Al termine della partita tra Juventus e Benevento, persa dai bianconeri per 1 a 0, la domanda che attanaglia molti giornalisti e gran parte dei tifosi è: la stagione è finita… o quasi?
Infatti, dopo l’ennesima campagna europea fallimentare (eliminata da Ajax, Lione e Porto negli ultimi tre anni, non Real Madrid, Barcellona, Liverpool o Bayern!) è necessario valutare l’attuale situazione della squadra bianconera anche in ambito nazionale, viste la palese difficoltà di gioco ed i risultati troppo altalenanti.
Dopo nove anni di dominio in campionato può accadere di non vincere il decimo, soprattutto se le squadre che ti precedono sono più organizzate e giocano meglio; l’Inter non avrà rivali per vincere agevolmente questo titolo in quanto né la Juventus né il Milan né le altre squadre di alta classifica saranno in grado di ricucire il gap creato dalla formazione di Conte.
A questo punto è necessario analizzare le cause di questo progressivo deterioramento del dominio della Juventus in Italia; i primi tre che possono attirare l’attenzione sono i seguenti:

1) GESTIONE DIRIGENZIALE
Partendo dal primo punto, è indubbio che i maggiori problemi di gestione sono iniziati a partire dall’allontanamento di Marotta come Direttore Generale della Juventus; infatti, Paratici è un ottimo talent scout, ma con gravi pecche dal punto di vista delle scelte gestionali.
A pochi mesi dalla scadenza naturale del suo contratto con i bianconeri è necessario cambiare rotta ed affidarsi ad una figura esperta ed in grado di far quadrare sia i conti sia la qualità tecnica della squadra; con Paratici ci sono problematiche in entrambi gli argomenti.

2) SCELTE ERRATE DELLE GUIDE TECNICHE
Per quanto riguarda la guida tecnica, è necessario considerare la gestione posta in essere dalla società a partire da Mister Allegri.
Il tecnico livornese palesò, a seguito della prematura eliminazione dalla Champions con l’Ajax, l’esigenza di rivoluzionare una buona parte dell’organico bianconero, troppo logoro e forse poco motivato a proseguire quella cavalcata vincente; la risposta della dirigenza fu quella di continuare con quello “zoccolo duro” e mandare via Allegri: fu l’inizio di questo logoramento che dura già da un paio d’anni.
Il tecnico che subentrò è, come noto, Mister Sarri che si ritrovò tra le mani una rosa “extra – large” (la dirigenza pensò bene di sfoltire nei giocatori più di carattere come Mandzukic ed Emre Can) e con pochi giocatori adatti al suo calcio veloce e verticale; la Juventus 2019/2020 è stata caratterizzata dal fatto che tutti volevano giocare solo con il pallone tra i piedi e basandosi esclusivamente sul talento individuale (vedi Ronaldo e Dybala).
Dopo un difficile e sudato scudetto il Presidente Agnelli decise che un nuovo cambiamento era imprescindibile, facendo accomodare sulla rovente panchina bianconera Mister Pirlo; il tecnico esordiente ha commesso veramente tanti errori di gestione della rosa in questi 8 mesi, sia nelle formazioni iniziali, sia nelle spesso sbagliate o tardive letture della partita. Solo in alcuni sprazzi della stagione (ad esempio a Barcellona) si è vista una Juventus bella e convincente, mentre nella gran parte delle partite la sensazione è che, nonostante sia attualmente la migliore difesa della serie A, ogni qualvolta le squadre avversarie provano ad attaccare, possono creare dei seri problemi alla retroguardia bianconera. Ne è la dimostrazione lampante il notevole numero di errori nella costruzione dal basso (ad esempio quelli incredibili di Bentancur col Porto e di Arthur oggi con il Benevento). Il bigliettino da visita che Mister Pirlo ha presentato al “calcio che conta” non è incoraggiante, solo che sarebbe drammatico cambiare il quarto mister negli ultimi quattro anni, così come facevano “le milanesi” fino a qualche anno fa.

3) ROSA LOGORATA E DA RINNOVARE
La rosa della Juventus è per distacco quella con il monte ingaggi più alto della serie A, solo che è formata da tre anime difficilmente gestibili: “i senatori”, “i non combino niente” e le “new entry”.  
La costruzione della squadra è risultata poco logica, con pochi terzini bassi, qualità limitata a centrocampo, eccesso di esterni di centrocampo ed attacco e pochi attaccanti di ruolo.
Iniziando l’analisi dai senatori, è giunta l’ora di salutare Buffon e Chiellini per i grandi meriti accumulati in tante stagioni dure e vincenti e ridimensionare l’utilizzo di Bonucci (non è vendibile visto l’oneroso e lungo contratto firmato da poco: chi paga sia il cartellino sia il lauto ingaggio?).
Altri due senatori giunti al capolinea dovrebbero essere Alex Sandro (ceduto per 20 – 25 milioni), sempre più distratto e discontinuo, e Dybala (ceduto per 50 – 60 milioni), eterna promessa con le potenzialità da fuoriclasse, ma in scadenza di contratto e che non ha mai dimostrato continuità di rendimento che giustifichi l’ingaggio che reclama (15 milioni circa).
Szczesny è cedibile solo nel caso in cui la dirigenza bianconera riesca a trovare una soluzione con Raiola per portare Donnarumma a Torino.
Bentancur è alla Juventus già da alcuni anni ed ha dimostrato di non essere in grado di fare il regista (non ne ha i piedi), ma è una buona mezzala fisica, adatta ad un centrocampo a tre, che potrebbe ancora far parte di questa squadra, anche vista la sua giovane età, ma per un’ottima offerta sarebbe plausibile fare un pensierino alla sua cessione.
Da confermare assolutamente il “trenino” Cuadrado, il vero regista esterno della Juventus 2020/2021.

