13 febbraio 2016. Il Napoli si presenta allo Juventus Stadium con 2 punti di vantaggio sulla Juventus. Da quel momento ad oggi, in 11 giornate, la Juventus ha totalizzato 31 punti, il Napoli 17, dimostrando un vistoso calo nella parte cruciale della stagione dopo aver meritevolmente brillato proprio fino a quel momento. Fin qui la pura analisi numerica dei fatti. Ciò che più di tutto ha riempito le cronache di queste ultime giornate, però, è stato tutto il contorno. Un contorno fatto di proteste, di sit-in, di flash-mob, di giornalisti ammanettati, insomma del solito folklore che accompagna la piazza partenopea ogni qual volta vede allontarsi il sogno del ritorno allo scudetto. E così, nella giornata che a mio parere segna il momento cruciale della stagione del Napoli, fino a quel punto ad una distanza di soli 3 punti dalla Juve, capita che il giocatore più rappresentativo perda la testa, rivolgendosi contro l’arbitro come un campionissimo non dovrebbe mai fare, e costringendo diversi compagni di squadra a bloccarlo per allontanarlo dal campo. Una reazione del genere è costata dal principio 4 giornate ad Higuain. Squalifica congrua? Eccessiva? A quel punto la piazza napoletana si mobilita, al grido di “il sistema vuole toglierci anche il secondo posto”. E così partono le proteste per sensibilizzare l’opinione pubblica, per far sì che la squalifica venga almeno ridotta di un turno, e permettere al fenomenale (ma un po’ impulsivo) attaccante del Napoli di giocare almeno il match per il secondo posto contro la Roma. Risultato ottenuto. Squalifica ridotta da 4 a 3 giornate. Escludendo quindi la giornata comminata per la doppia ammonizione, tutta la scenata di Higuain vale quanto il “vaffa” di Khedira all’arbitro Rizzoli in Torino-Juventus (ma questa è un’altra storia). Ecco che quindi il match dell’Olimpico si può finalmente giocare “ad armi pari”. Risultato? 1-0 per la Roma. Higuain, ancora una volta, esattamente come a Torino, risulta non determinante. Sia chiaro, non sto cercando di sminuire quello che secondo me è un attaccante formidabile, ma che dovrebbe rivedere quanto meno qualcosa della sua fermezza mentale e dell’essere “sempre sul pezzo” durante una partita chiave. Quello che sto cercando di capire è se, col senno di poi, l’avranno capito i tifosi del Napoli che tutte quelle proteste contro “il sistema” sono state del tutto inutili, e che, nelle due partite chiave del girone di ritorno, con Higuain in campo, l’intera squadra non si è dimostrata all’altezza della situazione. Insisto, ancora una volta, su un punto. I tifosi del Napoli dovrebbero concentrarsi sul reale gap tecnico che separa la loro squadra da quelle meglio attrezzate, in questo momento, in Italia, piuttosto che sentirsi sempre vittima di un complotto. A conclusione, auguro a Napoli e Roma un finale di campionato esaltante, e che il migliore conquisti il secondo posto.