Mi rendo perfettamente conto di andare come i salmoni nelle cascate: controcorrente. Il classico bastian contrario che la maggioranza vede come il fumo negli occhi.

Tuttavia queste squadre piene zeppe di stranieri, mi stanno facendo un pochino disamorare del calcio nazionale. Attenzione; non è mia intenzione ereggere simbolici muri contro lavoratori provenienti da altri paesi e culture - ma onestamente magari qualche nostro ragazzo, in più nella massima serie non ci starenne male. Ritengo che le varie formazioni, dovrebbero annoverare almeno cinque o sei calciatori nell'undici iniziale - insomma ben vengano gli stranieri di qualità - ma con la dovuta moderazione. La Nazionale è comunque diventata campione d'Europa si potrebbe obiettare. Giusto, ma ciò non toglie che le nuove leve italiane stiano pagando dazio in questa ridda di pedatori stranieri che provengano da altre realtà. Il fuoriclasse, chi è in possesso di numeri emerge comunque si ode affermare. Giusta considerazione, resta il fatto che il buon calciatore che avrebbe comunque le carte in regola per riuscire non trova spazio per poterlo dimostrare. Poi c'è anche la suggestione del nome estero, tanto pe fare un esempio - un Marinovic stuzzica molto di più la fantasia dei tifosi che il classico signor Bianchi. Infine entra in ballo logicamente il "Dio" soldo, spesso comprare fuori dai confini è conveniente sotto il punto di vista economico, e le società si devono giocoforza  adeguare.

 Ed ora entra in scena la mosca bianca calcio Como; neopromossa in serie B la truppa lariana è formata per un buon 70/100 di calciatori italiani. Il tutto mi fa enormemente piacere, leggere sui giornali la formazione di Jack Gattuso è musica per le orecchie - calciatori che stanno dimostrando sul campo le loro qualità, dopo un avvio incerto. A livello induviduale però si sapeva che i vari Cerri, La Gumina, Arrigoni, Iovine, il portiere Gori e via dicosrrendo erano in possesso di buoni colpi e una volta trovata l'amalgama il quadro sembra chiudersi. Certo è ancora presto per dare sentenze definitive, ma il progresso del team del lago è sotto gli occhi di tutti. In definitiva questo è solo il mio pensiero, diverso mi rendo conto dalla maggioranza - ma altrettanto rispettabile. Ribadisco il concetto:  viva il made in Italy senza tuttavia demonizzare il nuovo che avanza. In conclusione, anche al sottoscritto fa piacere ammirare le prodezze dei campioni stranieri arrivati e che fortunatamente continueranno ad arrivare da noi, mi sembrava solamente necessario "difendere" anche i nostri, dare ad essi le stesse possibilità (naturalmente se ne hanno i requisiti), di chi arriva dall'Europa e dal mondo intero. 

P.S. la mia passione per il calcio, nonostante tutto non tramonterà mai.