Corsi e ricorsi, che si divertono a intrecciarsi a distanza di lustri nell'invisibile linea conduttrice che si perde nella notte dei tempi. 

Esattamente come è accaduto ai calciatori lecchesi, Roberto Tavola (classe 58 esordì nella Juve nel campionato 79/80) e il contemporaneo Manuel Locatelli, che hanno emesso i primi vagiti - sportivamente parlando sui polverosi campetti dell'oratorio di Pescate  prima dell'approdo in maglia bianconera. Del Loca ormai sappiamo tutto, su di lui si sono consumati e continuano a consumarsi  fiumi d'inchiostro per incensarne le gesta, sia a Torino che in maglia azzurra, giusto allora partire rinfrescando la memoria, sulla carriera del 63enne ex ragazzo bianconero. Sbocciato come detto all'oratorio di Pescate il giovane Roby ben presto fu adocchiato dal sempre fertile settore giovanile dell'Atalanta, a Bergamo Tavola arriva sino alla Primavera, da lì il salto nella squadra maggiore allora in serie B. Sempre con la formazione orobica il ragazzo sale nella massima categoria, disputando due tornei quindi l'approdo alla Juventus dove si laurea due volte campione d'Italia (81/82 e 83/84). Novanta le sue presenze in serie A (Juve, Cagliari, Lazio) otto i gol segnati sei a Bergamo (uno a san Siro con il Milan) e due con la Juve - una rete la sigla anche nel match interno di Coppa delle Coppe 83/84 in Juventus - Lechia Gdansk 6-1. Vale la pena ricordare i suoi due timbri bianconeri; il primo in Juve - Ascoli 2- 3 del 30 dicembre 1979 quando firma il punto del provvisorio 1- 1  su punizione dal limite: sfera che andò ad incastonarsi sotto l'incrocio dei pali. Prodezza ripetuta il 27 aprile dell'80 in Juve - Perugia 3- 0 e in quella circostanza fu bravo a controllare palla in area scavalcare con un dosato lob la difesa umbra azione conclusa con terrificante botta, che mandò il cuoio ad infilarsi in gol - fu il punto del 2-0. Da ricordare che Tavola ha collezzionato 97 presenze in B 2 i gol, nella sua carriera Roberto vestì anche l'azzurro; quello dell'Under 21 dove mise insieme dodici gettoni. Insomma Tavola ha raggiunto dei buoni livelli, anche se lui chiamato a Torino per diventare il "manovratore" del centrocampo di mister Giovanni Trapattoni non riuscì a compiere il passo decisivo  e prendere in mano le briglie, della zona nevralgica del gioco. Cosa che sembra essere riuscito Manuel Locatelli, indubbiamente atleta più talentuoso rispetto a Tavola a riguardo i risultati ottenuti (vedi europeo) sono lì belli visibili,  a tutti.  In definitiva la minuscola comunità di Pescate, collocata nelle vicinanze di Lecco - ha avuto l'onore di tenere calcisticamente a battesimo due atleti arrivati al top del movimento - grazie ad essi la stessa è salita alle cronache nazionali un enorme beneficio, a livello promozionale.
Tornando al campo, per quanto concerne i gol in bianconero Tavola e Locatelli ad oggi - naturalmente Manuel è pronto a un sicuro sorpasso, sono in perfetta parità: due a testa inutile dire che quello entrato di diritto, nei cuori dei tifosi è il gol partita griffato nel minuti finali (1-0) nel derby con il Toro. 

Alessandro  Montanelli