Trentasei anni e non sentirli, tutti a commentare l'età anagrafica di Olivier Giroud senza sapere che l'attaccante francese, nonostante gli anni, è ancora un calciatore fondamentale che farebbe la differenza in qualsiasi squadra, a discapito di tanti giovani che ci sono in circolazione.

Giroud, preso nella scorsa estate per fare rifiatare Zlatan Ibrahimovic, si è ritrovato subito, complici gli infortuni del campione svedese, ad essere titolare al centro dell'attacco della squadra di Stefano Pioli e non avendo un sostituto, praticamente per tutta la stagione, Olivier ha dovuto giocare quasi tutte le partite iniziando la gara sempre dal primo minuto.

Si è sempre fatto trovare pronto, ha sempre dato il massimo e con i suoi goal ha accompagnato il Milan fino al traguardo finale, concquinstando il diciannovesimo scudetto, tutti goal pesanti e decisivi, dal derby a Napoli, da Roma, contro la Lazio a Reggio Emilia, Giroud era sempre al posto giusto al momento giusto.
Colpo di mercato del DT Paolo Maldini, che lo ha strappato al Chelsea a zero euro e Giroud non ha mai fatto rimpiangere questa scelta, ma su questo ne eravamo tutti sicuri, dalla società in primis perchè Olivier arrivava al Milan da campione del mondo con la nazionale francese e da fresco campione d'Europa con il Chelsea e dopo una carriera dove aveva praticamente vinto tutto, nonostante questo, la voglia e la fame di vittorie non le ha accantonate e la conquista dello scudetto, al primo anno con il Milan, lo dimostrano ampiamente.
Carisma, forza, voglia di vincere, uomo spogliatoio, queste alcune delle doti che l'attaccante francese a portato a Milanello, doti che ha subito trasmesso a tutto il gruppo rossonero, a partire dai più giovani, facendo capire subito come affrontare ogni singola seduta di allenamento e come si doveva scendere in campo in ogni partita.

Giroud, insieme a Zlatan Ibrahimovic e Simon Kjaer, ha fatto da chioccia all'intero gruppo rossonero, inculcando la mentalità vincente che aveva portato in passato questi tre campioni ad ottenere vittorie importanti, campioni con la C maiuscola, perchè, tuttora, non sono ancora sazi e la vittoria del campionato nella scorsa stagione ha confermato tutto ciò, anche se non sono fisicamente in campo, tutti, in ogni singola partita sono sempre presenti allo stadio per aiutare il compagno in difficoltà, per sostenere il gruppo, per continuare a vincere, perchè il campione non è mai sazio di concquistare trofei.

Si è sempre detto, nella carriera di Olivier, che segna poco, potrebbe anche essere così, ma, quei pochi che segna sono tutti decisivi, ma soprattutto sono goal segnati al momento giusto, come dimenticare la doppietta del derby a febbraio, un uno-due micidiale nel giro di sei minuti che ha ribaltato derby e stagione, tutto a favore della squadra rossonera, come dimenticare il goal vittoria a Napoli, oppure quello contro la lazio allo 'Stadio Olimpico' e per finire la doppietta nell'ultima gara, decisiva, in un 'Mapei Stadium' di Reggio Emilia colorato di rossonero.

L'attaccante di Chambéry, comune francese di 58000 abitanti, non è ancora sazio e non si sente 'vecchio' e vuole continuare a stupire con i suoi goal e con le sue prestazioni, sia con il Milan ma anche con la nazionale francese, infatti, il Ct Didier Deschamps lo ha appena convocato per le gare di Nations League e chissà, perchè no, tra un mese e mezzo, Olivier, a trentasette anni il 30 settembre, potrà essere in Qatar a difendere quel titolo mondiale che quattro anni fa, meritatamente e da protagonista, ha conquistato in Russia.
Lui non si sente ancora un ex calciatore, i tifosi del Milan lo sanno benissimo e il tormentone 'Si è girato Giroud' dimostra l'affetto tra i sostenitori rossoneri e l'attaccante francese perchè la dedizione di Olivier al calcio e a quello che fa dimostra che l'età è solo una formalità, lui è un campione e i campioni non conoscono età.