Quando ad inizio anni '70 il Club "blaugrana" decise di ingaggiare Johan Cruijff, non fu semplicemente per acquisire le prestazioni del più straordinario campione del continente.

Un colossale arricchimento tecnico, certo, ma un acquisto soprattutto funzionale ad un progetto. Un progetto ambizioso. Una scommessa di lunghissimo termine: quello di importare nel proprio grembo, grazie al suo più pregiato diamante, i rivoluzionari principi di gioco coi quali Ajax e Olanda seppero incantare il mondo.

Con l'acquisto di Cruijff, a Barcellona si volle provare a sposare una ben precisa filosofia di calcio. Il calcio totale, lo chiamavano. Una filosofia di gioco ben distante dal calcio latino e dai ben chiari, rivoluzionari tratti caratteristici: pressing altissimo, squadra corta, possesso palla.

Una filosofia di calcio che il genio olandese seppe trapiantare nel dna, nelle viscere di un club di cui divenne così maestro e mito immortale.

A guardare la storia di questi 50 anni, l'acquisto di Cruiff è stato il più grande affare della storia del calcio.

Sposando i dettami del calcio “orange”, il Barcellona non si  è “limitato” a vincere. E' altresì divenuto club iconico di calcio brillante, offensivo, moderno, capace di far così innamorare di se ogni amante di questo sport.

Non soltanto questo, però. Il calcio del Barcellona ha fatalmente "dettato le proprie condizioni" alla più strepitosa nazionale dell'epoca moderna, quella Spagna mai competitiva per decenni e così divenuta imbattibile per un tempo sportivamente interminabile, ma ha anche tracciato il sentiero ormai percorso dai club di più alto livello, consapevoli di quanto pressing alto e possesso palla di stampo "blaugrana" siano princìpi di calcio imprescindibili.

Come fatale, in un così lungo lasso di tempo, il Barca in questi anni non ha soltanto vinto. Ha conosciuto i suoi momenti bui. In Liga, come in Europa. Nessuna più oscura parentesi però, ha mai minato le fondamenta filosofiche del club. Il Barca ha sempre continuato a formare i propri giovani secondo i dettami della scuola olandese e ha sempre acquisito le prestazioni di tecnici ad essi devoti. Mai un tentennamento. Mai un’ eccezione. Mai un “se”, ne’ un “ma”. Mai alcun isterismo che potesse dettare cambi di rotta.

Dopo il tracollo col Bayern, dopo la più grande umiliazione della propria storia, il Barca, c’è da scommetterci, saprà ripartire nel rispetto della filosofia sposata mezzo secolo fa, perché la consapevolezza di esser dalla parte giusta e vincente della storia non può esser tradita da alcuna delusione.