"Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi" scriveva Pablo Neruda e così, ormai in una lenta agonia sta morendo il Milan. Siamo al quattordicesimo mese di presunte trattative per la cessione del Milan, cessione che a mio parere non ci sarà. Vendere una società ad un investitore vuol dire accettare di privarsi di qualcosa su cui poi non si avrà più potere, ma per Berlusconi è troppo dura l'idea di perdere quello che per lui è stato uno strumento di successo mediatico e sportivo. Il suo atteggiamento ricorda quello dell'amante lasciato dalla sua donna che continua invano a sperare che questa possa tornare e continua a guardare le foto di un passato vittorioso che ormai non c'è più. Lasci andare il passato Presidente, non ha più né la forza economica né l'ardore giovanile per riportare il Milan lì dove gli spetterebbe, pretenda per la cessione un prezzo congruo al valore della società che è quello attuale e non quello di dieci o più anni fa. Faccia un vero gesto d'amore verso questa società che lei ha sempre definito tanto cara, sacra addirittura. Faccia il modo che i tifosi milanisti, i calciatori stessi, non si abituino alla mediocrità degli ultimi anni. Faccia il modo che il Milan non muoia lentamente schiavo della mediocrità.