Difficile pensare che la scelta della vecchia signora sia stata determinata dai tempi ristretti di un calendario il cui "pronti e via" è dietro l'angolo. Non c'è tecnico, vincolato o meno che fosse, che non si sarebbe precipitato a raccogliere l'eredità di Sarri. Meno difficile, ma improbabile, pensare che sia stata un scelta dettata da un bilancio che si appesantisce di un ricco contratto "a zonzo".

Una scelta consapevole, invece. Certamente affascinante e capace di strizzare l'occhio ad un ambiente che non ha mai troppo amato gli ultimi due tecnici.

Pirlo è un uomo intelligente. Questa, allo stato, è la qualità più sostanziale a pensarlo da subito su una panchina così. Poco conta che sia stato un grande giocatore. Troppi gli esempi di grandi campioni che da bordo campo non ne hanno azzeccata una. Già perché la differenza che passa tra allenare e giocare è la stessa che passa tra un tagliaboschi e un dentista. E' bene ricordarlo ai più romantici tifosi del "coming back".

Che l'intelligenza basti a farne da subito un grande tecnico è insomma cosa tutt'altro che scontata.

Il principe del possesso che era, la capacità di fare quel pressing che Conte gli chiedeva pur quando già in età della menopausa calcistica, ci lascia immaginare di un tecnico che pensi un calcio offensivo, "orizzontale". Di un tecnico che voglia fare le partite. Governarle. Insomma, paradossalmente ad un clone di Sarri, e ci piace pensare che sia davvero questo il calcio che Pirlo ha in mente. Questo quel che gli sia stato chiesto dallo stato maggiore Juve, nel cui seno c’è però anche chi pare avesse pensato a Zidane. Ad un gestore del gruppo, dunque. Ad un motivatore più che ad un tecnico, quanto non avrebbe fatto il bene della Juve, ne' del nostro calcio, che così poco calcio propone. Dentro e fuori i confini nazionali.

Il calcio organizzato, aggressivo, orizzontale però, è cosa che che va studiata. Se è quanto propone un ex bancario, puoi star pur certo che l' abbia studiato ossessivamente e applicato pure quando avesse mai giocato a subbuteo.

Pirlo però è un uomo intelligente, dicevamo. Possibile che stesse già studiando calcio ben oltre i banchi del super corso. La pratica presso palcoscenici periferici avrebbe certamente giovato ad una carriera che gli auguriamo ricca di successi, perché a Pirlo e agli uomini intelligenti non si può che voler bene.