Lo odi o lo ami? E' l'interrogativo che si racchiude intorno al personaggio di Lele Adani ex calciatore dell'Inter e della Fiorentina, adesso commentatore a Sky.

Per carità, ognuno ha la sua idea, ognuno classifica il suo giudizio senza farsi influenzare, naturalmente, ma Lele con il passare del tempo viene messo in discussione per la sua "nuova" idea calcistica. L'ex difensore è dotato di un ottima dialettica, quando esprime i suoi concetti, lo fa con passione e questo spesso colpisce l'ascoltatore facendolo entrare nell'analisi. Con Riccardo Trevisani forma una delle coppie più amate dei commentatori di calcio; divertono e commentano come se fossero due amici migliori a casa davanti alla play station, Riccardo trova la sua forma migliore affianco a Lele, riesce ad essere ancora più libero nell'affrontare il commento della gara in quanto è consapevole che dove non arriva lui - in piccolissimi dettagli -  è certo di trovare un compagno collega amico che ridefinisce in modo perfetto, con concrete analisi, facendosi trovare sempre pronto. Difficile da dimenticare il Napoli di Mazzarri: Cavani, Lavezzi e Hamsik con Riccardo Trevisinani che ogni qual volta che commentava il club partenopeo esplodeva dalla sedia, esaltandosi per la meraviglia che vedeva - Cavani su tutti -  per non parlare di Adani...segue con il passare degli anni l'Inter di Spalletti, l'indimenticabile gol di Vecino con Ricky che aveva previsto tutto: "Eh se la riprende vecino?" così fu; la prese veramente! D'altronde si sa Adani ha un certo "amore spassionato" per il calcio sudamericano, andate a vedere che nazionalità è Vecino, troverete una risposta.

Si sa, il bel calcio è quello che fa innamorare il tifoso, ma da sottolinerare il tifoso "fine" con un determinato palato, colui che invece della carne preferisce il pesce in un locale extralusso, il parallelismo è eccessivo con il calcio, certo, ma il bel calcio non è facile da esprime ma sopratutto da capire, ed è lo stesso con le belle cose della vita, non tutti possono permettersele, è un dato di fatto. Il bello piace a tutti, ma il bello arriva attraverso il lavoro, la passione e la dedizione che metti, tutto parte dall'allenatore, la sua idea dev'essere propositiva secondo Lele bisogna lavorare molto di più sul gioco coinvolgendo tutti i suoi interpreti dal portiere fino all'attaccate; sopratutto il portiere che oggigiorno in questo nuovo calcio è il maggior protagonista - funge da vero regista difensivo -  la maggior parte dell'azioni manovrate da dietro partono da colui che copre i pali, basti pensare: Reina della Lazio che ha conquistato il suo allenatore proprio per la sua dote tecnica, Handanovic, Consigli, Gollini, Pau Lopez, tutti i portieri giocano con i difensori il che è quanto dire, in un calcio che fino a qualche anno fa sembrava fosse impossibile una roba del genere, invece il maestro PEP insegna senza fare il cognome anche se la tastiera me lo richiede, ma basta il nome per capire di chi sto parlando. Adani ha sempre professato questo e molto spesso è stato etichettato come "un filosofo del calcio" quasi quasi con toni ironici come se avesse scoperto lui il calcio e gli altri non capiscono nulla.

Bisogna essere onesti e capire che lo sport è cultura e se di cultura si parla, non c'è miglior modo per farla capire attraverso la comunicazione, a prescindere dai punti di vista differenti, anche se non piace come idea, lo stesso fatto che se ne parli e quanto dire, vuol dire che il prodotto funziona e quando qualcosa funziona inevitabilmente crea interesse. L'ex calciatore dell'Inter non ha scoperto il calcio, semplicemente lui capisce le cose prima, da buon difensore "anticipa" le idee prima che esse si verificano, basti pensare che quando il Tottenam ad inizio campionato viveva un buon momento, lui affermò: "occhio al Tottenam perchè adesso sta andando bene ma potrebbe finire ottava in classifica"; guardate dove si trova il Tottenam oggi in classifica! Non dimenticando il fatto che ha sempre esaltato il lavoro di De Zerbi già da quando era a Benevento, oggi è facile parlare di lui, è sempre sulle prime pagine, ma Lele aveva capita il suo talento anche durante la sua retrocessione da debuttante in serie A. Gli esempi che potrei citare sono innumerevoli e se mi perdessi in essi farei soltanto retorica e non è questo il mio messaggio.

Le critiche fanno parte di qualsiasi mestiere nella vita, ma è difficile criticare qualcuno che vive di calcio e che ogni qual volta che viene chiamato  in causa sa sempre come rispondere con una preparazione ottimale, i risultati sono quello che contano e lui i risultati sa come portarli a casa. Perchè? Perchè studia, il suo credo deriva dalla sua passione sconfinata verso questo sport ma anche dai suoi aggiornamenti continui, perchè conosce qualsiasi campionato possibile e ama guardare giocare i giovani di qualsiasi età, io non so quale altro suo collega fa le stesse cose sue, non credo ce ne siano. La cosa più bella è che lui, riesce a condividere con tutti gli amanti del calcio quello che pensa, la sua brilantezza nel dare la notizia è sconvolgente e allo stesso tempo piacevole.

Personalmente non prendo le difese di Lele Adani, perchè non credo che ne abbia bisogno. Il mio è un punto di vista che va ad analizzare la persona che crede in quello che dice e stranamente vede cose che altri non vedono. Lo ami e lo odi, ma se lo odi ricorda che rimarrà comunque un grandissimo conoscitore di calcio, quello vero.
"Es mas grande"

Celestino Casedonte