QUESTO è UN ACCOUNT CHE RIPROPONE ARTICOLI GIA' EDITI E RIMANEGGIATI (come tale, NON CONCORRE alla classifica mensile)

Ho la patente di guida da 55 anni, prima di stendere questo articolo contavo mentalmente tutte le auto possedute nel corso di questi 5 decenni, sono state ben 11, con l'aggiunta delle due ruote ovvero quattro scooter, due ciclomotori ed una moto, penso di aver percorso in totale non meno di un milione e mezzo di km.
Ma se qualcuno mi chiedesse per quale di questi mezzi conservi i migliori ricordi, non avrei alcun dubbio nel fornire la risposta: la mitica nuova 500L aragosta, acquistata il 10 ottobre 1969 al concessionario Fiat di Piazzale della Radio di Roma e pagata 565.000 lire in contanti, con tappetini e bloccasterzo in omaggio, è indubbiamente nella mia personale jungla dei motori la regina Amarcord!

Sono sempre stato contrario ai pagamenti rateali, se non si ha urgenza all'acquisto perchè pagare inutilmente soldi in più di soli interessi? E così lavorando da poco più di un anno, dietro consiglio di papà Renato, mettevo da parte ciascun mese dal mio stipendio di 95.000 lire ben 50.000 lire, del resto vivendo in casa con i miei la cosa era fattibile, dopo l'acquisto della 500 sarei tornato a dare il mio contributo economico alla famiglia, che non esitò a darmene il consenso e così potei coronare quel tanto desiderato traguardo, dunque anche io come tanti altri colleghi raggiungerò il luogo di lavoro, a quei tempi a Pomezia distante 30 km da casa percorrendo la Via Pontina con la mia 500 color aragosta, ma a dire il vero la ordinai blu, ma l'inizio degli scioperi dei metalmeccanici ritardò la produzione e per la disponibilità del blu, uno tra i colori più richiesti, le previsioni di consegna erano a ridosso di Natale e così ripiegai sulla scelta dell'aragosta.

Un giovane studente tedesco portò intorno alla metà degli anni '50 il progetto di una piccola utilitaria all'Ing. Dante Giacosa, suo professore all'Università di Torino, il quale ne apprezzò l'idea che sviluppò, ovviamente apportando alcune modifiche al disegno della carrozzeria unitamente all'ideazione di un nuovo motore e bicilindrico da 479 cc con 13 CV raffreddato ad aria, novità assoluta nella storia di casa Fiat, e nel luglio 1957 la casa lanciò, dopo soli due anni dal debutto della 600, la prima nuova 500 alla quale seguiranno oltre 5 milioni di esemplari, sicuramente una cifra lontana dai 21 milioni e mezzo che ebbe il Maggiolino nei suoi 65 anni di produzione, ma considerando che si trattava di un'auto molto economica in un segmento di fascia decisamente inferiore, rappresentò per la Fiat un enorme successo, che verrà battuto dalla Uno in produzione negli anni '80 e '90 con 9.500.000 di auto prodotte. Della mitica 500 ne circolano ancora nei cinque continenti circa 600.000 esemplari, dopo che l'ultima prodotta uscì dalla fabbrica l'1.8.1975 con il numero di telaio 5.231.518.

Alla fine del 1957, appunto l'anno di nascita della 500, papà Renato stufo di prendersi acqua e freddo sul suo ciclomotore Motom decise di acquistare la nuova 500, sarà la prima serie con tetto in lamiera e portiere con cerniera esterna. Questa piccola utilitaria rimarrà nella nostra famiglia esattamente per tutto il periodo della sua produzione e cioè per 18 anni. Il sottoscritto nel '69, nel pieno degli scioperi dei metalmeccanici, acquisterà la nuova 500L che ebbe un immediato successo di pubblico specialmente giovanile e darà così inizio alla crisi del settore due ruote.  
L'auto, per il suo prezzo di lancio, costava poco più di una moto di media cilindrata, e inoltre vi si poteva viaggiare in 4! Sì, molto stretti... ma ci si stava... e se si aveva il desiderio di sentirsi i capelli scomposti dal vento... no problem! Una maniglina girata sopra la testa apriva un tettuccio in tela tassativamente di serie! Se invece si viaggiava solo con la propria metà... beh... c'erano due comodi sedili in similpelle nera reclinabili, anch'essi di serie, una vera chicca per quei tempi!

