LA GESTAZIONE DELLA METAMORFOSI
"Giovanotto!!... Ma tu il biglietto non lo fai?".
Sostavo sulla piattaforma del tram numero 13 che attraversava tutta Roma dalla basilica di San Paolo al Piazzale Flaminio, ed il fattorino che negli anni '60 si trovava in ogni vettura mi esortava a fare il biglietto. A quei tempi l'ATAC, l'azienda dei trasporti romana, aveva imposto delle regole, tutti i bambini sotto i 12 anni erano esenti dal pagamento purché non superassero la tacca metrica posta a fianco del bigliettaio che marcava un'altezza pari a 1,25 mt., superata la quale si pagava un biglietto ridotto pari a 10 Lire contro le ordinarie 25 Lire. 
Io avevo compiuto da pochi mesi 12 anni e pur non essendo molto alto, nutrivo il timore di superare magari di un solo cm quel limite ed il fattorino, un tipo grassoccio, baffi neri, dalla parlata squisitamente romana tanto da ricordare, per obesità e gestualità l'attore comico Aldo Fabrizi, al quale in caso di domanda sulla mia età avrei mentito dichiarando di avere un anno in meno, ma questi nel dubbio fece segno di accostarmi alla tacca. 
Fu allora che avvertii un repentino sussulto... sbiancai... ossessionato dal pensiero di sforare quel maledetto segnalino... e magari... dover pagare una multa!
"Ma no... tutto a posto... maschie'.. ehhh.. ma chette pensavi...de staje sopra a  sopra a quela tacca!! - chioso' il fattorino -...ne devi da magna' de pastasciutta 'ncora pa' 'rrivacce!!...ma piuttosto te vedo pallido...ma che te se' messo paura!?...ma...dai...vie' qua da zio...io c' ho du' rigazzini comme a te a casa!!...te comprenno!! ...ma vedo che te tieni stretta stretta 'na borsetta blu a tracolla...co' 'na boccetta che sporge..ma che'tte porti .. l'olio Santo!?!".
"No.. c'è il portapranzo per il mio papà e una boccetta di vino.."
"...ma oggi è Domenica ...e tu padre lavora..ma che mestiere fa!?".
"..lavora in un ufficio stampa .. è telescriventista ...."..
"...ahh...ho capito..allora devi da scenne a Via del Corso... là vicino a Piazza San Silvestro ce sta l'Ansa la RadioStampa, l'Italcable... stanno tutte là le agenzie di giornali!" 
"No... no signore... dove lavora papà .. è un'agenzia di stampa estera..." 
"Ahh!!...e..'n do' sta!?"
"...a Piazza Santissimi Apostoli"
"Ahh..mo' o' capito sta drento ar Palazzo Colonna... sopra alla famosa bireria!!"
"Sì.. sì... proprio lì!"
"Ammazza quant'è bona qua' bira a la spina...de le volte..quando so' libbero..co' mi moje se famo du passi 'n centro..se piamo 'n pezzo de pizza rossa a'n vicoletto de diedro a Fontana de' Trevi...s'allungamo de 'n par de centinaia de metri e se n'annamo a piazza de Sant'Apostoli a fasse du' birette!!... però...ah.. maschie'!!...dai che pe' parla' ...manco me ne stavo a' accorge...ma a la prossima devi da scenne!...ecchice!..sei arivato...daje.. scenni de dietro che 'a vettura è piena...vanno tutti a pja' a benedizione dar Papa!...ciao!..ma sai che me stai simpatico!...e  salutame tanto tu padre...pure a esso je tocca da lavora' de domenica comme a me!!.. ciao.. maschie'!..ma comme te chiami... così se s'aribeccamo ...conosco er nome tuo!!" 
"Il mio nome è Massimo..ed il suo???".
"Io me chiamo Carlo...ma tutti me dicheno .... Carletto!... allora ...ciao... Massimo..stamme bene...ahoo'!!...Massi...ma pe' curiosità...ma de che squadra sei!?....."
"Dovrei essere della Roma... ma negli ultimi tempi non vince mai!!!.. E così sono indeciso... e domenica prossima all'Olimpico c'è Roma Milan...e dicono un gran bene di un certo Gianni Rivera! Sono curioso di vederlo giocare dal vivo!...vede ho il tesserino della Roma Junior Club ed entro in curva con sole 100 Lire...e dopo questa partita deciderò se continuare ad essere un tifoso giallorosso... o voltar bandiera e diventare un tifoso rossonero!!"
"Ahhh...ma nun te sta a preoccupa'....mo' vedrai che finischeno i tempi cupi...e aritornamo a fa'...i soliti lupi!!!...ciao Massimo...e poi aricordete ...a Lupa nun se tradisce mai!!...nun ce credi?!..'o vedi da solo quanto bene che vole a 'sti du' Lupacchiotti de Romolo e Remo!.. che je stanno sempre a ciuccia er latte!...e vabbè!!...ciao giovanotto...stamme bene!!..tanto so' sicuro che prima o poi c'aribeccamo!"  
"A presto...Signor Carlo!"
"Prego...signori!!... avanti c'è posto!!... Avanzate senza spingere... per favore!"

