore per Fabian Ruiz. Il regista del Napoli ha ritrovato nuova linfa con l'arrivo di Spalletti sulla panchina degli azzurri, tornando al suo massimo splendore in mezzo al campo e riscoprendosi anche risorsa offensiva di livello con 5 gol e 2 assist.
  •  Mezzala sinistra-Calhanoglu: Forse il trasferimento più discusso dell'estate italiana con il passaggio alla Milano nerazzurra dopo l'esperienza al Milan. Sul turco ci sono sempre state enormi aspettative dettate dalle capacità tecniche e balistiche fuori dal comune; queste spesso e volentieri non sono però state rispettate mettendo in evidenza uno dei limitì più grandi dell'attuale numero 20 nerazzurro, ovvero la continuità. Nonostante questo presupposto però, Calhanoglu si è scrollato dalle spalle quell'etichetta di discontinuo completando una prima parte di stagione da capogiro. Sulle sue prestazioni influisce in maniera importante il lavoro di Inzaghi che, proprio come successe con Luis Alberto alla Lazio, riesce a far brillare il proprio fantasista. Fulcro delle sortite offensive dell'Inter, il turco porta a casa un bottino di 7 gol e 6 assist che lo portano in cima alla classifica dei centrocampisti con più partecipazioni ai gol.  La menzione d'onore va a Pasalic. Il centrocampista ormai non è nuovo a stagioni degne di nota e la sua duttilità permette a Gasperini di trovargli sempre un posto all'interno dello scacchiere bergamasco. Il croato pecca forse solo in continuità, alternando periodi opachi ad altri di puro dominio. Nonostante questo lo score è a dir poco invidiabile con ben 7 reti e 5 assist all'attivo; Pasalic risulta essere il centrocampista di Serie A più prolifico partecipando direttamente a un gol ogni 88 minuti.
  • Esterno sinistro-Perisic: La stagione del riscatto per definizione se ce n'è una. Dopo un primo anno in cui Conte lo aveva bocciato nel ruolo di esterno a cinque, cedendolo in prestito al Bayern Monaco, e un secondo anno di alternanze e di prestazioni mai pienamente convincenti, il croato in questa prima parte di stagione ha brillato. Con l'arrivo di Inzaghi Perisic è rinato, calandosi alla perfezione nella parte e mostrando una dedizione alla causa che mai si era vista prima. Sulla sinistra la propensione offensiva delle squadre di Inzaghi lo esalta in tutte le sue caratteristiche milgiori, grazie alle quali colleziona anche 4 gol; dove però veramente stupisce è nella fase difensiva, in cui dimostra spirito di sacrificio secondo a nessuno e anche un'educazione tattica notevole. Menzione d'onore per Hickey, terzino scozzese del Bologna che dopo un primo anno di ambientamento in Emilia, in quesa stagione sta brillando sotto la guida di Mihajlovic per doti tecnico-tattiche e per propensione alla spinta, testimoniata da ben 4 gol all'attivo.
  • Attaccante-Vlahovic: Poco da dire sul numero 9 serbo se non che è nato un fenomeno. Se l'anno scorso lasciava ben sperare, in questa prima metà di campionato è arrivata l'esplosione definitivo dell'attaccante viola. Numeri da capogiro che recitano 16 gol e 2 assist, uniti a prestazioni da astro nascente del calcio mondiale, che lo candidano senza alcun dubbio ad essere forse uno dei più grandi oggetti del desiderio delle big europee nella prossima sessione di calciomercato. Sotto Italiano è stata completata la maturazione completa di una punta super moderna, strutturata fisicamente, veloce, con killer instinct sotto porta e capacità di manovra collettiva. Menzione d'onore per Lautaro Martinez. El Toro è arrivato forse all'anno della consacrazione definitiva col peso importante di prendere le redini dell'attacco nerazzurro dopo la partenza di Lukaku. All'appello l'argentino risponde presente dimostrandosi pronto anche a ricoprire il ruolo di prima punta nello scacchiere disegnato da Inzaghi e confermandosi come partner di reparto perfetto, vista la grande intesa sviluppata con Edin Dzeko. Qualche calo di tensione che lo porta ad errori sul dischetto importanti non gravano sulla valutazione di una prima parte di stagione notevole da parte sua.
  • Attaccante-Simeone: Il Cholito sembra finalmente aver trovato il suo ambiente ideale, all'interno del quale riesce a rendere al meglio sia in termini di gioco sia in fase realizzativa. Una fase centrale a dir poco dominante caratterizzata da exploit come le prestazioni contro Juventus e Lazio fanno ben sperare i tifosi del Verona che hanno finalmente trovato un terminale offensivo incisivo e impattante con ben 12 gol e 2 assist. Questa prima parte di stagione lascia pensare che questo possa esssere il suo anno della consacrazione definitiva tra i top del nostro campionato. Menzione d'onore per il bomber biancoceleste Ciro Immobile. Sono state spese tante parole su di lui, tra cui molte critiche arrivate durante l'Europeo di questa estate, ma nonostante ciò quando il dovere chiama Immobile risponde sempre. Nonostante il cambio di sistema con l'arrivo di Sarri infatti, la punta della Lazio e della Nazionale continua a fare ciò che gli riesce meglio; il tabellino recita 13 gol e 2 assist a testimonianza della natura da bomber di razza che gli appartiene.