E' stata la notte della frustrazione, della rabbia e della delusione.
Delle parole urlate per tutta la partita da Massimiliano Allegri, seguendo i suoi avanti e indietro come se fosse un pendolino. Aveva chiesto di dimenticare l'andata di Torino, chiedendo orgoglio ai suoi giocatori, lo ha avuto, si è fermato ad un passettino da un'impresa incredibile. 

Criticata molte volte per il suo "non gioco", ieri sera la Juve ha convinto tutti. Andare in casa del Madrid e ribaltare uno 0-3 è roba per pochi. La miglior partita della stagione, concentrata, compatta, c'era la Juve più bella mai vista e con un Douglas Costa in più; che sia stata la spinta psicologica della Roma la sera precedente non si sa, le cose erano iniziate per il meglio fino al 52' della ripresa. Perché quel rigore dubbio la farà rimanere per sempre la notte dei rimpianti, per un sogno svanito, un Buffon espulso per critiche e un Bernabeu ghiacciato per la quasi eliminazione.
Rimpianti perché dopo Messi anche Ronaldo si stava inginocchiando all'Italia. Il nostro calcio non è finito, non è da rottamare.

Ma la notte di Madrid lascia anche un'altra cosa alla Juve, la consapevolezza che prima o poi quella maledetta coppa dalle grandi orecchie arriverà.
La vecchia Signora deve ripartire dallo 0-3, gettando nuovi basi su cui ripartire e vincere ancora, perchè dopo ieri sera questa Juve può vincere tutto.