Fa un caldo bestiale quando il geometra Galliani atterra a Ibiza su deltaplano. Ad attenderlo al bar "no tengo dinero", il Megapresidente Berlusconi in persona, per un delicato breafing di mercato. Galliani è in splendida camicia bianca di lino sopra mutandoni da mare fiorellati  pietosamente chiusi sul davanti da una spilla francese (cit.), infradito rossoneri, coppa dei campioni in latta a tracolla. Berlusconi ha un gessato bianco, t-shirt giovanile "w la topa, che dio la benedoca", occhialoni avvolgenti e turbante in testa per proteggere la tintura rosso tiziano. In mano un cartello: "SONO il club più titolato al mondo".

La situazione non è facile. Il Milan ha 790 miliardi di debiti e si affida completamente al fiuto dell'Ad brianzolo per restare a galla. All'ombra di un ciringuito, sgargarozzando una cedrata ghiacciata, Galliani espone le sue diaboliche strategie a Berlusconi, intento ad ammirare la fauna locale. "Ma è pieno di figa qui! Guardi che chiappe, geometra. Guardi, o mi sarà diventato finocchio?". "Ha ragione, sire, ma qui rispetto a noi sono avvantaggiati da una diversa tassazione...", risponde l'Ad. "Certo, da noi arrivano barconi di profughi, qui invece mega yatch strapieni di figa... ti credo che vincono le Champions!".

I due partono poi su un tandem per un tour esplorativo nell'isola, a caccia di talenti. Mediocri terzini dai piedi quadrati accompagnati da fidanzate aspiranti starlettes cui offrire contratti mediaset. Disoccupati. Prestiti. Costo zero. Ex ormai pensionati. Bambini tunisini sbarcati a Lampedusa spacciati per futuri numeri uno. Galliani scorge il mai dimenticato Constant, che ora fa il lavapiatti in una pizzeria al taglio. Gli propone un contratto da 340 euri.

Poi ecco il lampo di genio: ci sarebbe Maurito Icardi, che è indesiderato all'Inter. I nerazzurri se ne devono liberare in fretta e potrebbero accettare anche di darlo a prezzi di saldo. "Magnifico!", squilla il megapresidente, mentre su un televisore portatile in bianco e nero di ultima tecnologia osserva le gesta di Icardi. "Questo è davvero un bomber di razza. Tre palle toccate, due goals! Mi ricorda Pietro Paolo Virdis! Agisca Galliani, me lo porti domani a Villa Certosa che lo facciamo firmare!". "Non è facile, santità! Bisogna pensare a una formula vantaggiosa. Siamo sotto attacco dell'Uefa. I paletti, sa...mi faccia riflettere.".

I due ci pensano mangiando tre chili di ostriche da Juanito lo zozzone. Berlusconi ha qualche dubbio sui tatuaggi di Icardi. Galliani lo rassicura: "Si figuri, eccellenza! Non sono tatuaggi, è una maglia di allenamento aderente. Pare sia un maniaco dell'allenamento. Si allena anche in spiaggia. E poi, ha visto che virile taglio di capelli da giovine SS?". "Va bene, ma visto che è così bravo a finalizzare, con alle spalle un valido trequartista questo potrebbe segnare almeno 72 reti, cribbio! Ho pensato al mio Genio, Dejan Savicevic. È libero? Lo contatti!". "Scusi l'ardire, presidente, ma credo che il buon Dejan vada per i 53 anni...". "Che sarà mai l'età! Lo motiverò a dovere con i miei inni arrembanti! Hip Hip Hurrà Dejàn...".

Il presidentissimo continua a vaneggiare, mentre Galliani parla al telefono con lo spirito dell'ei fu Bronzetti. È in ballo il prestito gratuito di Ronaldo il fenomeno, che ormai pesa 232 kg, ma è pur sempre meglio di Andrè Silva. La trattativa si prospetta lunga e delicata. Poi illustra al patron rossonero la strategia pensata per accaparrarsi il bomber argentino: offerta secca di 48 milioni, pagabili in 76 anni con minibot da 5 euro con l'effigie di Chicco Evani a Tokyo.
Sontuoso contratto per Mauro:
9 milioni annui (sempre in minibot), più alcuni bonus. Contratto ventennale con Mediaset a Wanda Nara, come velina. Più contratto ai figli per "Io Canto" prima, "Amici" di Maria e "L'Isola dei Famosi" una volta maggiorenni. Non potrà rifiutare. 

"Non ci resta che contattarlo su Instagram, Sire!". "Cosa diavolo sarebbe questo Instagram, geometra?". "Niente, megapresidentissimo, una cosa tipo Colpo Grosso...".