Nella notte del Matmut Atlantique di Bordeaux bastano 7' minuti alla Spagna per portarsi in vantaggio su una rimaneggiata Croazia. Io, che giungo sempre a facili ed affrettate conclusioni, già sorridevo sicuro di evitarla agli ottavi. Meglio la Croazia, questa Spagna è tornata dopo la breve parentesi negativa della Copa do mundo '14 ad essere una macchina perfetta: classe da vendere e soprattutto i movimenti coordinati, da squadra, ad ingabbiare l'avversario non appena riconquista palla, portandolo (inevitabilmente) all'errore. Sì, questa Spagna mi fa paura, ancora oggi. Avrei dato la mia collezione di Dylan Dog per evitarla nel nostro lato del girone, ed ora ce la ritroviamo agli ottavi. Mentre la seconda del nostro girone si ritroverà molto probabilmente davanti l'Ungheria, con tutto il rispetto per la sorpresa di questo Europeo. E allora, da interista, ho maledetto quel cross di Ivan per l'ariete della Fiorentina sullo scadere del primo tempo, ho maledetto il momento in cui sul dischetto del rigore si è presentato Sergio Ramos e non Don Andres, Sergio Ramos e non Fabregas, Sergio Ramos e non chiunque altro dal centrocampo in su.. e per finire ho maledetto quella sgaloppata che ben conosco, quella sua corsa pazza e inarrestabile: finta, tiro, gol. Ha segnato ancora Ivan il terribile. E' l'Italia che ci ha condannato, il viola e il neroazzurro che spingono il rosso verso l'azzurro. Quale colore prevarrà sul campo? Può l'azzurro sperare di schiacciare il rosso? Aldilà dell'accostamento cromatico, mi fido dell'impressione che ci ha lasciato la nostra nazionale durante le partite d'esordio di questa competizione, ma c'è da dire che prima o dopo, incontrando i più forti, potrebbero venir fuori i nostri limiti tecnici. E allora spero che il nostro cuore batta più forte dei loro piedi! Forza Azzurri!