Per il Milan la partita di ieri sera in Champions League contro l’Atletico Madrid era decisiva ai fini del proseguo del cammino in Europa. Dalla trasferta madrilena la squadra rossonera è ritornata in Italia con una vittoria pesante per 1-0 e, grazie alla contemporanea vittoria del Liverpool ai danni del Porto, il discorso qualificazione agli ottavi di finale resta ancora aperto quando mancano 90 minuti alla conclusione della fase a gironi.

Se il Milan ieri ha vinto in un campo difficile come quello del Wanda Metropolitano di Madrid deve ringraziare Stefano Pioli, chiamato ad archiviare velocemente la pesante sconfitta contro la Fiorentina, e Junior Messias, che ha messo a segno con un perfetto colpo di testa all’87’ il gol dell’1-0. Per il numero 30 il gol segnato ieri sera davanti ai 2000 tifosi milanisti, giunti a Madrid per sostenere la propria squadra, è uno dei gol più importanti della sua carriera calcistica, che non scorderà facilmente visto che fino a pochi anni fa cavalcava i campi dei tornei UISP. Cerchiamo di ripercorrere la storia di Junior Messias, giunto quest’estate alla corte di Stefano Pioli.

Mico, soprannominato così dagli amici, all’età di 17 anni esordisce in Brasile nelle giovanili del Cruzeiro, sembra un punto di arrivo e un inizio di carriera di un classico talentuoso giocatore brasiliano, ma dopo tre anni viene mandato via e spedito a giocare nella terza serie brasiliana. Dopo un grave incidente in cui viene miracolosamente estratto illeso dalle lamiere della sua macchina, Junior decide di cambiare vita rinunciando a feste ed alcool e contemporaneamente il fratello lo convince a trasferirsi a Torino. Trova una casa a Barriera di Milano, quartiere periferico situato a nord del capoluogo piemontese, con l’obiettivo a 20 anni di giocare un calcio ad alti livelli. Purtroppo il suo talento non riesce a convincere nessuna società, ma un giorno arriva una chiamata che sarà il punto di ripartenza per la sua carriera.
Oscar Arturo Vargas, un imprenditore di origini peruviane, oltre ad offrirgli un posto di lavoro nella sua ditta di trasporti come fattorino, decide di farlo giocare nello Sport Warique, la squadra della comunità peruviana che milita nel campionato UISP, organizzazione nata nel 1948 da PSI e PCI per promuovere la cultura e la pratica dello sport tra i lavoratori.
Junior Messias inizia a mettere in mostra il proprio talento fino a quando nel 2015 la sua squadra affronta una squadra di rifugiati e ad assistere sugli spalti a quella partita era presente Ezio Rossi, ex difensore con un passato nel Torino. Ezio resta affascinato dalle giocate del brasiliano e in veste di allenatore del Casale decide di chiamarlo alla corte del suo club. Debutta nel campionato di Eccellenza e in 32 partite riesce a mettere a segno la bellezza di 21 gol che portano il Casale ad essere promosso in serie D. Dopo varie annate giocate nel massimo campionato dilettantistico, la Pro Vercelli si interessa al ragazzo facendogli firmare un contratto triennale ma a causa di problemi con il passaporto il trasferimento salta e l’attaccante si ritrova senza una squadra e con un futuro denso di nuvole nere, ma non sarà così.
Il Gozzano, club militante nella Serie D, decide di ingaggiarlo e grazie alle sue abilità e al fiuto del gol, trascina la piccola squadra novarese per la prima volta in Serie C e nella stagione successiva contribuirà a far centrare un’inaspettata salvezza tra i professionisti.

Nella stagione 2019/2020 e all’età di 28 anni, il Crotone decide di acquistare le sue prestazioni. All’inizio il giocatore fa fatica ad adattarsi al campionato cadetto ma il 29 dicembre, in occasione della partita contro il Trapani, firma il suo primo gol in Serie B e conclude la stagione con 6 gol e 6 assist, numeri che a fine stagione risulteranno determinanti per la seconda promozione in Serie A del club pitagorico, dopo quella della stagione 2015/2016.
Nella sua prima stagione nel massimo campionato italiano, mette a segno la bellezza di 9 gol in 37 partite, numeri che non basteranno ad evitare la retrocessione per il Crotone, ma allo stesso tempo decisivi per guadagnarsi nell’ultimo giorno di mercato la chiamata di Massara e Maldini da parte del club rossonero.

La storia di Junior Messias ci ha insegnato che non bisogna mai arrendersi nella vita e allo stesso tempo si deve continuare a seguire i propri sogni.
L’auspicio è che i ragazzi che decidono di intraprendere il percorso calcistico possano prendere spunto dal calciatore brasiliano.