Una sconfitta fa sempre male soprattutto se non si reagisce, ma, la Juve dopo una caduta ci ha abituati a grandi prestazioni. C'è ancora un campionato da conquistare, il settimo consecutivo e la quarta coppa Italia di fila da mettere in bacheca; nessuna distrazione, nessun calo di tensione, la Juve non può permettersi passi falsi come a Ferrara, Allegri lo sa bene e dopo aver smaltito il 3-0 di martedì sera, ha chiesto alla squadra di fare l'ultimo sforzo per fare qualcosa che in Italia nessuno mai ha fatto.

E la Champions? La sconfitta con il Real ha un amaro significato: potrebbe aver chiuso definitivamente lo splendido percorso che ha fatto questo gruppo in quattro anni. Fare due finali in tre anni è qualcosa di straordinario, ma la Champions era più di un sogno e la sconfitta con il Real proietta la Juve verso un logico ragionamento: rivoluzione e rinnovamento. 

Dalle parti di Vinovo c'è chi dice che in questi giorni Allegri abbia pronunciato parole di addio, sarà così? E' normale che dopo quattri anni di successi l'allenatore toscano si debba guardare dentro per cercare le motivazioni con le quali andrebbe ad affrontare la prossima stagione. Gli errori fatti in passato con il Milan non li vuole rivivere, era finito un ciclo ed è per questo che Allegri con la società è stato chiaro, quattro anni stupendi ma ora cambiamo. Il tecnico ha indicato la strada da percorrere per rimettersi all'inseguimento della Champions e per aprire un nuovo ciclo di successi in Italia, anche se ci fosse bisogno di attendere un anno.

Sul mercato servono giocatori di qualità e forza fisica, uno svecchiamento per consentire ai giovani di crescere giocando e non guardando gli altri giocare, Allegri ha le idee chiare, ma la società lo seguirà in tutto questo?

di Matteo Dionisi