Purtroppo fui costretto a vendere la mia 500 per passare ad un'auto più capiente dopo soli 9 anni ed aver percorso 195.000 Km. Questo passo fu dovuto alla nascita del nostro secondogenito Davide, un bel bimbo, occhi verdi, di circa 3.5 kg di peso che da subito mostrò la sua vivacità.
Questo accadeva alla fine del 1977, quando appunto cedetti la 500 ad un privato, tra l'altro un signore abitante nel mio stesso condominio, per la cifra di 780.000 lire: è stata l'unica auto, delle 11 posssedute finora, che mi ha fatto realizzare una plusvalenza! E averla venduta, a distanza di oltre quarant'anni debbo ora ammetterlo a malincuore, fu stata una mia madornale e superficiale valutazione, ma in verità fu dettata da un'esigenza reale: oltre alla nascita del secondo maschietto, avevamo traslocato da pochi mesi e nella casa più grande ancora non era arredato il salotto. Quel denaro servì per acquistare un tinello con tavolo, sedie e poltroncine, il tutto in stile "Bonanza" vecchia America. Alle volte quando mi soffermo a ripensare a quel salotto, che ovviamente non c'è più, mi s'inumidiscono gli occhi... Rivedere i miei due marmocchi Manuel e Davide, di 4 e 2 anni, sgattaiolare tra quelle sedie e fare la gara per chi arrivasse prima a spingere il bottone di accensione del TV per godersi una semplice mezz'ora di cartoni animati... a quei tempi i telecomandi erano molto rari, come anche i cartoni! Ma con meno tecnologia e minor numero di programmi si viveva meglio... molto, ma molto meglio di oggi... o per lo meno... si parlava... ci si capiva... ora guardiamo solamente un display... tutto il santo giorno... senza curarci del mondo che ci circonda.

Ma cosa ha visto quella 500 nei suoi 9 anni di vita?! Beh... cerco di ricordare...
Nell'estate successiva, cioè nel 1970, decisi assieme al mio caro compagno di scuola Franco di fare un lungo viaggio di oltre 2500 km con la mia 500. Partimmo i primi di agosto, attraversammo il confine dopo Trieste arrivando nella ex Jugoslavia e percorrendone tutta la sua meravigliosa costa da Pola a Mostar, dove dal famoso originario ponte alcuni temerari ragazzi si gettavano nel sottostante fiume Narenta facendo un tuffo di circa 30 metri per pochi dinari, conservo ancora delle sbiadite diapositive a testimonianza di un epoca che non tornerà più. In quel mese frequentammo hotel e ristoranti con prezzi notevolmente inferiori a quelli italiani. Con poche centinaia di dinari abbiamo fatto mangiate di pesce fresco, grigliate e fritture di mare impensabili a quei prezzi nella nostra penisola. La ex Jugoslavia di allora era stupenda, dirottammo al ritorno verso Lubiana, ora capitale della Slovenia, la trovammo semplicemente una città incantevole.
Un altro giorno visitammo le grotte di Postumja, un paesaggio a dir poco fiabesco o se volete... semplicemente... Fantozziano! Tanti anni dopo ebbi il groppo in gola nel vedere in TV le devastazioni e le brutture delle guerre che flagellarono l'ex Jugoslavia, da come era a come ce la mostrarono, mi viene ora la pelle d'oca solo al pensiero.
La fine di quelle guerre etniche che si susseguirono ad intervalli per circa un ventennio ne causerà un frazionamento in più Stati, e se la cosa servì, giustamente, tra le varie guerriglie a liberarsi dall'oppressione di un vecchio regime dittatoriale, ora quella terra non conserva più, secondo i miei ricordi, lo stesso fascino e lo stesso carisma fatto di naturalezza e semplicità come io e Franco vedemmo a quel tempo in quel viaggio pieno di vita ed allegria.

