Il fratello di un figlio unico
"Toc..toc!!!" "Ma chi mai può essere alle tre e mezzo del pomeriggio ...nel giorno di Pasqua?!?...Angela vai tu??...hanno bussato alla porta.. non senti? - credo proprio che Angela si sia appisolata e del resto dopo quel delizioso timballo di zite al forno e quell'abbacchio alla scottadito con patate arrosto, altro poverina non poteva certo fare che concedersi un meritatissimo riposo! - d'accordo... andrò io...sono proprio curioso di vedere chi possa mai essere il seccatore di turno a Pasqua!!... - toc!...toc!! - ...di nuovo!...ma dammi il tempo di aprire..cribbio!!!... prego Signore si accomodi...entri pure... - l'ospite si toglie il cappello, chiude l'ombrello, di fuori stava diluviando, e così esordisce - : "Buona Pasqua fratello Massimo!!...ti ho portato l'uovo con tanto di sorpresa!!"
"Ma che mi venga la rosolia un'altra volta!!...ma da quale tana sei uscito a questo giro... caro fratello mai nato di  48??..a cosa debbo oggi la tua apparizione?? ...o si tratta semplicemente di una tua trovata per rompere le uova nel paniere nel bel mezzo della festività??"
"Ehhh!!... Massimo!!..non ricominciare questa storia infinita! Sai meglio di me che nostra mamma Ofelia avrebbe tanto desiderato un altro bimbo... anzi a dire il vero una bimba...."
"...ecco giustappunto 48!!... e allora tu che ci azzecchi??"
"Ascolta... Massi!!...bando alle ciarle!!... visto che pensi che il sottoscritto sia venuto a romperti le uova... ti dico che sbagli... anzi tutt'altro!! Un uovo di Pasqua te l'ho portato... e sei tu che lo devi rompere! ...Dunque ti prego di aprirlo perché credo d'immaginare che possa contenere una sorpresa a te molto... ma molto gradita!"
"Ah! grazie fratello 48! sei diventato gentile vedo, e allora procedo...comincio a scartare... ottimo questo cioccolato!... è fondente il mio preferito!...ehhh!!...ecco la sorpresa!!...ma è una pennetta Usb e sono ansioso di vederne il contenuto!!" "Prima che tu la connetta al PC, sinceramente cosa pensi possa contenere fratello Massimo?"
"Beh!! immagino un filmato di una Pasqua di tanti anni fa quando i miei genitori erano ancora in vita..."
" ... papà Renato e mamma Ofelia erano i nostri genitori...e non solo i tuoi carissimo mio fratello..."
"....ahhhh!!...ma come sei pesante 48!!!..ma la vuoi capire una volta per tutte che tu vivi solo nel mondo dei sogni??...dai!!..tanto è inutile parlare con un testardo come te!!..faccio prima a visionare i file di questa pennetta...ma...ma che stai facendo 48??...no..nooo!!!..non andare via!!...non volevo offenderti!!...dai scusami!!..vieni qui seduto vicino a me!!...guardiamolo insieme...ti va??"  
"Sarà per un'altra volta fratello...debbo andare... mi aspettano dei cari amici per una partita a carte!"
"E scommetto che vinci sempre tu caro 48!!...peccato che, essendo puro spirito, non puoi mai goderti i soldi delle vincite..."
"Non ci faccio caso... l'importante è passare il tempo serenamente come riesci a fare tu nella Community di VxL!!... A proposito, fra una settimana festeggi il tuo terzo anniversario... ricordi?...ma quanti articoli hai scritto Massimo?"
"Circa 350..."
"... e ce n'è uno al quale sei rimasto più particolarmente affezionato?... metti il malaugurato caso che divampi un terribile incendio nell'archivio della redazione, un po' come quelli che in questi brutti giorni stiamo purtroppo vedendo alimentati da una guerra fratricida, e tu avresti la possibilità di metterne in salvo uno soltanto!... Mi segui Massimo...vero?....oh!!..bene!..e allora dimmi... tu quale sceglieresti?"
"Beh!!... in verità ce n'è più di uno... però a pensarci bene ce ne sarebbe uno su tutti che mi è rimasto nel cuore e...."
"...e vorresti tanto rileggere... riscrivere... rivivere!!!...e allora spero di aver avuto i tuoi stessi gusti, Massimo! lo ritroverai tale e quale a come lo componesti tre anni fa... e tra i file di quella pennetta ha come come titolo "C'era una volta...", a proposito sincerati con la Redazione che non sussistano diritti d'autore altrimenti... ohh!!... ma che sciocco che sono... l'autore è la stessa persona che si veste da riautore ed allora potresti solo annoiare  nella rilettura qualche tuo fido follower!!..." 
"Vero Manuel che tu dici... caro 48!!... Pero' in questo triennio è arrivata tanta gente nuova e magari una sbirciatina potrebbero anche dargliela!" "Ciao Massimo!... debbo andare ora... di nuovo buona Pasqua! Scusami per il disturbo... e buona lettura a tutti!".

Roma - Piazza SS.Apostoli
Trentun anni fa veniva a mancare mio padre ed è mio desiderio onorare la sua memoria ricordando quella parte della sua vita che possa in qualche modo interessare, anche sportivamente parlando, gli attenti lettori della nostra community. Nello stilare questo scritto giocherello di tanto in tanto tra una frase e l'altra con un piccolo mappamondo posto da tanti anni sulla scrivania mentre la mia mente vaga alla ricerca dei ricordi più salienti da narrare.