IL TRAVAGLIO DELLA METAMORFOSI
"Tieni la borsetta Massimo...ho finito di pranzare..era tutto buono..ringrazia la mamma... vai pure dai tuoi compagni all'oratorio!.. cosa fai qui di domenica pomeriggio...sbaglio o avete il torneo di ping pong?..".
"..ma no.. papà...preferisco stare qui vicino al redattore JeanPaul...sono curioso di vedere come scrive gli articoli sulle partite che sta seguendo!  Grazie.. papà ...non mi importa oggi del ping pong e  dell'oratorio!...dai resto qui..torniamo insieme a casa in serata quando stacchi!"

Erano circa le 14 quando, uscito alla fermata di Piazza Venezia dopo un centinaio di metri varcavo la soglia del portone dello storico Palazzo Colonna, all'ingresso un portiere in divisa con tanto di cappello registrava il mio nome chiedendo dove dovessi andare, ed io: "All'agenzia di Stampa, porto il pranzo a Renato B. e lui in risposta "ah ma sei il figlio del Sig. Renato!" "Sissignore!"
"ah!! ...ma sai che tuo padre è una persona simpaticissima, sapessi quanto mi parla di te...dice che ti piace tanto seguire lo sport ... specialmente calcio e ciclismo... è convinto che hai stoffa...e chissà che un domani non si legga il tuo nome in calce a qualche articolo..!"
"Grazie dei complimenti!!... magari Signore... si potesse avverare...pero'..semmai così fosse ci sarebbe da studiare... e... parecchio!!" 
"Già ma tu hai la faccia di un ragazzo molto sveglio... da studente diligente!" 
"Grazie! troppo buono.. Signore!... però mi deve scusare... debbo andare ora!!.. è molto tardi... e papà avrà sicuramente fame!" 