Fece poi seguito il fidanzamento con la mia Angela e la 500 fu per noi una fidata compagna di tante ore felici, la nostra tana di amore e gioa, al mare, in montagna, al lago, e perfino nel nostro viaggio di nozze dal traghetto per Barcellona fino alla via del ritorno attraversando la Catalogna, i Pirenei, la Francia con la Camargue, la Provenza, la Costa Azzurra, e poi la riviera ligure, la Versilia, la Maremma e infine... il Cupolone!
In una gelida notte di fine novembre 1975 in quella 500 condussi mia moglie Angela verso una clinica alle porte di Roma, le se erano aperte le acque e a mezzanotte in punto nasceva il nostro primogenito Manuel, un bel maschietto di oltre 3 kg di peso con occhi e capelli nerissimi... Appena lo vidi nelle braccia di Angela non sapevo cosa dire... a me venne da piangere... al nostro piccolo invece venne da fare un grande sbadiglio, cui fece seguito un accenno di velata risata... quasi a voler dire: "Scusate... ma ora ci sono anche io!" 

Ricordo delle domeniche in cui quella 500 mi conduceva assieme ad un paio di mie amici rossoneri allo stadio Olimpico, in tribuna Tevere, per vedere il Milan quando era ospite della Roma o della Lazio o per strappare qualche autografo ai giocatori nei loro alberghi-ritiro. Ricordo un inverno quando la squadra del Milan alloggiò presso un Grand Hotel in Via Nazionale, riuscii ad intrufolarmi nella hall ed ottenere gli autografi di Gianni Rivera, Franco Baresi e Pierino Prati.                                                               

Finora ho sintetizzato alcuni accadimenti positivi vissuti con quell'auto, ma purtroppo ce ne sono anche dei negativi, e quell'eroica scatoletta a quattro ruote, nemmeno fosse una Supercar, li superò tutti quanti.
Acquistai la 500 nel '69 proprio all'inizio degli anni difficili delle lotte sindacali con l'autunno caldo e le aspre contestazioni di fronte alle fabbriche picchettate e con l'auto appena ritirata dall'officina per l'effettuazione del primo tagliando mi dovetti impegnare in un temerario passaggio tra i manifestanti posti a barriera all'ingresso dell'azienda... venni tacciato di crumiraggio e mi costò il taglio della cappottina da parte di un facinoroso manifestante sessantottino. Altri miei colleghi di reparto ci separarono in tempo... le nostre mani si erano già ampiamente sollevate.

Una domenica pomeriggio io ed Angela, sposini da pochi mesi, ce ne andammo al cinema in Viale Trastevere, parcheggiai la 500 non lontano dal locale e prima di chiuderla estrassi dall'alloggiamento del posacenere l'autoradio, che sistemai nel mio borsetto di pelle a tracolla stile anni '70, esattamente come quello del mitico personaggio creato da Carlo Verdone tra le sue svariate e comiche gag. Al termine della visione ci gustammo una favolosa grattachecca al chiosco di fronte all'Isola Tiberina e poi tornammo verso la nostra 500... e qui il buon sapore di menta e orzata si trasformò rapidamente in un pessimo amaro, prodotto in un impervio eremo di una sconosciuta e sconsacrata congrega di frati...
Ignoti avevano tagliato la capote di tela forse pensando, vedendo la slitta vuota del portacenere sulla plancia, che l'autoradio fosse riposta sotto il sedile di guida che di fatto trovai sollevato... ma il borsetto stile Verdone dove la riposi mi aveva salvato dal furto, rimaneva solo il danno al tetttuccio. Passammo inutilmente la serata in una caserma dei Carabinieri per riempire un verbale dove io ingenuamente dichiarai soltanto il taglio della capote in tela, ma siccome l'assicurazione copre solo il furto dell'auto con eventuali accessori e non l'atto vandalico, che purtroppo dalla mia esposizione tale si configurava, a detta dell'appuntato. Non convinto della sua tesi chiesi udienza con il Maresciallo della caserma, il quale dopo un'ora di attesa confermò che la mia denuncia era contro ignoti e quindi si applicava il non luogo a procedere, ed io chiesi lumi: "Ma mi scusi, Maresciallo... ma che cosa significa!?" "Ehhh... "  "sarebbe tradotto in romanesco... che me 'a devo pjà 'n saccoccia!". Praticamente di tasca mia ho dovetti sostituire la seconda cappotte in tela alla mia 500.
Uscimmo dalla caserma alquanto incavolati, ci calmammo solo nell'abitacolo della 500 quando accesi l'autoradio salvata dal ricovero nel mio borsetto, la accesi, la sintonizzai mentre stavano trasmettendo la nuova canzone di Lucio Battisti " Acqua azzurra, acqua chiara". Io ed Angela ci stringemmo spalla a spalla mentre guidavo ed iniziava anche a piovere... e qualche goccia mi bagnava il capo... ma erano gocce di gioia... la vita continuava! Durante la proiezione del film, un genere romantico, Angela si accostò al mio orecchio e mi sussurrò: "Massimo... sono incinta!". Ci abbracciammo lungamente, teneramente, passarono diversi minuti e non ci accorgemmo che la pellicola era terminata... Angela domandò ad una signora, all'uscita del cinema, come fosse terminato il film, dato che si era addormentata. Le rispose: "Bene! La protagonista darà alla luce un bel maschietto!".

