C’era una volta un giovane fenomeno tra i pali che amava la sua squadra e quella squadra che amava quel ragazzino ed era disposta a farne un pilastro, una bandiera, il capitano… ma il vissero felici e contenti non arrivò mai e la verità non la saprete mai, almeno non per bocca dei diretti interessati!

Contratto proposto e contratto rifiutato, ma perché se entrambi vi amate? 
Da una parte una dead-line con la minaccia della tribuna, prontamente smentita da Fassone e Mirabelli, normale che si dica così altrimenti si rischia una denuncia per mobbing, meno normale il fatto che se poi lo fai davvero fila cmq tutto liscio; vedasi il recente caso Cassano-Samp.
Dall’altra parte “non c’è nessuna altra squadra dietro”, normale che si dica così poiché il regolamento agenti calciatori (preso dal sito della FIGC) così recita all’articolo 19.6 “… in ogni caso, l’agente non può effettuare trattative per la conclusione di un contratto con altra società senza il consenso scritto della società con cui il calciatore ha un contratto, salvo che nei sei mesi antecedenti la scadenza del contratto”.

Meno normale che se poi lo fai davvero fila cmq tutto liscio; vedasi le trattative Keità-Juve e Conti-Milan, solo per restare all’attualità del calciomercato, ma andato indietro a ritroso ne trovate a bizzeffe di situazioni del genere impunite. Sembra normale trovare l’accordo prima con il calciatore e poi con la società, ma stando ai regolamenti dovrebbe essere esattamente il contrario!

Le finestre di calciomercato sono diventati periodi di machiavelliana anarchia dove tutto è lecito per raggiungere il proprio scopo, in barba a tutte le regole! Da una parte l’offerta di 5 milioni a stagione per 5 anni, dall’altra non si è mai parlato di cifre, non siamo arrivati a questo punto abbiamo detto no per la dead-line e le minacce… Ma che davvero? Il rifiuto di un “amore” per una scadenza? Ma allora è concupiscenza non amore, il capriccio di una meretrice all’asta in attesa del miglio offerente.

Sembra poi decisamente poco verosimile che un dirigente esordisca con 'o rinnovi o ti spedisco in tribuna'. Se minacce sono state probabilmente sono state una reazione a qualcos’altro. Se c’è amore vero cifre e tempi non contano. 
Senza scomodare i campionissimi già citati da tutti come Buffon o Baresi scesi in B, vogliamo parlare di Di Livio che ripartì dalla C con la Florentia (all’epoca neanche il nome poterono tenersi) o di Lucarelli che è ripartito dai dilettanti con il Parma (a proposito complimenti ad i Ducali per il rapido ritorno in B).

Ma oramai certi di tipi di giocatore che ti firmano in bianco solo per amore di maglia sono perle rare, ingenui noi che c’eravamo convinti che ce ne fosse uno più con i nostri colori. L’idea che mi sono fatto io da tutta questa vicenda leggendo i giornali (e filtrando le innumerevoli boiate scritte) è che Gigio sia davvero un gran portiere, che appena gli metti il cartello vendesi al collo iniziano a piovere quattrini e che se va in scadenza i quattrini, anziché prenderli il Milan, se li pappano Gigio e Raiola.

Credo che il “gran rifiuto” si sia consumato molto prima, che già si stava preparando il terreno al cambio di casacca con le dichiarazioni sul “Modigliani” e sul “vogliamo capire bene cosa succederà con la nuova dirigenza” che sono ormai datate e non di questi giorni.
Credo che Fassone e Mirabelli, consci della situazione, abbiano cercato di ricomprarsi la “bandiera” con un’offerta shock: 5 milioni in 5 anni ad un portiere appena 18enne sarebbe stata la prima volta nella storia del calcio. Ma sono finiti in trappola, facendo il gioco dell’astuto procuratore che si è ritrovato in mano un pezzo di carta con cui andare in giro per il mondo a dire: visto mi offrono 5 milioni, chi offre di più? Così i dirigenti milanisti si sono straniti: io l’offerta te l’ho fatta per farti restare e non per girare il mondo con una base d’asta in mano, ora il pezzetto di carta te lo levo o firmi o ti spedisco in tribuna.

Game-Over. Giochi finiti, Gigio andrà in scadenza con grandi vantaggi per le sue tasche e per quelle del suo procuratore, così come ampiamente pianificato da illo tempore. Benché il Milan dica che è incedibile, in realtà se arriva una buona offerta lo impacchettano volentieri, ma poiché non arriverà (è già stabilito che andrà via a 0) dicono che sono loro a volerlo tenere fino alla scadenza per mostrare un po’ di forza.

Dal punto di vista economico Raiola ha fatto in capolavoro, per l’economia del calciatore e del procuratore ovviamente e grave danno per il Milan, non è però riuscito a fare altrettanto dal punto di vista mediatico, nonostante la tanto attesa conferenza stampa che si è rivelata una vera pagliacciata!
Ha scelto il luogo, il tempo, i giornalisti, le domande, quando far uscire le notizie, quando e quali indiscrezioni far uscire, ha creato attesa solo per un spot nel tentativo di riabilitare l’immagine del giocatore passato come “traditore” e di addossarsi la colpa, ma nessuno gli ha creduto: erano ampiamente prevedibili le sue parole ed erano concetti ed ipotesi già ampiamente esposti sui giornali dei giorni precedenti, sembra abbia fatto un copia ed incolla delle poche righe pro Donnarumma apparse questi giorni sui giornali…

La guerra mediatica, almeno quella, l’ha persa: Gigio ne esce con le ossa rotte, la sua immagine di fenomeno resta perché le qualità tecniche sono indiscutibili, ma quella di uomo ne esce a pezzi, ha disgustato tutti, non solo i tifosi milanisti.

Non ci sono vincitori ma soli vinti: il Milan perde soldi, Donnaruma perde la faccia.
Su quale dei danni sia più grave io non ho dubbi …

A meno di un clamoroso dietro-front da parte di Donnarumma si andrà a scadenza e amen.
Forse le reazioni, talvolta anche eccessive, hanno fatto capire a Gigio il suo errore, o forse no, o forse semplicemente è più importante altro, ognuno ha i suoi valori e le sue priorità…
Pecunia non olet!