Probabilmente io ho un compagno come Ibra in squadra non lo vorrei, almeno non questo Ibrahimovic più dedito alla provocazione e all'autocompiacimento, che al gioco del calcio. Non so quanti siano effettivamente disposti a sottostare alle bizze di un compagno nella speranza di essere illuminati da un raggio di luce riflessa in uno specchio, piuttosto che essere parte attiva di un percorso sportivo vincente e ricco di soddisfazioni tanto a livello di squadra quanto personale! Sappiamo tutti che lo svedese è sempre stato un personaggio un po' particolare, ma l’Ibrahimovic di questi tempi va oltre ogni buon senso e ragion di stato: arrogante e presuntuoso, strafottente e irrispettoso nei confronti dei compagni e della società.
Il Milan attualmente è secondo molto distaccato dall'Inter e solo un punto sopra la Juve chiamata a fare i conti con "il fallimento" del progetto Pirlo (intanto però è terza). Ma da tempo ormai non si parla più del Milan: il Milan del primato in classifica, dei giovani dal futuro radioso guidati dalla chioccia svedese, il Milan che sotto sotto alimentava la sua piccola ambizione e a dicembre si era già cucito mezzo scudetto addosso. Da gennaio oramai Ibrahimovic fa parlare solo di sé e tutti parlano solo di Ibra; della sua vita terrena e non.

Si è iniziato con la rivendicazione di un trono ultraterreno e tutti giù ad osannare; poi c'è stato lo scontro con Lukaku, dove hanno tenuto banco le sue abilità marziali con tanto di licenza di offendere verbalmente l'avversario (ricordiamo che la giornata di squalifica è stata comminata sia allo svedese che al belga per rissa mentre si è sorvolato sulle offese razziste). Poi ancora la partecipazione a San Remo, in cui la scarsa capacità di recitare una parte ormai scontata e suppurata ha dimostrato che le divinità non sempre sono a loro agio in tutti i contesti. E via di seguito fino ad oggi in cui si racconta della trasgressione dell'ordinanza anti-Covid per una cena al ristorante.
Insomma, forse un po' troppo per i tifosi, per la Società ed i compagni che confidano e puntano su di lui per il raggiungimento di un importante traguardo sportivo.