Se uno dovesse spiegare il termine giornalista, potrebbe così riassumerlo: "Il giornalista (detto in lingua inglese reporter) è un lavoratore del campo dell'informazione nel settore del giornalismo che si occupa di scoprire, analizzare, descrivere e scegliere notizie." Mi chiedo se oggi sia ancora così, ma credo ci siano vari aspetti da sottolineare e riportare all'attenzione. In base alla sua definizione, il giornalista lavora nel campo dell'informazione; informa quindi i lettori di un qualcosa di cui lui si fa garante. Non porta la realtà assoluta e può sbagliare, ma si impegna nel controllare scrupolosamente quello che scrive. Dagli inizi degli anni 90, con personaggi della tv e della carta stampata, il ruolo del giornalista sportivo è andato però ad arricchirsi con due nuove figure: il creatore di bufale e lo spacciatore delle stesse. Il primo crea notizie inventate e false allo scopo di riempire pagine e/o di parlare in tv; non si cura dell'informazione, ma solo di poter dire qualcosa che gli fornisca visibilità. Descriverei così il loro pensiero: "Che sarà mai aver inventato una notizia? non è morto nessuno e qualcuno ne parlerà massimo qualche giorno. Male che vada dirò che la fonte era attendibile, ma è stata smentita". Il secondo è colui che non controlla alcun articolo, ma copia e incolla quella detta dagli altri. Descriverei così il loro pensiero: "Che controllo a fare? tanto avranno già fatto gli altri tutti gli accertamenti sul caso e non è mia responsabilità riportare le loro parole. Inoltre, fosse vera la notizia, non voglio rischiare di essere l'ultimo a pubblicarla". Sebbene entrambi si spaccino come giornalisti, sono ormai in completa antitesi con questo ruolo e pensano più al loro tornaconto che a fare INFORMAZIONE. Di chi è la colpa di tutto questo? Io credo che la colpa sia in parte della superficialità della società, che preferisce spesso una bufala fresca ad una vera notizia datata o priva di scoop, in parte dei giornalisti, che non riescono più a fornire un livello di notizie all'altezza o originale. Trovare 20 articoli scritti in un giorno sullo stesso sito e sullo stesso argomento, ma con 20 informazioni diverse o ripetute a fase alterne, fa capire che chi scrive non consulta o legge gli articoli degli altri, né si pone il problema d cosa stia dicendo; si liquida il tutto con un "...come riportato da...". Come si potrebbe migliorare la situazione? Firmare gli articoli potrebbe essere un modo di responsabilizzare ogni persona su quello che scrive, ma credo che in primis occorra fare autocritica ed informarsi quanto più possibile. Scrivere qualcosa non è un gesto banale e il ruolo del giornalista non è semplicemente riempire dei vuoti. Se manca una notizia, occorre inversi l'articolo con una buona idea e non inventarne i contenuti: si può fare un bell'articolo analizzando le statistiche o i dati di un giocatore/squadra; scrivere articoli su giocatori giovani o vecchie glorie; parlare delle tifoserie... Occorre considerare che Il livello dei lettori sta aumentando e tutti tendono ad informarsi ed essere attenti a ciò che leggono. Il lettore non è più distratto e non si ferma al solo articolo, ma cerca anche il confronto nei commenti sotto. Ho testato la cosa scrivendo un commento sull'articolo dell'arrivo di Iturbe; riporto di seguito il commento: "Al Chievo vanno 22 milioni (max 24,5 per i bonus). Al procuratore la logica matematica direbbe intorno ai 7, ma sembra si siano accordati per 3-4 milioni (in linea a quanto aveva offerto anche la Juve). I primi titoli girati consideravano un conteggio matematico partendo dalla somma data al Chievo (così come hanno fatto molti di voi arrivando a 31). Spesa reale finale 27,5-28,5 max. La Juve si fermava ad un totale di 25-26. Può sembrare tanto o poco, ma sarà il campo a dire chi ha fatto l'affare." Ho provato a distrarre il lettore inserendo un insieme di calcoli da seguire con attenzione ed ho inserito l'errore di associare Iturbe al Chievo e non al Verona. Probabilmente molte persone avranno letto e non si saranno curate della cosa, sebbene il loro cervello abbia accumulato un'informazione errata, ma altri hanno fatto subito risaltare l'errore con dei commenti ironici. Quest'ultimi hanno difeso l'informazione a modo loro e hanno probabilmente salvato anche qualche distratto. Un errore su un semplice commento scritto da un utente, sebbene sia corretto farlo presente, non è grave quanto veder sbugiardare articoli interi. È chiaro che quanto scritto non è indirizzato a tutti i giornalisti amatoriali o professionisti, ma può e deve essere un momento di autocritica per chiunque scrive, me compreso. Emanuele