O Capitano! Mio Capitano!
Il nostro viaggio tremendo è terminato, la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambìto premio è conquistato, vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta, occhi seguono l'invitto scafo, la nave arcigna e intrepida;
O Capitano! Mio Capitano! Risorgi, odi le campane;
risorgi - per te è issata la bandiera - per te squillano le trombe,
per te fiori e ghirlande ornate di nastri - per te le coste affollate, te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi;
ecco Capitano! 

No... non voglio recitarvi tutta la poesia di Walt Whitman, anche se queste parole sono emblematiche per ciò che accaduto in Danimarca-Finlandia e quelle terribili scene del malore occorso a Eriksen. Per fortuna ora sta meglio, è stabile e cosciente...
Quello che è successo ci ha riavvicinato tutti  ai veri valori della vita e dello sport e ci ha ricordato che il calcio è un gioco, ma la vita è più preziosa...
Il peggio è passato, il terrore di qualcosa di irrimediabile se n'è andato, Christian Eriksen è stabile, non è in pericolo di vita e in un calcio comandato dai soldi... dai vezzi, stravaganze e follie di potenti procuratori e i loro viziati assistiti oggi  Danimarca-Finlandia non ha prodotto solo le immagini di Eriksen, ha permesso di vedere i protagonisti in campo sotto un'altra luce: dietro il calciatore c'è sempre l'uomo e quelli che in campo hanno vissuto il dramma si sono dimostrati uomini veri!
I danesi sono stati attenti nel capire subito il pericolo e richiamare l'attenzione dei medici.
Coraggiosi e uniti nell'affrontare il dolore per fare la cosa più giusta: proteggere il compagno nel momento di difficoltà. Tutti schierati per coprire Eriksen soccorso a terra ed evitare di esporre pubblicamente quei momenti che potevano rivelarsi ben più tragici di quanto non lo siano stati. Un collega, un compagno di squadra, un amico non può essere abbandonato in un momento del genere, anche se il terrore e lo sconforto paralizzano le gambe e chiamano lacrime.
Nessuno ha lasciato, tutti sono stati lì fino all'ultimo per assicurarsi delle condizioni di Eriksen e accompagnarlo quando, all'uscita dal campo, ha finalmente aperto gli occhi e fatto con la mano un cenno. A guidare i giocatori  un vero capitano... Simon Kjaer... oggi eroe per tutti  ma in realtà uomo che non indossa una fascia per farsi riconoscere come uomo più importante o più pagato dal suo club come tanti illustri colleghi ma bensì come uomo guida... come leader e simbolo di valori fatti di amicizia, lealtà, rispetto... persino come simbolo di vita.

Simon Kjaer è stato decisivo nei concitati minuti in cui Christian Eriksen era a terra privo di sensi. Secondo il quotidiano inglese Mirroril capitano danese, una volta capito cosa fosse accaduto, è corso verso il compagno, lo ha stabilizzato sulla schiena e ha liberato le vie aeree, iniziando poi la manovra di rianimazione. I medici, arrivati dopo pochi istanti, hanno continuato ad eseguire il massaggio cardiaco, prima che il calciatore venisse rianimato e portato negli spogliatoi.
Oggi il suo  gesto... il gesto dei suoi amici e colleghi... quelle lacrime... quelle emozioni e dolore danno un altro senso a quella fascia e ci dicono che Il bello del calcio è una Nazionale intera che fa scudo per proteggere il suo campione ferito. Il bello del calcio è il capitano, Simon Kjaer, che prima salva il compagno dal soffocamento e poi va a consolare la moglie, disperata a bordo campo nel vedere il marito combattere per la vita.

Sfinito fisicamente e psicologicamente chiede il cambio...
Spesso nelle aziende assistiamo a corsi motivazionali dove spiegano la differenza tra capo e leader... eccola... vedete Kjaer.
Spesso assistiamo al dibattito di chi debba indossare una fascia di capitano tra il più carismatico, il giocatore più pagato o quello che incarna i valori della vita e dello sport... vedete Kjaer e avrete risposta!
Cuore di capitano, mentalità da leader: grazie Simon per aver contribuito a ridare lustro al valore della fascia di capitano e ai principi che incarna offuscati dalla sete del denaro di alcuni e grazie di aver aiutato a far stare con noi ancora Chris...

Oggi il mondo si è unito per Chris... oggi Danimarca-Finlandia ci ha insegnato che il calcio è pur sempre un gioco e come tale non giustifica  violenze né odi né altro e che la vita è preziosa...
Il calcio e' più bello se fatto di valori, principi, passione e amore...