E' la dura legge degli allenatori in Italia. Qualcosa non funziona per non dire nulla. La guida tecnica nel nostro paese non ha lunga durata; le società ti fanno firmare il contratto, due anni con ipotetico prolungamento in base agli obiettivi raggiunti e poi com si sol dire "tutto apposto e madama la contessa". L'entusiasmo per un mister dura veramente poco, perchè appena arriva in una società, dev' essere subito pronto per intecalrsi nell'ambiente in cui si trova con tutte le sue sfaccettature e responsabilità. Le pressioni fanno parte del mestiere però se alleni la Roma è ancora più difficile, la piazza è esigente: la tua squadra vive un gran momento contaminato da molte vittorie e risultati positivi e sei il più forte di tutti diventi il beniamino della città, perdi due, tre partite e sei diventato il peggiore e la società inizia a guardarsi intorno. Non è più accettabile dire "il calcio è questo" il calcio è questo per voi, non per Fonseca che con tutte le dicerie che intercorrono lungo il suo cammino - le voci di Allegri e le critiche per gli scontri diretti -  sta continuando a lavorare con la sua filosofia di calcio, dimostrando di essere un uomo forte che pensa al suo lavoro e il resto gli scivola addosso come le gocce d'acqua su un imperneabile.

Ti chiami Fonseca, vieni ad allenare la Roma prendendo il posto di Spalletti (non uno qualunque) pesante prendere il posto del buon Luciano, uno che a Roma ha portato 87 punti - media scudetto - non sono bastati per poter vincere il campionato perchè difronte hai avuto la sfortuna di incontrare la Juve ma con tale media vinci ovunque. Non sono statistiche che hanno provocato interesse nell'allenatore portoghese, lui è venuto con le sue idee senza se e senza ma per lui era importante attuarle; la sua mano durante quest'anno e mezzo è evidente: la lupa gioca a calcio, nonostante gli interpreti non sono di levatura mondiale, ottimi giocatori, esaltati dal gioco del proprio allenatore. Basti pensare l'importante rendimento di Mancini gigante della difesa giallorossa a soli 24 anni, gioca come se avesse tutta questa esperienza sulle spalle invece sono solo 5 anni che gioca in serie A, Spinazzola re della fascia sinistra, pronto per l'Europeo, il suo rendimento altissimo non è passato inosservato agli adetti ai lavori, partecipe del gioco e protagonista delle azioni offensive della Roma, un giocatore ritrovato. Smalling pilastro della difesa rivoluto per il secondo anno e comprato dal Mancester United, Lorenzo Pellegrini romano e romanista diventato capitano dopo i risvolti della situazione Dzeko, in lui Fonseca ha trovato le chiavi di tutto il centrocampo, è uno dei calciatori che ha utilizzato di più da quando allena questa squadra, il tecnico stravedere per le doti tecniche del ragazzo classe 96', il ragazzo non dimentica la stima che il suo allenatore nutre nei suoi confronti e come se non bastasse gli regala la permanenza sulla panchina della Roma nel momento più difficile della stagione con il gol segnato al 93' in rimonta contro lo Spezia -  lo stesso che aveva eliminato tre giorni prima la Roma dalla Coppa Italia - la sua corsa fino a raggiungere Lorenzo durante l'esultanza  è come se fosse un urlo liberatorio: "grazie Lorenzo, me lo merito". Insieme al buon pellegrini vi è la presenza di uno dei centrocampisti più forti del campionato Jordan Veretout, il francese nel suo secondo anno con la gestione Fonseca ha battuto il record di Platini 10 gol e doppia cifra con tanto di scomessa con il suo mister, il che dimostra come le caratteristiche di questo giocatore siano uscite con grandissimi risultati grazie alla sua guida. Si è ritrovato Karsdorp dopo anni difficili visti gli infornuti subiti e il prestito in Olanda, sembrava che fosse vicino a fare la solita fine del calciatore medio e invece si è ripreso il posto da titolare a suon di assist e grandissime prestazioni. Con tutti questi calciatori citati aggiungi pedro, un calciatore che quando si muove per trasferirsi in un nuovo club, porta con se soltanto 36 trofei, non male come biglietto da visita, anche Villar, lo spagnolo è un predestinato gioca a tre tocchi, visione di gioco completa, una meraviglia per gli occhi, ha un gran futuro e fino ad un anno e mezzo fa giocava in serie B spagnola, è arrivata per lui  la chiamata dell'under 21 e presto arriverà quella maggiore.

