A soli 25 anni la carriera di Andrea Conti, terzino destro del Milan, rischia di essere di fronte ad un enorme bivio: tornare ad essere lo splendido esterno che tutti abbiamo ammirato nella parentesi bergamasca o rischiare di entrare nella lista dei calciatori "finiti" dopo i numerosi infortuni che lo hanno condizionato e gli hanno fatto perdere sia la condizione fisica che mentale, perchè nel calcio la testa viene prima di tutto.
Con 10 gol e 4 assist in 47 presenze in Serie A con la maglia dell'Atalanta, nell'estate del 2017 Conti era ambito da numerosi club, merito sia delle sue doti fisiche sia per lo schacchiere di Gasperini che lo ha fatto rendere nei migliori dei modi.
Fassone e Mirabelli lo portano a Milano per 24 milioni, convinti di aver preso il futuro terzino della Nazionale italiana. A inizio stagione il "crack" Conti si fa male e non torna più, tutti noi lo aspettiamo convinti di ritrovarlo più forte di prima, ma non è così. La sua strapotenza fisica sembra venire meno, sembra impacciato, pauroso e senza convinzioni, ed ecco che come in uno dei peggiori scenari horror, il calciatore Lecchese si fa male ancora, ancora e ancora.
Nel corso di questa estate il suo agente ha dichiarato di aver ricevuto numerose offerte, ripartire dal basso per ritrovare la fiducia persa in questi due anni al Milan, ma lui non ne vuole sapere nulla. Vuole restare per dimostrare che può farcela, che non è finito e la sua parentesi al Milan è appena iniziata. A inizio stagione Giampaolo gli preferisce Calabria, ritenuto più affidabile come terzino nella difesa a 4, poi l'occasione della vita.
Nella partita contro l'Hellas Verona, Calabria si fa espellere, Conti scenderà in campo nel derby di Milano. Lui come tutta la squadra non effettua una buona prestazione, dominati dalla strapotenza fisica degli uomini di Conte. Nella partita successiva Giampaolo gli preferisce di nuovo Calabria, ennesima bocciatura che a livello mentale fa male, malissimo.
A quel punto il Milan cambia, Hernandez si prende la fascia sinistra, Bennacer la regia e Leao il ruolo di bomber, cambia anche la panchina con l'ingresso di Pioli. Al suo esordio Pioli affronta il Lecce a San Siro, un primo tempo da strofinarsi gli occhi, tifosi increduli per un Milan che gioca veramente a calcio, ma non riesce a chiudere la partita.

Nel secondo tempo l'ingresso di Farias cambia la partita, Conti intercetta la palla con la mano in area di rigore e la sua partita finsice lì al 62esimo, perde convinzioni, si intimorisce e ha paura appena riceve palla. Dopo essere passato di nuovo in vantaggio il Milan si fa riprendere da Calderoni al 92", incubo senza fine, la gente non ne può più. Dopo la sconfitta con la Lazio il Milan va allo Stadium, Pioli rischia la carta Conti per fermare Ronaldo. Il terzino gioca un'ottima partita, sembra rinato e sopratutto continuo, cosa che gli era mancata fino ad ora. Ronaldo non passa, sia perchè non in condizioni ottimali sia per i meriti difensivi del difensore, ma da quella parte nessuno passa, Alex Sandro e Matuidi compresi.

Ora sta tutto a lui, in questi mesi si gioca tutto, dimostrare che "finiti" sono soltanto i dubbi che ci sono ancora su di lui, dimostrando di meritare la fascia destra del Milan, con il sogno europeo in azzurro. Bentornato Andrea, sperando per sempre!