Cercherò di esprimere con la maggior obiettività ed educazione i sentimenti che mi assalgono dopo l’annuncio del club bianconero di assumere nuovamente Massimiliano Allegri e di abortire il “progetto Pirlo”.

Un paio di stagioni or sono il club bianconero ha deciso unanimemente di interrompere anticipatamente il contratto con il suo tecnico Allegri nonostante rimanesse un anno di onerosi emolumenti da rispettare.
Sono state ipotizzate, dette e scritte innumerevoli motivazioni alla base della decisione ma, prima di tutte, la mancanza di un gioco identificato, propositivo e dominante degno del blasone juventino.
La dirigenza bianconera si è dunque innamorata del gioco spumeggiante e propositivo di Maurizio Sarri nonostante il profilo non combaciasse perfettamente con i principi di immagine e di cultura etica e politica dei suoi rappresentanti.
L’impatto con tutto il popolo bianconero, dirigenti e spogliatoio in primis, è stato fallimentare e la vittoria finale dello scudetto non è bastata a non rompere i rapporti e ad interrompere l’oneroso percorso economico degli allenatori sul divano.

Arriviamo ai giorni d’oggi, il Presidente ha un’intuizione, quella di creare un allenatore dal proprio “vivaio”, un allenatore giovane a cui affidare una squadra giovane per ricominciare un ciclo vincente e divertente che possa finalmente divertire il popolo bianconero.
Si conoscevano perfettamente i limiti della mancanza di esperienza ma il profilo tecnico, sportivo, politico e l’incredibile curriculum calcistico lo rendevano il modello perfetto per incarnare lo “stile Juventus” per un nuovo decennio vincente.
Spogliatoio unitissimo al mister nonostante l’anno difficile, immagine elegante e pacata che ha ottimamente rappresentato la società, due coppe vinte ed una terza finale raggiunta non sono bastate unitamente all’acquisizione dei diritti a disputare la Champions per confermare la bontà di una intuizione vincente.
Non sono stati considerati i problemi epocali del covid, la mancanza del calore dello Stadium ed i punti che avrebbe portato e neppure l’anno peggiore della storia bianconera nei rapporti arbitrali, il lavoro di Pirlo è stato bocciato senza appelli.
Pirlo ha sicuramente anche sbagliato, sarebbe stato impossibile non pagare un piccolo conto all’inesperienza, ma ha iniziato a dare un’identità al suo gioco ed a disputare belle partite che ci hanno fatto intuire le potenzialità e positività delle sue idee.

Voglio tralasciare gli stratosferici costi che la Juve si assumerà con la nuova scelta, ma non riesco veramente a capire cosa abbia potuto trasmettere Allegri dal suo divano per far cambiare alla dirigenza bianconere le idee e motivazioni che lo hanno allontanato solo due anni or sono.
Sarò odiato, ma oggi possiamo parlare di tutto, essere favorevoli o contrari, ma nessuno può parlare di “stile Juventus”, la coerenza nei progetti ed il rispetto per gli uomini sono lontani anni luce dalle persone che hanno preso questa decisione e non ci fossero nomi altisonanti in ballo si dovrebbe parlare solamente di dispendiosi incompetenti.
Oggi la dirigenza della Juventus ha dichiarato formalmente: “sono tre anni che sbagliamo, sono tre anni che paghiamo milioni di euro per le nostre scelte sbagliate ed adesso abbiamo deciso di strapagare per altri anni la minestra riscaldata più cara della storia del calcio”.

Dopo la brutta immagine del “golpe League” e la gestione del “ritorno di Allegri” ci sono tanti che dovrebbero avere il coraggio di farsi da parte, non solo Paratici.