Al Rigamonti stanno ancora cercando di capire come sia stato possibile perdere una partita del genere, ci sta pensando Marino, Cellino e gran parte della dirigenza, forse ci stará pensando anche Caracciolo; ma i tifosi no, i tifosi hanno ancora stampato nella testa il tacco sinistro dell'airone nell'angolino basso, una giocata fenomenale.

Andrea ci ha sempre abituato a bei colpi, con le sue leve lunghe e i suoi colpi di testa ha segnato in tutte le piazze, da Como a Genova, sponda doriana, dal Novara al Palermo, fino ad arrivare al suo amato Brescia, la squadra che lo rappresenta di più. 

Lui milanese D.O.C che inizió nelle giovanili rossonere per poi essere scartato e preso dall'Alcione una squadra milanese a livello regionale, lui che non si è dato per vinto ed ha iniziato a volare, nel Como di Preziosi. Forse l'Airone da quando ha iniziato non ha mai smesso di provare a toccare il cielo, un uomo da 172 reti con la maglia del Brescia e 125 reti in serie B. Un uomo capace di segnare il pareggio finale di un Juve- Genoa del 2011 e chiudere con un mancino teso la sfida di San Siro contro l'Inter del suo Novara nel 2012. 

Ha girato molto l'Airone, spesso non considerato o non capito anche per colpa sua come solito ammettere. Ma a Brescia ha trovato il suo nido, dove poter giocare per i tifosi, segnare e sognare con loro, una piazza storica che ha sempre abbracciato il classe '81. Una piazza che si meraviglia ogni volta che l'Airone torna a volare

Alessandro Brunetti