QUANTITÀ E QUALITÀ Troppo caro.
Per mesi a Milano si è detto, sia prima del suo acquisto che dopo, che oltre 40 milioni per il suo cartellino fossero troppi. Senza esperienza internazionale, un'ultima stagione avara di reti e un modo di giocare che - da chi lo vedeva una volta ogni tanto o si affidava alle statistiche - risultava poco appariscente.
Quando l'Inter ha portato a Milano Barella in molti, soprattutto sui social, hanno storto il naso perché preferivano nomi più blasonati e d'esperienza.
Ha faticato ad entrare in condizione e ha impiegato qualche settimana in più per entrare nei meccanismi dello scacchiere di Antonio Conte, ma da quando ha raggiunto la condizione fisica richiesta e ha capito i movimenti da fare, Nicolò Barella è il perno del centrocampo nerazzurro.

Piccolo ma tignoso, duro nei contrasti, con polmoni da mediano, ma qualità da centrocampista moderno e soprattutto quel carattere che non l'ha fatto tremare né al Camp Nou di fronte a Busquets né a San Siro di fronte al centrocampo tedesco.

Siamo solo all'inizio, ma Barella ha già dimostrato di valere i soldi spesi e ha ancora ampi margini di miglioramento. A Milano i malumori sul suo acquisto si sono placati, ora per tutti Nicolò è il perno del centrocampo, l'uomo che aziona il pressing sugli avversari o spacca le linee difensive con le sue percussioni.
Si è preso l'Inter a suon di partite convincenti, il prossimo step è prendersi la maglia da titolare della Nazionale.
Complimenti Nicolò!