L'allenatore... Ognuno di noi ha un'idea diversa del ruolo dell'allenatore, giusto o sbagliato che sia c'è chi dice anche che un allenatore serve poco o nulla (in squadre soprattutto piene di campioni), ebbene sì, chi non ha sentito queste parole?

Ora, indipendentemente dalla battuta (normalmente ci si ride sopra ma chi può giurare che alla fine il luogo comune non diventerà un vero e proprio pensiero?), io sono rimasto allibito dalle ultime annate milaniste, al di là dalla gestione del mercato e dalla gestione societaria mi sono domandato: dopo Allegri, chi mai con un po di sale in zucca avrebbe avuto il coraggio (perché ce ne vuole tanto) e la personalità di mettere la propria faccia davanti ad una squadra che ha un nome che fa paura, ma che di giocatori da quando la vecchia guardia ci ha lasciati, di paura ne fa ben poca?

Eh sì, io inizierei proprio dalla panchina del tecnico toscano perché da lì inizia il vero calvario rossonero. Mi spiego meglio: io sono convinto, e spero di sbagliarmi, che Allegri sia stato una delle tante spiegazioni che ha portato all'inizio della fine del glorioso Milan che aveva il rispetto di tutte le squadre del mondo, e non penso di esagerare. Perché sono arrabbiato con Allegri? Detto fatto: è stato il primo allenatore che è riuscito a dare un non gioco al Milan e a far perdere uno scudetto con una squadra nettamente superiore alla Juventus che poi ha dimostrato di mangiare in testa alla squadra rossonera, e non parlo del campo ma parlo della visione societaria lungimirante che da lì, e stiamo parlando del 2014, ha iniziato a vincere dominando in lungo e in largo e trovandosi con un parco giocatori invidiabile. 

Ma torniamo al nostro Milan: quando arrivò Allegri il Milan tecnicamente era la squadra più forte del campionato, di gran lunga superiore alle altre, ed aveva un giocatore che era al top della forma e da solo faceva mezza squadra, ovvero il gigante svedese Zlatan Ibrahimovic, e il nostro buon tecnico ha fatto "giocare" il nostro Milan in una maniera disastrosa senza mai vedere né la grinta né tanto meno il gioco che eravamo abituati a vedere. Mi ricordo bene le partite che facevamo senza né capo né coda dove solo la presenza della vecchia guardia e un pilastro in attacco di nome Ibrahimovic riuscivano a portarci vittorie date dalla classe di alcuni e la mentalità di altri che contagiavano anche giocatori che poi si sono rivelati giocatori poco più che mediocri (Boateng, Nocerino ecc.).

Allegri ha fatto scappare Pirlo che con lui sedeva in panchina (anche se purtroppo per Pirlo se lo è ritrovato alla Juventus), ebbene sì in panchina, e il fato ha voluto che l'anno in cui ci ha lasciati la squadra si è misteriosamente disintegrata. Nesta, Gattuso, Pirlo, Maldini, chi per un motivo o per l'altro hanno finito la loro storia con il Milan e da lì la società ha contribuito all'affossamento del Milan cominciando a blaterare di un Milan ai milanisti, questo prima di virare su un Milan giovane e italiano per poi virare nuovamente in un vendo a chi ha più possibilità di me perché oramai il calcio è diventato un business per pochi...

Vorrei precisare che non mi sono scordato di alcuni episodi che hanno contribuito a perdere il campionato, ma non nascondiamoci dietro un dito anche perché il punto non è capire l'episodio, per il quale probabilmente abbiamo perso il campionato, ma il perché tecnico, ovvero una squadra che si stava sfilacciando e che è arrivata alla fine proprio in quell'anno. Questo ovviamente è il mio personale punto di vista che per queste ragioni vorrei condividere con voi, e capire anche i vari punti di vista.

Lasciamo la parentesi Allegri per poi entrare nel lungo tunnel che tuttora ci accompagna e dalla quale ogni anno speriamo di uscire ma ci rendiamo conto che la luce che speriamo di aver raggiunto non è altro che un miraggio ancora ben lontano dalla nostra sete di vittorie. Tanti sono stati ahimè gli allenatori che si sono avventurati nel mondo Milan, dove abbiamo iniziato a perdere pezzi piano piano dentro il cuore del Milan, perché vorrei ricordare che dopo aver esonerato Allegri la squadra fu affidata per un solo giorno a Tassotti, l'eterno vice che conosceva a memoria lo spogliatoio, che poi lascerà il Milan con non pochi rancori, per poi passare all'era Seedorf. Che per quanto secondo me non abbia fatto poi male dopo solo un girone lascerà il Milan anche perché non condivideva tutte le decisioni dai piani alti, perché non dimentichiamo che venire ad allenare il Milan non era solo tener testa ad una squadra di campioni e ad una tifoseria abituata a traguardi prestigiosi, ma anche e soprattutto dover chinare il capo e essere accondiscendente soprattutto con chi dall'alto non diceva di voler mettere parola sull'operato, ma che appena la formazione non era come voluta, cominciava a silurare a destra e manca allenatori come fosse un nuovo sport.

Poi tralascerei per rispetto verso il giocatore le varie parentesi di Inzaghi e Brocchi, che sono state imbarazzanti per soffermarmi un attimo sulla parentesi Mihajlovic che, checché se ne dica, tra la bolgia, era secondo me l'unico che avrebbe potuto fare la differenza più di tutti, ma le differenze non solo tecniche e societarie ma anche politiche hanno fatto durare questo matrimonio poco meno di una stagione. Altra parentesi degna di nota è la parentesi Montella con la quale il Milan ritorna sì in Europa, ma di tracce di gioco nemmeno l'ombra... e da qui iniziano le travagliate vicende societarie delle quali non voglio parlare, e arriviamo alla parentesi Gattuso che tra tutti quelli che ho citato assieme a Mihajlovic è stato un piccolo salvagente nell'oceano perché anche se il gioco di Gattuso era ahimé ancora inconcepibile, almeno si notava una grinta che se non arrivava direttamente dai giocatori, almeno si vedeva nell'allenatore, che in quello era encomiabile, ma la grinta mio caro Gattuso non può essere sufficiente.

Chiudiamo l'Iliade e l'Odissea con Giampaolo che è stato sinceramente l'errore più grande di Maldini perché non ha avuto nessun senso, soprattutto nella gestione del modulo: arrivato come l'uomo che doveva salvare la patria ha poi fatto un tonfo totale facendo anche cadere con lui Maldini. Ora Pioli sta facendo un lavoro buono pur sapendo che a fine anno anche lui andrà via e arriverà un altro ribaltone societario. Le domande che noi tifosi vorremo fare sono tante, ma una  in particolare vorrei farla personalmente a Gazidis: quando arriverà il vero comandante che sceglierà la sua ciurma e ci farà navigare in acque tranquille per un bel viaggio che, anche se non finirà con qualche trofeo, almeno ci faccia dire che è stata una bella crociera?

L'allenatore è il comandante della nostra nave e fino a che noi avremo semplici marinai a comandare la nostra nave, è normale che alla prima tempesta affondiamo, ricordate che noi non abbiamo un gommone ma il Titanic che speriamo possa solo fare una fine diversa, ma perché ciò accada dobbiamo cambiare la rotta, altrimenti la fine del Titanic è quella che ci aspetta alla fine di questo lungo tunnel.