Siamo onesti, in pochi avevano scommesso sul giovane direttore sportivo Portoghese. Non avevamo nemmeno colpe, diciamocela tutta, abbiamo avuto come esperienza recente un altro direttore sportivo che veniva da un altro campionato e, come la storia poi ci ha spiegato, non è andata poi così bene. Perchè forse si credeva, ingenuamente, che una figura non abituata al nostro campionato avrebbe dovuto faticare molto per inserirsi nei meccanismi di un altro paese (meccanismi sportivi). Avevamo l'atteggiamento di chi, scottato da una forte delusione, guardava a questi nuovi eventi con un freno emotivo simile alla disillusione. Oggi abbiamo una consapevolezza diversa, oggi dobbiamo riconoscere che Tiago Pinto ci ha sedotto e fatto innamorare e non ci ha abbandonato come pensavamo, non ci ha deluso, anzi. Bisogna valutare entrambi i mercati effettuati da Pinto in maniera differente, non per discolparlo da errori commessi (che ci sono stati), ma sicuramente per capire il contesto nel quale si è trovato a lavorare lo scorso anno. Dopo l'inaspettato colpo Mourinho aveva il compito arduo di sistemare una squadra che era lontana dall'aspettative dello stesso allenatore Portoghese. Gli errori sono stati commessi ma con le sue attenuanti.

La stagione scorsa aveva preso una piega sbagliata con l'infortunio di Spinazzola durante gli Europei che aveva costretto il giovane portoghese a dover acquistare necessariamente un terzino sinistro. La scelta era poi caduta su Vina, che effettivamente una caduta è stata. L'uruguagio (o uruguiano, qualsivoglia) non ha sicuramente scaldato il cuore dei suoi nuovi supporters, ne all'acquisto ne dopo nella stagione. Le sue prestazioni non sono state mai convincenti ma (chiedo scusa per la poca sensibilità sportiva) è stato propedeutico per l'innesto del giovane Nicola Zalewski che si è rivelato una dolce sfumatura della vicenda. Poi Dzeko ha deciso di andare via e nuovamente i piani del DS sono cambiati e si sono focalizzati a dare un degno sostituto all'attacco Romanista. Su Tammy Abraham non so se in molti erano entusiasti l'anno scorso de suo arrivo, ma sicuramente oggi in molti lo sono. L'Inglese non solo ha fatto dimenticare il Bosniaco con le sue prestazioni ma ha anche esaltato i propri fans con un atteggiamento propositivo e incisivo, connubio che lo ha reso attualmente uno degli attaccanti più interessanti della Serie A. Nella parentesi attacco non dimentichiamo però Eldor Shomurodov, altro acquisto che ha fatto storcere il naso a molti prima del suo arrivo, confermando poi il parere precedente durante la stagione, di sicuro non la migliore operazione, considerando anche il prezzo. In porta invece ha colto nel segno, affidandosi all'esperienza del nazionale Portoghese Rui Patricio, capace di convicere anche i piu malinconici Alissoiani. Ha avuto delle flessioni ma è anche stato decisivo nelle partite che contano (vedi la finale di Conference con due interventi decisivi) Nel mezzo ha dovuto ocuparsi di rinnovi spinosi (vedi Pellegrini su tutti) e di cessioni di esuberi non certo facili da piazzare. A gennaio ha poi preso un sostituto di Karsdorp (Maitland-Niles) e un giocatore di esperienza a centrocampo (Sergio Oliveira), entrambi con prestito oneroso, il primo non ha minimamente inciso, il secondo invece, ha dato il suo contributo in maniera concreta. Quindi il primo anno non è stato all'altezza ma ha sempre chiarito che il mercato va progettato con anticipo e vanno creati i presupposti per sfruttare o creare le occasioni giuste. Arriviamo  quest'anno dove di occasioni ce ne erano molte (complice una situazione economica mondiale particolare) dove come pochi anni in precedenza ci sono stati tanti giocatori svincolati e non solo giocatori a fine carriera. Le occasioni sono state colte (il merito è logicamente in gran parte del nuovo Presidente e anche dell'appeal di Mourinho che continua ad influire sulle scelte dei nuovi arrivati.)

Matic, Wijnaldum e Dybala su tutti sono state delle occasioni che non si è fatto effettivamente scappare, e ne sta monitorando di altre (vedi Belotti). Occasioni che danno una forza differente alla squadra, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista mediatico. Parliamo di calciatori che probabilmente in una situazione societaria differente (basta tornare indietro di 3 anni) non credo sarebbero stati convinti a vestire la casacca giallorossa. Calciatori che hanno rialzato un asticella che negli ultimi quattro anni si era abbassata, hanno creato un immagine differente, un immagine di una squadra che vuole crescere e vuole farlo in poco tempo. Bisogna riconoscere inoltre che il modus operandi, impermeabile ai giornalisti, ha reso più avvincete il mercato della Roma, capace di ufficializzare giocatori che non erano stati intercettati dai radar giornalistici. Nel suo diPinto il Ds sta mettendo molto del suo, supportato da una dirigenza capace di mantenere delle promesse che a Roma era abituati a vedersi non mantenute, sta migliorando il "quadro" complessivo e lo sta facendo con coerenza, cercando e sfruttando le migliori occasioni.