Correva l'anno 1960, era il giorno di Pasqua, è ora di pranzo ed io sono seduto sul seggiolino di un tram che porta a centro città, ho con me uno zainetto con dentro un portapietanze in acciaio dove mamma ha preparato una lasagna ed uno spezzatino di manzo al sugo con patate, questo è il pranzo che portavo a papà Renato di turno nel giorno di Pasqua. Papà lavorava in un'agenzia di stampa estera in qualità di telescriventista, faceva dei turni pesantissimi con tanto di sabati, domeniche e festività, a volte anche di notte. Dalla mia nascita, sono figlio unico, ho giocato con mio padre pochissime volte, era sempre al lavoro, quando era a casa per lo più amava, causa stanchezza da lavoro (oggi diremmo stress!), riposare o leggere in perfetto silenzio (forse per compensare il frastuono del ticchettio di mezza dozzina di telescriventi contemporaneamente accese).
Erano rare le volte che si dedicava a me, ma quando accadeva soleva divertirsi costruendo delle piccole cose con legno o sughero, io osservavo la meticolosa creazione di questi oggettini, ricordo quando assemblò con due pezzetti di legno lo scafo e il ponte di un piccolo battello che poi rifinì con raspa e carta abrasiva e infine passò una mano di pittura nera per scafo e fumaiolo, grigia per il ponte, e poi il varo con qualche curioso intorno alla fontana dei giardinetti, il piccolo battello galleggiava e bene, addirittura per come teneva bene l'acqua sembrava avesse un piccolo motore. Abbracciai entusiasta mio padre che mi invitò a dare un nome al piccolo natante, io dissi subito: "Stella del mare"... "Ok Massimo!" e mi scapigliò! Un'altra volta, dopo averlo visto nelle mani di qualche amichetto, gli chiesi di costruirmi un aquilone, qualche giorno dopo tornò dal lavoro con dei fogli di carta velina ed un barattolino di colla, passano un paio di ore e ci troviamo su un bel prato, e complice un leggero venticello, l'aquilone si alzò librandosi nell'aria con i suoi cangianti colori, celeste il corpo e arancio timone ed ali, abbracciai ancor più forte papà che mi rispose riscapigliandomi... ora Massimo devi dargli un nome... risposi: "Stella del cielo!"... "Ok figliolo, vedo che ti piacciono le stelle!... Da grande farai sicuramente il fisico!". Non lo feci, ma ci andai molto vicino.

Altri ricordi non ne ho, fuorché papà al lavoro e sempre al lavoro e così pensai che per conoscere meglio mio padre dovevo andare più spesso, con la scusa di fare il fattorino del pranzo, nel suo ufficio e trascorrere con lui una parte della sua giornata lavorativa. E così torniamo a quel giorno di Pasqua dove entrando nella sala telescriventi, un baccano infernale, saluto papà e lui ringraziandomi dopo qualche minuto, approfittando di un momento di stasi di notizie da trasmettere, si defilò dalla sua postazione per accomodarsi in un piccolo tavolino dove stese una tovaglietta per il suo pranzo veloce. Dopo soli due punti di ritardo dalla capolista Juventus. Ma fu una inutile vittoria perché quell'anno la Juventus si aggiudicherà il suo 11mo scudetto, mentre la Fiorentina si mise ancora in buona luce dopo la conquista del suo primo scudetto del '56 con i suoi protagonisti di allora tra i quali i famosi Sarti, Chiappella, Cervato.
A distanza di 4 anni di quel primo scudetto gigliato, mi venne la pelle d'oca nel vedere scrivere dal vivo l'articolo della sua vittoria (3-0) inflitta al Franchi alla capolista Juventus. Il valente Jean Paul descrive l'evento come se avesse la Tv davanti, in realtà ha soltanto una delle prime radio a transistor giapponesi con la voce del radiocronista, le fasi salienti del match dando un taglio particolare alle azioni di rilievo di una bella partita, descrivendo il guizzo del centrocampista viola Luigi Milan autore del primo gol, seguito dal raddoppio frutto di una stupenda serpentina tra i difensori ad opera di Kurt Hamrin (l'attaccante svedese soprannominato caviglia di vetro!) per finire con la tripletta del mitico Montuori, e così dopo la pittoresca descrizione dei tifosi festanti per la copiosa vittoria, Jean Paul pezzo in mano se ne va da papà per trasmettere dalla telescrivente il suo pezzo fresco fresco.
Che emozione! Se ci ripenso ancora mi viene da sudare!... Papà mi guardò e mi disse che evasa quella notizia saremmo andati a casa. L'orologio segnava le sette passate di sera, avevo trascorso una giornata con mio padre, era terminato il suo turno festivo, ma tutte quelle ore trascorse mi sembravano volate!  Lui mi disse sulle scale all'uscita...: "Massimo... che impressione hai avuto con Jean Paul?" "Stupenda papà! grazie!" "Sono io che ringrazio te, Jean Paul mi ha riferito del tuo forte interesse mentre mi dettava il pezzo!... dai!!... Ora meriti un premio!!... Vieni, facciamo un break, qui sotto c'è una bella birreria!" Ed entrammo, papà prese un schiumoso boccale di birra alla spina e a me, che allora ero dodicenne, offrì una Coca-cola con patatine.
Tornammo a casa in auto e arrivati nel cortile aprì il baule e ne estrasse un uovo di Pasqua…: "Tieni Massimo questo è per te!" Due minuti dopo lo aprii a casa in cucina, mamma si precipitò ad assaggiare la cioccolata fondente, io mi adoperai a scartare la sorpresa, ci trovai un piccolo mappamondo con la base in plastica bianca e la Terra formata da due calotte semisferiche in metallo pitturato.
E tutt'oggi, a distanza di un sessantennio se ne avverte ancora un vago odore di cioccolata mischiato all'ineffabile ricordo del rassicurante, incitante e solare sorriso di papà Renato.

(Fine parte I)
Massimo 48 Amarcord