Il capitolo Cristiano Ronaldo deve considerare il fatto che di un campione così non ce se ne priva neanche a 40 anni (vedere Ibra al Milan), ma è l’unico modo per liberare un enorme spazio nel monte ingaggi e permettere alla società di rifondare un nuovo ciclo; una sua cessione per 35 – 40 milioni garantirebbe di non fare minusvalenza.

Tra i “non combino niente” ci sono alcuni giocatori alla Juventus da 2/3 anni, ad esempio Bernardeschi, Rabiot e Ramsey, che non sono adatti a vestire la casacca bianconera e che, visti i loro ingaggi faraonici (18 milioni netti per tutti e tre), dovrebbero accomodarsi su un aereo con biglietto di sola andata (un incasso di circa 60 milioni complessivi, con Rabiot 25, Bernardeschi 20 e Ramsey 15). Di questa categoria fa parte anche Danilo, ma non è cedibile a causa del valore a bilancio ancora da ammortizzare (a giugno ancora circa 22 milioni) che allontana qualsiasi pretendente a formulare delle proposte d’acquisto.
Tra le “new entry” è imprescindibile la conferma di De Ligt, Demiral, McKennie e Chiesa, mentre è necessaria una nuova opportunità per Arthur, Kulusevsky e Morata (rinnovo prestito, non acquisto).
Con le necessarie cessioni di Alex Sandro, Dybala, Ronaldo, Bernardeschi, Rabiot e Ramsey la somma incassata si aggirerebbe in circa 170 milioni.
Con questo budget occorre trovare un secondo portiere di esperienza, possibilmente del vivaio juventino a causa della lista Champions, in grado di sostituire Buffon. Inoltre sono indispensabili almeno un paio di terzini sinistri ed un centrale di difesa per completare la rosa; il migliore terzino sinistro disponibile è Alaba che è in scadenza di contratto, ma chiede un ingaggio faraonico, quindi sceglierà sicuramente una squadra come Real Madrid o PSG. Opzione più plausibile è Gosens visti gli ottimi rapporti con l’Atalanta: con una trentina di milioni si sostituirebbe degnamente Alex Sandro. Altra alternativa, meno costosa e meno convincente, è Emerson Palmieri del Chelsea. Nel ruolo di difensore centrale sarebbe sufficiente confermare Rugani come quarto difensore, senza dover andare sul mercato a spendere soldi per una riserva.
Il centrocampo dovrà essere obbligatoriamente a 3, quindi sarà fondamentale trovare i giocatori giusti da affiancare ad Arthur, Bentancur e McKennie. Il regista/mediano che “sappia far girare” potrebbe essere uno tipo Casemiro (il Real Madrid non lo cederà sicuramente) o, scendendo di livello, ci sarebbero Ndidi del Leicester, Ruben Neves dei Wolves, Jorginho del Chelsea, fino alla scelta meno qualitativa di Locatelli del Sassuolo; un centrocampista tra quelli elencati costerebbe almeno 35 – 40 milioni di euro. Una mezzala fisica tipo il ritorno di Pogba o, come preferibile, Milinkovic-Savic andrebbe a completare un centrocampo di livello con una spesa di 50 – 60 milioni.
In un ipotetico attacco a 3, alla punta Morata e alle ali Kulusevski e Chiesa si dovrebbero aggiungere almeno 2 acquisti, forse 3. Le scelte a parametro zero potrebbero ricadere per la punta tra Aguero o Depay (se possibile entrambe), mentre come esterno destro è interessante Thauvin del Marsiglia, capace di un buon mix tra gol ed assist. Un altro acquisto tipo Sterling, Rashford o Son diventerebbe necessario, anche se decisamente costoso (almeno 50 – 60 milioni), per colmare l’eventuale partenza di Ronaldo e Dybala e rendere più vario l’attacco bianconero.

In definitiva, questa stagione della Juventus appare deludente se confrontata con le aspettative; un trofeo è stato messo in bacheca (Supercoppa italiana) e ci sarà l’occasione per il bis grazie alla finale di Coppa Italia contro l’Atalanta. La stagione non deve finire oggi perché l’obiettivo basilare è quello di rimanere tra le prime quattro squadre per raggiungere la qualificazione in Champions League, non scontata visti i risultati di questa giornata di campionato e la classifica corta.