Dopo l’approdo di Josè Mourinho alla Roma il mercato degli allenatori è in fermento, anche per ragioni economiche legate alla carenza di risorse. Si è iniziato martedì con Gattuso alla Fiorentina  il quale era la prima scelta di Commisso, lui che piaceva anche alla Lazio di Lotito, e De Zerbi  nuovo allenatore dello Shakhtar Donetsk: contratto biennale da circa due milioni di euro a stagione più bonus. Poi la rescissione di Conte con l'Inter e il rebus Allegri che alla fine va alla Juventus: accordo definito tra le parti con un contratto di quattro anni a 9 milioni di euro a stagione. Clamoroso quello che acadde a Roma sponda Lazio con Simone Inzaghi protagonista dell’incontro col presidente Lotito (proseguito poi a cena) che porta ad un accordo verbale: si raggiunge l’intesa per rinnovare fino al 2024 con un ritocco dell’ingaggio, prolungamento del contratto senza nero su bianco. Sarà questa la discriminante che riserverà un colpo di scena poche ore dopo! Qualche ora dopo l’intesa verbale raggiunta con Lotito il suo rappresentante Tullio Tinti raggiunge la sede dell’Inter, club che rilancia con la ricca offerta di Zhang (biennale da 4 milioni di euro). Inzaghi chiede tempo e riferisce al presidente biancoceleste (che non la prende bene), poi decide di accettare arrivando alla clamorosa rottura con la Lazio. Alla Lazio adesso il probabile sostituto è Mihajlovic è a sua volta casting allenatore iniziato a Bologna  A Napoli manca poco per annunciare Spalletti così come a Torino per Juric. Cambieranno panchine anche Sassuolo, Spezia, Udinese e forse la neo promossa Venezia.

Con le ristrettezze causate dalla pandemia, i fabbisogni finanziari crescenti, i budget ridotti se non inesistenti, molti club ormai preferiscono investire una fiche importante sul coach anziché sui calciatori. Nella convinzione che un buon allenatore possa far rendere di più anche atleti tecnicamente modesti e che dalle vittorie sportive possa derivare anche una rivalutazione patrimoniale dell'organico. Si era detto che sarebbe stata un'estate di fuoco per gli allenatori e così è stato. Le attese sono state rispettate e la girandola degli allenatori, iniziata qualche giorno fa, sembra non volersi più fermare. Considerando la crisi, la pandemia e i pochi soldi, sarà un mercato creativo, per citare Maldini, un po' per tutti... e se i veri botti fossero solo gli allenatori e questo valzer innescato?