Era una domenica alla fine degli anni '50 e allo stadio Olimpico la Roma ospitava il Milan, mentre a Firenze si giocava il derby dell'Appennino Fiorentina Bologna.
Dopo aver dato a papà Renato il suo portapranzo con gli gnocchi e lo spezzatino ancora caldi io mi defilavo nell'attigua sala redattori dove il giornalista sportivo Jean Paul, presentatomi da papà qualche settimana prima era pronto alla sua scrivania con carta e penna per scrivere il suo articolo. 
Da pochi istanti erano terminati i primi tempi e lui, costantemente collegato con una cuffia inserita in un telefono nero con due grossi tasti luminosi.. aveva su una linea l'Olimpico per seguire Roma-Milan e sull'altra, dopo aver spinto l'altro bottone, l'Artemio Franchi di Firenze per seguire il Derby dell'Appennino
Gli inviati comunicavano i risultati dei primi tempi, reti inviolate all'Olimpico, mentre un risultato scoppiettante si era maturato al Franchi con i Viola in vantaggio per 4 a 2 con una partenza a razzo che in soli due minuti hanno visto andare a segno Montuori e Lojacono, ma pareggiano i Felsinei nei 2 minuti successivi con una doppietta di Pivatelli, ma saranno dopo soli altri 5 minuti ancora i Gigliati a realizzare un doppio vantaggio prima con Cervato su calcio di rigore e dopo appena altri 3 minuti Petris fisserà il risultato  del primo tempo sul 4 a 2 per la Fiorentina che in quella stagione s'involera' alla meritata conquista del primo scudetto della sua storia.
Insomma, 6 gol in soli 18 minuti credo sia un record, mentre Jean Paul per sincerarsene sudava all'affannosa ricerca di dati analoghi su annuari ed almanacchi (a quel tempo il PC non era neppure nella mente dei loro inventori) per tirarne fuori un pezzo arricchito da questo particolare punteggio maturato in un così breve spezzone di partita, si preannunciava dunque un finale tennistico che vedrà di fatto i Viola concludere la gara con altre due segnature per le reti di Hamrin e Lojacono, con il punteggio di 6 a 3 (per il Bologna accorcerà Pivatelli su calcio di rigore) scrivendo così nella storia dei derby dell'Appennino una tra le competizioni più ricordevoli per numero di reti e per l'intensità sportiva espressa.
Mentre all'Olimpico Roma e Milan termineranno la loro gara in perfetta parità ed accadrà tutto in 5 minuti.
Al 63' andranno in vantaggio i Rossoneri con Altafini ma saranno raggiunti dopo soli 5 minuti dalla realizzazione del Giallorosso Selmonson. E mentre Jean Paul, dopo aver battuto sulla macchina da scrivere (era una Olivetti Lettera 22 colore grigio-verde) e con quel foglio si recava in sala telescriventi dove avrebbe dettato a mio padre il testo che poi sarebbe arrivato nelle redazioni delle maggiori testate dei quotidiani sportivi, io andavo a curiosare negli appunti scritti a mano da Jean Paul durante il suo collegamento telefonico...e quegli stessi appunti sarebbero tornati a boomerang nella mia mente...ma solo mezzo secolo dopo...quasi a significare quel tribolato travaglio tra la necessità impellente di portare il necessario in famiglia ed il sogno "sognato" e mai concretizzato, ma nutrito profondamente da mio padre, e che purtroppo, nella sua breve vita, non ne vide mai la sua realizzazione.
Il complice maggiore di questo mancato sogno è da ricercare nella frequentazione con un mio carissimo amico di scuole medie, Tonino, il quale avendo suo padre operante in qualità di tecnico audio negli studi della Rai in Via Asiago, era diventato un autodidatta in materia e si era già costruito un apparecchio radio con il corso per corrispondenza molto reclamizzato in quegli anni: la Scuola Radio Elettra. Lo seguii come un'ombra iscrivendomi anche io e dedicando tutto il mio tempo libero al "bricolage" dell'elettronica disconoscendo da allora la mia passione per la letteratura, il latino, la storia, materie dove eccellevo a detta della Prof.sa di Lettere di allora, che aveva consigliato mio padre, nell'occasione di un colloquio, alla vigilia degli esami di terza media, di fare intraprendere a Massimo un percorso di studi classico, dove, data la sua passione per la scrittura, avrebbe sicuramente ottenuto, con il proseguo degli studi in un percorso universitario, concrete possibilità di intraprendere una carriera giornalistica.
Ma come una mannaia di giacobina memoria, non ci fu verso di dissuadermi dal proposito di intraprendere un indirizzo umanistico in luogo di quello tecnico.
Nel giugno 1962 mi iscrissi all'Istituto Tecnico Statale "Giuseppe Armellini" lasciando di stucco tutti quanti, soprattutto papà Renato, che poi, molti anni dopo lottando inutilmente contro un male incurabile, nei suoi ultimi giorni di vita, mi confidò di aver sofferto parecchio per quella mia azzardata  scelta, perché avrebbe nutrito il desiderio di vedermi nella sua stessa agenzia di stampa, ma non nella sala telescriventi bensì in quella della redazione giornalistica.
Ma la mia metamorfosi era stata partorita in quella scelta... ed allora... giovane e spensierato, ne ero completamente felice...
Ma la vita andrebbe scritta a matita... purché si abbia in tasca la gomma per cancellarne le righe che abbiamo scritto male!

È la vigilia del secondo Natale di pandemia.
Sono in casa... da solo... sono tutti usciti per gli ultimi acquisti... contemplo con un velo di tristezza le tenue luci del Presepe... ripensando ad alcuni capitoli della mia vita... purtroppo scritti malamente!
Trattengo a stento un inutile pianto... mi alzo dalla poltrona del salotto per entrare in cucina... e far finta che la macchinetta moka con una buona dose di caffè arabica... sostituisca quella gomma per cancellare che purtroppo... non ho mai trovato nelle mie tasche!

Buon Natale a tutti 
 (...anche se adesso ricorre la Santa Pasqua)!

Massimo 48 Amarcord