In queste calde giornate di luglio si fa un gran parlare del Milan. Giornalisti e tifosi di tutte le squadre pronti a scrivere articoli o a commentare le operazioni portate avanti dai tre uomini mercato della società. Come diceva Oscar Wilde, che se ne parli bene o male l'importante è che se ne parli. Perchè è pur vero che nel quasi immobilismo generale, il Milan è l'unica squadra italiana ad avere fatto qualche operazione di marcato e tra le poche in Europa. Per ora le operazioni in uscita, se così vogliamo definirle, sono state soltanto due ma molto rumorose. Avevo promesso a me stesso che non avrei parlato più di questi due giocatori, ma poi hanno deciso di rilasciare delle dichiarazioni ed il nervo scoperto è tornato a fare un male boia. Donnarumma per la prima volta in tutti questi anni ha rilasciato personalmente una dichiarazione, visto che fino ad ora aveva mandato sempre avanti il suo procuratore. Al di là delle solite frasi di circostanza, il passaggio che mi è rimasto impresso è quello della scelta fatta per crescere come uomo e come professionista. Caro Gigio, come uomo hai già perduto la partita, hai dimostrato in questi anni chi sei, nascosto nell'ombra di Raiola che imperversava rilasciando interviste farneticanti, come quelle in cui dichiarava che eri stato praticamente costretto a firmare con la forza il rinnovo. Che società cattiva, solo 6 milioni netti a stagione (più uno a tuo fratello, che è tutto dire) ti hanno concesso, e tu giustamente per fargliela pagare te ne sei andato via a parametro zero, permettendoti di rendere un pò più ricco te e il tuo procuratore, anzichè fare guadagnare qualcosa alla società che ha creduto in te e ti ha fatto diventare il giocatore che sei, quella stessa società che non ne è uscita certo benissimo da questa situazione. Come professionista poi, sei così sicuro che migliorerai? Il PSG ha altri 8 portieri e non mi sembra che abbiano fatto tutti questi grandi progessi. Avrei capito (ed accettato ancor più malvolentieri) se sceglievi la Juventus, società che ha sempre avuto e spesso migliorato i portieri più forti, ma sui francesi non ci scommetterei se fossi in te.
Su Calhanoglu non vale la pena spendere troppe parole. Ha detto che lo voleva solo Pioli e che non aveva sentito più nessuno della società. Peccato che qualche giorno prima dell'Europeo aveva dichiarato che si era sentito con Maldini e che si erano dati appuntamento alla fine del torneo. Quello che è accaduto lo conoscete bene, direi che non vale la pena aggiungere altro. E veniamo al mercato sin quì portato avanti dai manager della squadra. Leggo e sento dire spesso due frasi: "la rosa è più debole dello scorso anno" e "hanno speso 60 milioni per avere ciò che avevano lo scorso anno". Sicuramente l'uscita dei due giocatori sopracitati sulla carta abbassa il livello tecnico della squadra. Personalmente penso che il ruolo del portiere sia importante ma meno fondamentale degli altri. Con un buon centrocampo ed una buona difesa si può sopperire a questo (presunto gap) tra chi è uscito e chi è arrivato. L'esempio è l'Inter, non è che Handanovic sia proprio questo top player, eppure il campionato lo hanno vinto loro. La partenza del turco invece lascia scoperto quel ruolo, ma manca ancora un mese e mezzo alla fine della sessione di mercato e non è detto che chi (spero) arriverà abbasserà il livello tecnico rispetto a chi se ne è andato. Per il resto avremo un Tomori in più sin da subito, Giroud, Pobega (che spero resti) e un sostituto nel ruolo di Theo. Alla fine della sessione estiva di mercato dello scorso anno, ero rimasto perplesso sul mancato arrivo del quarto centrale di difesa, di un vice Ibra e un vice Kessie. A gennaio guarda caso la società è corsa ai ripari proprio su questi ruoli, quindi ora siamo in vantaggio rispetto ad un anno fa, anche se manca ancora una pedina che permetta al livoriano di tirare il fiato di tanto in tanto. I 60 milioni circa spesi fino ad ora sono un dato di fatto, ma se non l'avessero tirati fuori quale sarebbe ora la situazione? Nelle precedenti sessioni di mercato, vista la scarsità della rosa, si è fatta la scelta di prendere in prestito molti giocatori. Avendoli visti all'opera hanno potuto valutare e prendere quelli che  hanno dato dei buoni ritorni, lasciando quelli che viceversa hanno deluso. Alzi la mano chi avrebbe speso subito 28 milioni per un panchinaro del Chelsea, una ventina per Diaz che dal 2016 al 2020 aveva giocato la miseria di 36 partite in tutte le competizioni con le maglie di City e Real, segnando 4 gol, o anche solo 5 milioni per il Kiaer visto (pochissimo) nell'Atalanta. Guardate i danni fatti dal duo Fassone e Mirabelli che invece i giocatori li hanno comperati e ne stiamo ancora pagando le conseguenze. In definitiva a me piace valutare la situazione nel suo quadro generale, non nego che mi mancano da morire quei giocatori i cui nomi ti fanno sognare, ma la situazione è quella che è, e questo mix di giovani ed esperti che la società sta perseguendo non mi dispiace e mi fanno ben sperare per il futuro.