Al mattino seguente mentre mi stavo radendo mia moglie Angela con la tazzina di caffè in mano mi dice: "Massimo... ma ti senti bene oggi dopo quello che è successo ieri?" 
"Ma no Angela... stai tranquilla... ma perchè questa domanda?"
"Ma perchè stanotte nel sonno ti agitavi, ti dimenavi... hai anche pronunciato alcune parole come... Ma mi hanno di nuovo tagliato il tettuccio! E non ci sono più le Coppe... gli Scudetti... il gagliardetto del mio Milan! Ma chi li ha presi? Insomma Massi... ma si può sapere cosa diavolo hai sognato?" 
"Ahhh Angela grazie per il caffè... ma niente... sarà per quel tentato furto di ieri... ma mi son sognato che ero nella nostra 500 di ritorno da una partita... e non so il motivo ma i sedili, sia l'anteriore che il divanetto posteriore, erano riempiti dalle Coppe e dagli scudetti vinti dal Milan tra il '57 e il '75, esattamente come nei 18 anni di vita della 500... ma tu guarda la Fiat... che roba! Al raggiungimento della maggiore età... la manda in pensione... proprio sul più bello... e per farla rimpiazzare da chi? Da una 126 e per giunta polacca! Ma per favore Dott. Agnelli... che calo di stile! Beh insomma nel mio sogno prima ho visto le 7 Coppe di cui 2 Coppe dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa delle Coppe, 3 Coppe Italia e 4 Scudetti, vinti in quegli anni dal Milan... e poi... un colpo, come un fendente sopra la mia testa..ed è forse qui che mi hai sentito parlare nel sonno... ed ho visto una figura col volto coperto che con il braccio intrufolato nel taglio della capotte rubava tutti quei trofei e poi più nulla... sul sedile c'era rimasto un foglio con un messaggio scritto: avete appena conquistato il vostro 9° scudetto con 4 giornate di anticipo battendo il Brescia, un record, e con Nereo Rocco alla sua prima panchina rossonera, al suo primo titolo, e con Pierino Prati capocannoniere con 15 reti, ma per lo scudetto della Stella dovrete attendere ben 10 anni! Firmato... un caro amico. Era il maggio 1968 ed il caro amico era un chiaroveggente perchè tutto si è puntualmente avverato! Ma che brutto sogno... ah... e poi sai Angela al posto delle Coppe trafugate cosa ho trovato nel sedile posteriore?" 
"Non saprei! Che cosa?" 
"C'era rimasto il nostro plaid di lana scozzese... te lo ricordi!?" 
"Ma certo che me lo ricordo! C'infilavamo al calduccio tutti e due... ma che ricordi! Ti voglio bene!" 
"Anche io cara!" 
"Dai... prendi il tuo caffè... sennò ti si fredda... e poi faresti tardi al tuo lavoro!"
"Tranquilla Angela... ho tutto il tempo... oggi sono di turno al pomeriggio!"

Distanziamento: praticamente nullo. Nell'abitacolo della 500... come si faceva a starci in 4 con tanto di bagaglio? Un mistero!                                               
Precauzioni: l'auto è priva di airbag, di ABS, di frecce di emergenza, in compenso... se vi si stanca il piede in autostrada è munita di un acceleratore a mano posto sotto il cruscotto, lo tirate... e vi potete rilassare con la vostra metà!
Era un primordiale Cruise Control inventato già alla metà degli anni 50! Quando si dice il progresso!

Massimo 48 Senior