Ci siamo, domani la tanto attesa firma sul documento che ufficializzerà il secondo passaggio di società negli ultimi tre anni della mia Inter. Le mie impressioni da tifoso sono sempre orientate ad un ottica ottimistica: sono cresciuto con l'Inter di Cuper e sono abituato alle sofferenze, dunque ho imparato a godermi anche le piccole gioie, perché sono quelle che trascinano verso grandi traguardi. Valuto positivamente l'operato di Thohir, che ha contribuito a risollevare il brand Inter e a rifocillare noi tifosi delle speranze che si facevano sempre più trasparenti. Valuto positivamente la scelta di Moratti, sempre orientato al bene della società che ama. E ora valuto positivamente l'ingresso in scena del gruppo Suning, che a lungo termine sono convinto ci riporterà ai fasti della grande pazza Inter del passato. Chiariamo: non mi aspetto un processo rapido o immediato, gli occhi della UEFA vigilano fastidiosamente su di noi, e allora mi sono convinto che sarà un processo lento e graduale, in crescendo. Valuto bene il loro ingresso in società per la loro oculatezza negli affari che ci porterà a risanare i debiti e a concederci più tranquillità a livello di vincoli UEFA. Ciò servirà innanzitutto a non dover cedere un buon prospetto per ogni mercato, ma anzi a tassellare la rosa nei punti in cui più ne ha bisogno, con operazioni mirate e con la possibilità di poter far maturare i nostri giocatori, andando a restringere nella migliore delle ipotesi il cerchio dei nostri obiettivi. Vi faccio un esempio: se l'Inter non fosse stata costretta a vendere Kovacic per il rispetto del fpf avremmo avuto più tempo per affinare le doti del ragazzo nel ruolo di regista (che secondo me era l'obiettivo di Mancini per la stagione passata) e oggi non staremo a parlare del fantomatico uomo di palleggio in mezzo al campo che manca come l'acqua nel deserto. Ma purtroppo non potevamo permetterci Kondogbia senza cedere il croato ed è andata come è andata. Per il mio parere se l'anno passato Kovacic avesse disputato l'intero campionato da regista con due tra Kondogbia, Brozovic e Medel ad intervallarsi a seconda dell'avversario come mezz'ale oggi avremo in casa un potenziale campione sui livelli di Biglia ma con più tecnica e più giovane dell'argentino. Andava solo aspettato e fatto maturare nel ruolo per dargli maggior disciplina tattica. Chiudo la "piccola" digressione su cui forse mi sono dilungato troppo tornando a ribadire la mia totale fiducia nell'investimento fatto da questa cordata cinese. Forse esagero con il mio ottimismo, forse seguiranno più sofferenze del previsto. Ma io ci sono abituato, sono interista e so tenere duro, perché so per esperienza che tutte le lacrime e i crepacuore mi porteranno a salire sul tetto del mondo, dove le sofferenze si trasformano nelle più grandi gioie. Alfredo De Grandis