Ecco la Roma disegnata da mister Fonseca, ci sarebbe da citare anche Dzeko, non uno qualunque un calciatore che ha siglato 114 gol con la maglia giallorossa, classificandosi terzo nella classifica all time. Ma qualcosa è andato storto fra i due, nonostante cercano di celare la questione, il gelo rimane e il bosniaco ha perso la fascia. 

Cosa ha fatto vedere Fonseca? Calcio, ha fatto vedere calcio. Ha portato la sua mentalità in campo, in un paese dove "non importa se giochi male, l'importante sono i tre punti" filosofia popolare, non per lui, si gioca, la palla viaggia veloce, gli esterni sono il principale motore dei primi undici, ma vanno messi in porta come  vuole Fonseca e loro devono fare segnare l'attaccante - vedi Karsdorp-  i centrali di centrocampo si devono inserire senza paura, perchè la tecnica c'è e quindi la si sfrutta - vedi Veretout - gli attaccanti ragionano con il resto della squadra, non sono lontani bensi i secondi registi dopo i centrali di centrocampo, la difesa dev'essere alta con i due staccati che rincorrono il gioco. Tattitica a parte, è la filosofia che questo signore con la sua eleganza ha portato in Italia. Oggi la Roma è l'unica squadra che è presente nel calcio che conta, quello europeo, trovandosi ai quarti di europa leauge dopo aver eliminato lo shaktar non un club  qualsiasi -  ha battuto Real andata e ritorno in champions -    un motivo ci sarà, il motivo è il manico!

Nonostante tutto, il tecnico viene sempre messo in discussione e probabilmente la nuova società scanzi di equivoci (forse la vittoria dell' europa league) non gli rinnoverà il contratto. In Italia gli intenditori di calcio hanno le bende negli occhi o un qualcosa di simile, perchè con tutto il rispetto di Massimiliano Allegri che per quanto mi riguarda  è un professore, non puoi non rinnovare il contratto al tuo condottiero principale, guarda la rosa, analizza i difetti di questa squadra e fai le tue valutazioni, ma la scelta non può ricadere su Fonseca, anzi dovresti proteggerti e non far mettere nel mirino il tuo allenatore da altre squadre, rinnovandoli il contratto, perchè è bravo, e se tu società non arrivi a comprendere la sua bravura nella gestione di un gruppo in una piazza così importante è grave. Bisogna far firmare carte bianche per lui, finalmente gioca a calcio, finalmente propone qualcosa di diverso di stimolante con questo non nego che non ha commesso i suoi errori ma la pazienza è la virtù dei forti. Dovresti innamorarti della sua filosofia soltanto quando in un'intervista dichiarò:"voglio sempre vedere la palla ai miei giocatori, voglio che l'avversario me la venga a prendere e non il contrario, il possesso deve diventare la nostra ossessione più del gol".

Bene Fonseca il tuo possesso l'hai fatto anche egregiamente con la tua eleganza a bordo campo e con quello che hai dimostrato in campo con il tuo gioco. Adesso la palla passa a loro, tu hai fatto un grande assist alla Totti spero che hai la fortuna di poter trovare Batistuta, ovvero che il tuo assist vada in porto con un gol fatto dai più "grandi" quelli che stanno più sopra di te.

Celestino Casedonte