Centravanti vecchia maniera: poche palle giocate fuori dall'area, poco coinvolto nella manovra di squadra, spesso sul filo del fuorigioco pronto ad approfittare di qualche incomprensione della linea difensiva ma soprattutto letale negli ultimi 16 metri. Questo era David Trezeguet, centravanti francese che ha legato la sua carriera (e i suoi trofei) in modo indelebile alla Juventus ma anche - soprattutto - a due fatti che l'hanno coinvolto indossando la maglia della Nazionale francese.

Quel maledetto 2 luglio 2000 l'Europa intera si accorse, improvvisamente e con violenza, del talento sottoporta di David che - nei supplementari grazie ad una staffilata sotto la traversa che inchiodò Francesco Toldo - regalò un titolo Europeo alla Francia di Zidane.
Divenne il golden gol più famoso della storia e al tempo stesso il più doloroso per gli "Azzurri", colpevoli di non aver affondato il colpo contro una Nazionale transalpina ancora ubriaca dal titolo mondiale ottenuto due anni prima. 
Non fu "solo" quel gol a rendere celebre David, perché su di lui già giravano voci entusiasmanti, si parlava di un ragazzino in grado di trasformare in oro qualunque palla vagasse dentro l'area avversaria e di essere in grado di segnare in qualunque modo. 

Tuttavia fu quel timbro ai supplementari a rendere Trezeguet un diamante ambito sul mercato.
Fu la Juventus a strapparlo al Monaco e a farne il suo titolare dell'attacco, lui ripagò la "Vecchia Signora" con una caterva di reti: 138 reti in 245 partite di Serie A, in totale in bianconero furono 171 in 320 match. Ma se prima il francese fece piangere l'Italia, a distanza di sei anni la fece ridere ed esultare.

Il Mondiale 2006 è passato alla storia come quello della vittoria italiana, ma quel titolo non sarebbe arrivato (o forse sarebbe arrivato più difficilmente) se nella lotteria dei rigori David Trezeguet non avesse sbagliato il suo penalty. Un destro secco che però si andò ad infrangere sulla traversa per poi ricadere dentro al campo.
Da giustiziere italiano a uomo che ci regalò il quarto titolo iridato.

Una carriera fatta di montagne di gol ma che noi italiani ricordiamo soprattutto per quei due fatti, uno doloroso e uno dolce come il miele.

 

Tanti auguri David!