A dar retta ai nomi che circolano in orbita Lazio, sembrerebbe un mercato poco... Sarriano.

Difficile immaginare che il tecnico toscano possa aver richiesto un profilo quale quello di Brandt avendo in rosa L. Alberto e volendo ripartire dal 4-3-3.
Un trequartista puro come il tedesco non ha nulla dell'esterno d'attacco mentre ha tutto di L. Alberto. 
Piuttosto difficile immaginare che sia stato richiesto Callejon, suo fedele soldato sotto il Vesuvio, vero, ma la cui anagrafe e il suo recente trascorso, raccontano di un chiaro, fatale declino.

Difficile immaginare poi, che il tecnico consideri perno della proprio futuro pacchetto arretrato quel L.Felipe, così spesso maldestro in fase difensiva e approssimativo nella ripartenza dal basso o che sia concorde nel fare di Basic, centrale di metà campo dedito al lancio lungo, il suo facitore di gioco. Per non dire di F. Aderson, Bernardeschi, Jovetic, insofferenti, discontinui "giocolieri" che nulla hanno mai garantito in termini di continuità e volume di gioco.
Tenendo ben d'occhio il "dare e avere" di cassa, proviamo allora ad immaginare come si muoverebbe il nuovo tecnico, partendo da chi crediamo possa considerare di troppo.

Correa, per esempio. Un ragazzo poco avvezzo al pressing, piuttosto discontinuo e che dell'esterno di un tridente offensivo ha soltanto il numero di maglia degli anni che furono. Valore congruo 25 mln.
Di L.Felipe abbiamo accennato. Valore 7-8 mln, per gli amatori del genere "mastino" e palla lunga.
Strakosha, poi. Molto bravo tra i pali e incerto nelle uscite, ma soprattutto un portiere che al primo accenno di pressing avversario, lancia lungo. Non ci siamo. Valore 10 mln
Patric, onesto giocatore da rosa che può fare al caso di molte "piccole". Valore 3 mln.
Fares, insipido lavoratore della fascia apparso timido, privo di esplosività fisica tanto quanto privo di estro. Valore 5 mln.
Cataldi, vedi Patric.

Discorso a parte merita L. Alberto. Gran giocatore in un calcio come quello di Inzaghi devoto al genio del singolo. In una  squadra che però voglia governare le gare e fare del possesso un mantra (finalmente, direi, dopo i troppi anni di calcio "casuale"), pensare di accettare un'eventule, faraonica offerta per il fantasista spagnolo, non ci appare esercizio delittuoso.
Al netto di una eventuale cessione dello spagnolo, si potrebbe comunque contare su un "tesoretto" di quasi 60 mln grazie ad operazioni in uscita piuttosto agili se non si richiede la luna per esuberi che non configurerebbero minusvalenza alcuna.

Veniamo agli "all in" partendo dal portiere, un portiere che sappia giocare coi piedi.
In difesa lo slovacco Vavro è un giocatore che ha tutto per fare il centrale di una squadra devota al pressing alto e che dunque lascia gestire le briciole ai due centrali difensivi. Ricordo di cosa si diceva di Koulibaly prima dell'arrivo di Sarri a Napoli e di quale sia stata la sua parabola discendente, dopo. Allo strapotere fisico del senegalese Vavro può contrapporre senso della posizione e piedi eccellenti per la costruzione dal basso. Tanta roba.
Lovato, sarebbe l'eccellente, necessaria, alternativa ai due titolari. 
A destra certamente da confermare Lazzari, la cui poca dimestichezza a vestire i panni di...Cuadrado è paradossale convinzione dei più. L'esterno bioancoeleste è un giocatore velocissimo, conosce la fascia laterale come le sue tasche, avrebbe campo per le sue scorribande, ha dedizione e la grande virtù di saper sempre alimentare il possesso quando non può saltar l'uomo. Perfetto per fare il basso a destra, insomma.
A sinistra, puntare nuovamente su Lukaku, giocatore di grandi qualità fisiche e tecniche, significherebbe osare. Un curriculum che riporta di troppe trasferte in infermeria, quello del belga.
Un mister X a sinistra insomma è da fare tenendo sempre presente che Marusic, dimostratosi eccellente per ogni ruolo "basso", alla fine giocherà moltissimo. Come sempre.

A centrocampo urgono una mezzala, meglio due, per dar fiato a Milinkovic e L.Alberto e il centromediano titolare. Il metronomo. Il perno che releghi Leiva a grande seconda linea. Se e' così illecito sognare Tolisso in uscita dal Bayern, beh, nè Torreira, nè Gagliardini, nè Basic, fanno al gioco "corto", facile e ordinato. Giocatori troppo spesso ingolositi dal "lancione verticale", soprattutto gli ultimi due. Buonissimo sarebbe quel Diawara poco considerato dai "cugini" ma giocatore che ha tutto per diventare un grande interprete del ruolo. Poco attenzionato dal grande calcio, Idrissa Doumbia, un altro low cost che farebbe molto bene.
Davanti, accanto al Ciro nazionale c'e' da rifare tutto. Orsolini, Boga, Keita e Fekir sarebbero nomi eccellenti tra cui pescare i tre esterni alti necessari per un 4-3-3 di livello.

Il DS Tare ha ancora qualche tempo per allineare le proprie ricerche di mercato al calcio di Sarri. Proseguisse sulla strada percorsa per anni alla ricerca di giocatori estemporanei e verticali, alla Lazio si getterebbe al vento l'aurea occasione di poter contare finalmente su un gioco di stampo moderno ed europeo.