Come è facilmente intuibile da tutti, sbandierare ai quattro venti di essere pieni di soldi è controproducente e fa alzare i prezzi, ma il Milan deve farlo gioco forza. Perché un campione dovrebbe venire in una squadra di pipponi? L’unica motivazione (soldi a parte, che potrebbero offrire però anche altri club attualmente più competitivi) è la possibilità di vincere, e l’illusione di alzare qualche trofeo gliela si dà con un progetto top, facendogli credere che non sarà l’unico campione ad arrivare ma ce ne saranno altri perché i soldi sono tanti! E qui sta il BLUFF i soldi non ci sono, almeno per ora! Le famose otto settimane dell’accordo con Mr. Bee scadono a fine luglio e solo allora, se tutto andrà bene, arriveranno i bonifici. Da Arcore intanto tranquillizzano che non c’è problema, li anticipa Silvio, tanto poi arrivano 480 milioni (di cui 120 per il mercato) dal thailandese: BUGIA! Silvio non anticipa, se lo facesse darebbe a Bee una posizione di forza nelle contrattazioni del tipo: “ora che hai speso facendo affidamento sui i soldi miei se io non te li do che succede?” Tirare fuori milioni su milioni contando sul buon esito della trattativa (in esclusiva per 8 settimane) con Mr. Bee porrebbe Silvio sotto potenziale ricatto. L’accordo molto probabilmente si farà e arriveranno le palanche, ma per ora non c’è un niente, al massimo Silvio tirerà fuori 20 milioni, quelli preventivabili dalla cessione di Rami (tra 6 e 8 milioni), di Saponara (riscatto di 4,5 + 30% su prossima cessione) e risoluzione di alcune comproprietà minori tipo Verdi. Capitolo Doyen: la faccenda qui puzza tra TPO, Malta, Panama, prestanomi e società vuote! Alla Doyen sono dei gran furbacchioni e forse c’è del marcio da quelle parti (togliete anche il forse se preferite), ma in fondo fatti loro, gli impicci economici e fiscali della Doyen sono della Doyen e ne risponde la Doyen. L’unica VERITA’ NASCOSTA è che tra Milan e Doyen c’è (o c’era) un semplice do ut des: la Doyen usa il Milan per far salire il valore dei propri giocatori: l’interessamento di una squadra come il Milan, seppur in disgrazia, fa salire cartellini ed ingaggi e può creare aste, ed in cambio il Milan avrà corsia preferenziale per qualche giocatore. Eticamente discutibile ma niente di meno di quanto accade con altri procuratori (es. Raiola) con la sola differenza che qui si tratta di un fondo che ha molti più giocatori al soldo. Anche se il dopo Kondogbia ha creato imbarazzo e segnerà molto probabilmente l’allontanamento di Nelio Lucas & Co. In tutto questo casino come ci si muove sul mercato? La STRATEGIA (FALLITA) era prendere due ottimi giocatori come Kondo e JM per rinforzare notevolmente la squadra e dare segnali di rinascita e progetti ambiziosi per poi andare all in su Big vero da 60-70 milioni (forse Falco della Doyen) ed infine sistemare la difesa con il sacrificio indolore di Menez più qualche eventuale spicciolo da cessione di pipponi. Piano impeccabile, stoppato però sul nascere da una falsa partenza clamorosa. Il primo acquisto doveva essere Kondogbia per il quale il Milan avrebbe scucito 20 milioni ora (vedere sopra i 20 milioni a disposizione del Milan) e 20 poi. Ma alla fine arriva l’Inter, e qui c’è da capire come mai un giocatore Doyen (andate sul loro sito e vedete sotto player investiment chi c’è) viene acquistato per quasi 40 milioni da una squadra multata per FPF. Su Jackson Martinez si potevano tranquillamente aspettare i soldi della Thailandia, stante la coppa America in corso e la mancanza di concorrenza non c’era fretta, ma poi arriva l’Atletico che vende Mandzukic dall’oggi al domani, avendo così i soldi per la clausola e lo fa firmare senza visite mediche. Ora, posto che vorrei vedere Galliani finalmente in pensione, ma se il tuo partner di mercato vende un tuo obiettivo di mercato (Kondogbia era della Doyen!) ad una squadra che i soldi non ce li ha (se li fa prestare dalle società del presidente al modico tasso d’interesse del 9% … mah … ) e l’altro viene acquistato senza visite mediche da un blitz vero e proprio non c’è molto da fare, s’è peccato in ingenuità e comunicazione ma in tutta questa vicenda il Milan è stato vittima di comportamenti difficilmente prevedibili ed inusuali nel calcio; certo s’è passato da polli ma “ci può stare”. Il vero errore grosso di Galliani è stato non avere un piano B. Ed ora i piani cambiano: la più bruciante delusione di mercato è stato Kondogbia (giocatore Doyen repetita iuvant) motivo per cui con ogni probabilità verrà silurato Lucas e il crack da 70 milioni non sarà più targato Doyen! Nel NUOVO PROGETTO (che inizierà a materializzarsi per la maggior parte da fine luglio) attualmente per il centrocampo si parla di Witsel (26 anni) ma attenzione anche a Thiago Alcantara, ai margini del Bayern, e ad uno tra Wilshere e Ramsey dell’Arsenal (più il primo che il secondo) se l’Arsenal prende Kovacic; per la punta si fa il nome di Bacca, anche qui troppo chiacchiericcio, occhio a Lukaku ed Aubameyang ed attenzione anche agli esuberi dei Blancos se il Real prende Aguero! Il sogno segreto dovrebbe essere DI MARIA (attuale valore di mercato 65 milioni secondo transfermarkt), non ambientatosi a Manchester, e gestito dalla Gestifute (Mendes), un tentativo sarà fatto ma è impresa molto ardua; in ogni caso con Cerci che ha deluso, Suso giudicato non pronto, Menez sacrificabile ed Honda che non convince (al massimo sarà panchinaro) il vero crack (70 milioni circa) sarà sulla destra. Si punta inoltre sul recupero e l’esplosione definitiva (speriamo) di Elsha. Calato il tridente con Elsha (o Bonaventura), nuova punta e crack (con Niang ed Honda in panca), e puntellato il centrocampo si passerà alla difesa. Gli Hummels et affini non arriveranno mai. Mihajlovic ritiene che la generazione di attuali “grandi difensori” sia molto più scarsa rispetto alle generazioni precedenti, per cui non ritiene saggio investire molto sul reparto: vuole giocatori giovani a cui insegnare come si difende e ritiene che sopra i 25 anni non imparino più nulla. I difensori nuovi saranno pressochè giovanotti sconosciuti e di prospettiva.