I 40598 spettatori totali non si aspettavano, forse, uno show come quello che si è consumato ieri fra le mura dell'Allianz Stadium di Torino.
Sì perché il rotondo 4-0 inflitto dai bianconeri alla squadra di Maran era tutto fuorché scontato, specialmente al ritorno dalle vacanze natalizie - e sarebbe potuta finire anche 5-0 se Douglas Costa avesse passato quell'ultimo pallone a Ronaldo dopo aver saltato come birilli mezza squadra rossoblù - (a proposito, ancora una volta il brasiliano esprime il suo potenziale di talismano entrando a gara in corso). Invece la partita ci ha restituito una squadra in grande spolvero, che ha pressato alto per tutto il tempo non concedendo nulla (se non due traverse) all'avversario. Merito di queste ultime settimane di lavoro dello staff di Sarri? Auspicabile, ipotizzabile.

Di fatto, ciò che si è visto è una Juventus più convinta dei propri mezzi: 64.1% di possesso palla - non altissimo rispetto al recente passato ma quasi doppio rispetto al 35.9% del Cagliari -, 20 tiri totali - di cui 10 nello specchio della porta - con una precisione del 50% (dato assolutamente migliorabile da parte di Dybala & co.), ben 12 tiri all'interno dell'area di rigore - il che, tradotto, vuol dire palleggio e possesso di assoluta caratura tecnica a pochi metri dalla rete - musica e parole made in Portogallo, con la prima tripletta di CR7 - o meglio, CR3 - che si becca un bel 10 in pagella, finalmente (il Cagliari era l'unica squadra a cui non aveva segnato), di un Dybala meno concentrato del solito ma sempre pericolosissimo (vedasi rigore procurato) e di un Gonzalo Higuain formato XXL (no, non è una battuta sulla sua forma fisica) che garantisce il momentaneo 3 a 0. Pochissimi i rinvii da parte della difesa - mai in affanno - con un totale di 11 palloni intercettati (merito sicuramente anche di un Demiral che "sprizza energia" e che riesce nel difficile tentativo di panchinare uno come De Ligt, affaticato e perciò cautelato dal mister di Figline Valdarno che, ad oggi, metterebbe la firma sulle sue chance di diventare uno dei difensori più forti del mondo), ma anche di un centrocampo che finalmente sembra integrato nei meccanismi, che pressa alto - Pjanic formidabile sulle seconde palle (ti vorremmo vedere sempre così, Miralem!) - con un Rabiot finalmente in forma (ma forse ancora inespresso) e il solito Matuidi che recupera un sacco di palloni ma è impreciso, nonostante si sforzi di giocare veloce e a due tocchi (chissà se gli esperimenti su uno sfiduciato Bernardeschi in veste di mezzala regaleranno un suo degno sostituto).

Risultato: 91.3% di precisione totale nei passaggi.
Sulle due fasce un Cuadrado indemoniato e infaticabile, 7 e mezzo per lui (se continua così è tra i primi 3 terzini al mondo) e un Alex Sandro senza infamia e senza lode che quasi mai si propone in avanti. Non convince ancora Ramsey, che ci mette tutto quello che può ma, forse, il trequartista non è una soluzione percorribile, per il momento, in Serie A (in attesa di Kulusevski e di capire quale ruolo ritaglierà per lui il buon Maurizio). Minuti anche per Emre Can nella posizione di vertice basso - fiducia al tedesco, apparentemente esclusa la sua cessione - ma troppo pochi per giudicarlo.

Sarri in conferenza è soddisfatto, dice che nel primo tempo la squadra ha "sfiancato" il Cagliari - i sardi in ripartenza sono feroci - ed è stato questo, secondo il tecnico, che ha permesso alla Juve di dilagare e vincere. Dice anche che porterà a spasso Ciro, il suo cane, mentre l'Inter dilagherà a Napoli in serata con un sonoro 3 a 1 - Lukaku (2) e L. Martinez - e aggancerà i bianconeri in vetta alla classifica. A partire dal 2009 (in cui fu sconfitta) la Juventus colleziona la sua quindicesima vittoria contro il Cagliari. 

Inizia con i fuochi d'artificio questo 2020 sotto la Mole per i bianconeri, in attesa della 19ma di campionato contro la Roma - rabbiosa per la sconfitta con il Torino e in cerca di riscatto - il 12 Gennaio, dove i bianconeri dovranno dimostrare che all'Olimpico sanno anche vincere.