Il vero sistema è quello che fa sopravvivere la farsa di Calciopoli Sono stanco di Calciopoli. Anzi sono sfinito. Anzi mi hanno sfinito con tutte le loro balle ripetute. Non mi convinceranno mai perché io lì ci sono stato. Le partite le ho viste e nell’aula di tribunale ci sono andato per primo, inaugurando una moda. A niente servirebbe che facessi tutto l’elenco degli errori presenti anche in questa sentenza di appello: Gamberini viene dato per diffidato e non lo era, Morfeo per espulso e invece fu solo ammonito e così via. Non avrei mai pensato di ritrovarmi a parlare o scrivere ancora di Udinese-Brescia dove nulla collima con la tesi dell’accusa mano a mano che si è andati avanti , dal “documento finale della chiusura delle indagini” di Narducci e Beatrice al 1 grado in abbreviato (Giraudo) e poi il primo grado in rito ordinario (Moggi) e poi il secondo grado dell’uno e dell’altro…. E alla fine i giudici insistono sul fatto che quella partita fu alterata da Dattilo, contro ogni evidenza processuale. Tra l’altro Dattilo, De Santis e Bertini hanno rinunziato alla prescrizione. Ed hanno fatto moralmente bene, ma forse male in questo sistema giudiziario. Un sistema dove tutto è possibile tranne che un giudice dica che un altro ha sbagliato. Usando un termine in voga tra i perdenti calcistici, mi verrebbe da dire che, se proprio esiste un sistema, si tratta di questo, e non certo di un rigore o un'espulsione, che sul campo accetterò sempre serenamente. Un granello lo aveva inceppato, un granello di nome Teresa Casoria, che in una audizione davanti al CSM racconta bene come stanno le cose. Da lì avremmo dovuto capire tutto, e invece, ingenuamente, speravamo che ci fosse una giustizia . La Casoria viene maltrattata da questa sentenza, dopo essere stata messa in minoranza nel suo stesso collegio giudicante. Sembra di essere in quei film dove un cristiano tenta di denunciare qualcosa che non funziona a livello alto. E poi la lettera e i documenti che manda al giornale spariscono, la carta di credito gli si blocca, l’auto prende fuoco, la moglie lo lascia perché viene poi incriminato lui. Si chiama muro di gomma, si chiamano poteri forti. E a nulla vale che uno porti 10 giornalisti e notai a dire che il sorteggio era regolare, perché loro ti dicono che quelli non testimonierebbero mai contro se stessi. E a nulla serve che tu faccia vedere che i carabinieri dicevano che le intercettazioni degli altri erano considerate rilevanti perché anche i carabinieri le contrassegnavano con i baffi colorati. Invece “piaccia o non piaccia” quelle intercettazioni non esistono. E se esistono non sono rilevanti. E a nulla serve l’ovvietà del fatto che in RAI Moggi non contasse nulla e persino Scardina è stato assolto, e Mediaset è del Milan (anzi no Auricchio dixit), Moggi imperterrito “riusciva a imporre proprie decisioni, proprie valutazioni su persone e situazioni (come nel caso delle trasmissioni televisive soprattutto valutative sulla condotta dei singoli arbitri) coinvolgendoli strettamente così nella struttura associativa e nel perseguimento della comune illecita finalità". Di quale trasmissione si sta parlando? Della patente a punti di Baldas nel Processo di Biscardi. E allora che dire? O non leggono bene le carte oppure...Ecco secondo me oppure!!! E contro tutto questo non c’è prova a discarico, testimonianza, analisi logica che tenga. È la difesa di una casta, è un processo che non si poteva perdere da parte della Procura, perché in quel processo ci si era messa la faccia, si era mediaticamente troppo esposti. Tentativi di ricusazione nei confronti del collegio giudicante da parte dei PM, il Presidente del tribunale Alemi che impone a Teresa Casoria di giustificarsi per iscritto del perché non si vuole astenere da questo processo. Ma un Giudice deve spiegare per iscritto se si vuole astenere, non se invece vuole fare il lavoro per il quale è pagato e quindi NON si astiene dal celebrare quel processo. È tutta qui Calciopoli. È nel fatto che la sede non doveva essere Napoli e in tutte quelle mille stranezze che nessuno mai ha spiegato. Il computer di Tavaroli che finisce sul tavolo di Auricchio, il litigio tra Arcangioli e Auricchio perché uno dei due ufficiali dei carabinieri avrebbe voluto chiudere tutto perché a suo parere non c’era nulla negli indizi raccolti, il filmato del sorteggio sparito e mai ricomparso, anzi ricomparso sotto forma di sequenza fotografica invertita in modo da far pensare che il sorteggio potesse essere truccato, la storia del Ministro Pisanu che telefona a Moggi per chiedere la sua opinione sullo spostamento o slittamento della giornata di campionato dopo che la decisione è stata già presa con altri. E il carabiniere pentito che al Corriere dello Sport racconta di come venissero fatte le indagini e di come fossero state distrutte le “prove” che non portavano acqua al mulino dell’accusa. Luciano Moggi «esercitava un ruolo preminente sugli altri sodali» coinvolti in Calciopoli in virtù anche «di una spregiudicatezza non comune». Lo scrivono i giudici della sentenza d'Appello del processo a Calciopoli. Abbiamo scoperto che i giudici fanno anche gli psicologi e interpretano il carattere di una persona. Sembrano i tifosi avversari quando dicono “Moggi però era un arrogante” . Il reato di arroganza in Italia con quanti mesi o anni di reclusione è punito secondo il codice penale? «La leggerezza e apparente convivialità con cui avvenivano gli accordi per la designazione delle griglie arbitrali tra personaggi come Bergamo, Moggi o Giraudo, appare gravissima alla luce della evidente lesione del principio di terzietà che dovrebbe presiedere alla scelta di un direttore di gara che, in quanto tale, ricopre un ruolo di 'arbitro' in ogni accezione, ovvero secondo il principio di mantenere una equidistanza necessaria ed ineludibile tra i contendenti che non deve mai venire meno». Qui la sentenza parla di griglie arbitrali al plurale. Io rammento una sola telefonata di Moggi in cui confrontava la sua griglia con quella di Bergamo e che poi lo stesso Bergamo cambia. Ne ricordo di altre telefonate come quella di Facchetti del “metti Collina”, oppure un’altra “lì il sorteggio non lo dovete fare, metti in griglia tizio e caio che la Juve non la possono fare così esce per forza" Collina (il senso della telefonata). Ricordo la telefonata 4-4-4 . Ma quelle non volevano influire sul risultato, sulla designazione o altro. Che vi devo dire? Avete vinto. Ma non ci avete certo convinto. (iltempo.it)