Risposta di Luca: Il tenore delle critiche che Paloschi9 muove a Conte in fondo è simile a quello dei giorni post-Juve, quando il tecnico se ne andò da Vinovo a preparazione appena iniziata. Per poi abbracciare subito dopo la causa azzurra. Anche in quel caso, anzi soprattutto allora, una parte di tifosi juventini lo accusò di alto tradimento. E comunque, senza arrivare a tanto, in molti espressero disappunto per quella scarsa riconoscenza che emergeva da parte dell'allenatore nei confronti di un club e di una squadra ai quali Conte era stato legatissimo. Anche nel caso della Nazionale, le nobili questioni di cuore si scontrano con le ciniche ragioni del portafoglio. Ma il punto è un altro: Conte è un tecnico ancora giovane, che in poco tempo ha dimostrato di meritare un posto esclusivo e importante al top della categoria e che pure ha davanti a se' grandi traguardi da centrare. Il carattere è ambizioso, molto ambizioso. Proprio questa caratteristica gli ha permesso di guidare la Juve in una sola stagione dagli abissi del dopo calciopoli allo status - che tuttora sussiste - di grande squadra nuovamente vincente. L'ambizione spesso non va d'accordo con la riconoscenza o con le delicatezze legate ai comportamenti più politicamente corretti. Chi vuole far carriera a tutti costi - è risaputo - se necessario può "passare sopra" ai valori etici più importanti se questi in qualche modo limitano un grande progetto professionale. Conte è così. Lasciò in fretta la Juve dove aveva già ottenuto molto ma dove non avrebbe avuto l'autonomia decisionale che chiedeva e scelse la Nazionale, un po' perché era in quel momento l'unica panchina libera e un po' perché in quell'ambito avrebbe finalmente potuto esercitare una parte di quel compito manageriale che tanto lo attrae. E che avrà a pieno titolo al Chelsea. In definitiva, si possono discutere le modalità comportamentali del tecnico. Difficile però discuterne il suo valore calcistico: è altissimo. E ciò ci spinge a perdonargli certe ombrosità. Alla Nazionale, rispetto a quanto accadde in bianconero, deve ancora superare l'esame del campo e dei risultati, cioè deve ancora vincere qualcosa di prezioso e potrà farlo ormai solo all'Europeo. Ma non sono queste le sfide che spaventano Conte. Piuttosto incuriosisce la sfida inglese: là apprezzano comportamenti lineari, i successi abbinati allo stile, la fedeltà agli ideali e non solo (o in aggiunta) ai ricavi. Risposta: Credo che nella sua risposta ci sia molto da condividere...... Ma ritengo molto diverso il comportamento avuto da mister Conte alla juve da quello usato in Nazionale.... La juve era casa sua, ci è cresciuto come uomo e come calciatore, è stato per lui una sorta di dovere riportarla in alto, era una questione molto di cuore, condotta si con grande personalità e professionalità ma anche, come appunto dicevo prima, con molto cuore. Cosa che non si può dire sia stata fatta in Nazionale, perchè vissuta come ripiego rispetto alle sue ambizioni. Io non critico il fatto che Conte abbia scelto di andare al Chelsea per ambizioni e soldi, critico il fatto che, appunto perchè giovane, sia sbagliato usare la propria Nazionale come sorta di occupazione temporanea in attesa di meglio, facendo svenare a livello economico federazione e sponsor..... Lo trovo molto scorretto, perchè se è vero che per "chi vuole far carriera a tutti costi - è risaputo - se necessario può "passare sopra" ai valori etici più importanti" è anche vero che al proprio paese e al proprio popolo non si debba voltare le spalle. Sapendo fin dall'inizio che una cosa sarà solo di passaggio non riuscirai mai a dare tutto te stesso, e farlo con una Nazione intera è assolutamente sbagliato. Professionalmente ed economicamente rispetto la scelta di andare via, ma trovo il precedente comportamento molto molto scorretto. Cordiali saluti