Il sogno di ogni allenatore è quello di poter mandare in campo undici giocatori che eseguano in modo pressoché perfetto quanto studiato in allenamento in settimana.
L'altro grande sogno di un allenatore è quello, durante un match, di potersi girare in panchina e sapere che può pescare un uomo in grado di poter cambiare l'andamento della partita o con un assist o soprattutto con un gol.

Ci sono allenatori che non hanno mai avuto questa fortuna, pescavano dalla panchina chi gli capitava, ma non avevano la certezza che quel giocatore gli cambiasse realmente l'andamento del match. Tuttavia gli allenatori che hanno avuto come calciatore Julio Ricardo Cruz, ogni volta che si giravano in panchina e lo vedevano sentivano che con il suo ingresso tutto sarebbe stato diverso.

Cruz è stato un giocatore particolare: mai nessuno lo ha ritenuto un campione né un titolare da big ma comunque un giocatore utile per una grande più come subentrante che come titolare. A Milano ha segnato tantissimo entrando nel corso dei match, risolvendo tanto partite contro squadre chiuse quanto contro big (il derby milanese che vide Ronaldo segnare ai nerazzurri fu spostato in modo netto ed evidente a favore dell'Inter dopo l'entrata dell'argentino) ma soprattutto è stato la fortuna dei suoi allenatori grazie ad una capacità di entrare a match iniziato ed essere subito decisivo.

Elegante, cinico sotto porta seppur non un bomber implacabile, abilissimo tanto di testa quanto sui calci piazzati, nel corso della carriera ha vestito maglie importanti come quelle di Banfield, River, Bologna ed Inter prima di concludere a Roma sponda Lazio.

Oggi compie gli anni quello che per tutti è "El Jardinero", ma che in realtà è stato l'ancora di salvezza per tutti i suoi allenatori, uno che aveva la capacità di risultare decisivo sia al 1' sia al 90'.

Tanti auguri Julio!