Era qualche settimana fa che Lotito e Galliani erano già osannati sui giornali come i grandi strateghi del calcio italiano: grazie a loro Tavecchio era considerato il prossimo presidente Figc. Tutto girava nel verso giusto come gli ingranaggi di un orologio svizzero e la scacchiera si muoveva come previsto. Come potevamo trovarci in quella situazione? Le cause credo possano essere molteplici, ma sicuramente la prima è legata alle potenzialità di crescita. Juve e Roma, essendo le squadre attualmente meglio organizzate, vedevano nel rinnovamento del calcio italiano un'occasione concreta per recuperare terreno sulle grandi del panorama europeo. Milan, Inter, Lazio (non me ne vogliano i loro tifosi, ma effettivamente viaggiano in brutte acque), causa grane societarie, costo degli stipendi, riorganizzazione, mancate coppe, eccetera, vedevano nel cambio attuale l'incapacità di cavalcare l'onda giusta, finendo per veder aumentare il gap con le dirette concorrenti italiane. Sotto questo aspetto, inspiegabile il comportamento di società come Fiorentina e Napoli, società sane molto più vicine alle prime due come potenzialità. Secondo elemento è sicuramente legato alla loro posizione nel calcio italiano. Avevano già trainato la vittoria di Maurizio Beretta, creando una struttura di consensi/benefici che sicuramente voleva estendere la propria mano anche sulla FIGC: non a caso lo stesso Beretta corre ora in aiuto di Tavecchio. Terzo, l'appoggio del gruppo arbitrale, che sicuramente poteva mettere "paura" a quelle squadre non protette dal movimento dei giornali. Prendiamo ad esempio una Fiorentina derubata della Champions 2 anni fa: non me ne vogliano i milanisti, ma è stato troppo evidente il torto subito dai toscani, anche se ormai è solo storia. Quarto, gli accordi/benefici che c'è tra le società più piccole con quelle maggiori: favori, appoggi, prestiti, poltrone e promesse. Potremmo continuare per molto con ipotesi non dimostrabili, sebbene molte cause possono razionalmente aver spinto più di qualche squadra a scegliere per l'asse Lotito/Galliani. Tutto ciò non è comunque più importante e l'inciucio è stato sventato da una mossa azzardata. Probabilmente distratti dalla situazione Astori, che la Roma aveva appena soffiato alla Lazio, nessuno ha curato il discorso improvvisato da Tavecchio. Ecco allora uscire delle dichiarazioni a sfondo razziale che in un attimo bruciano tutto il lavoro fatto. Giornali in rivolta, Fifa che chiede spiegazioni, squadre che lasciano la nave che affonda (credo anche cogliendo l'occasione per farlo)... Il castello di carte di Lotito/Galliani viene travolto da una folata di vento per una piccola finestrella rimasta aperta. Riecco la speranza in un calcio migliore per chi il calcio lo vive veramente: allenatori, giocatori e tifosi (i primi due dall'inizio con Albertini). Ora dobbiamo ridare onore e trasparenza a questo sport.