L'Inter esce sconfitta dalla prima amichevole a Singapore valida per l'ICC contro il Manchester United. Gli inglesi sono avanti in termini di preparazione e qualità, al contrario dell'Inter. La squadra nerazzurra si presenta con una formazione priva di attaccanti titolari, con carichi di lavoro pesanti che non consentono di avere le gambe ancora al top e molti problemi ancora in termini di gestione del gruppo. Giocatori come Joao Mario e Dalbert sono fuori dal progetto, eppure anche oggi hanno giocato. Un tecnico dovrebbe provare gli schemi con il "suo" gruppo, ma attualmente ciò è impossibile per il mister leccese. E oggi arriva l'ennesima bocciatura di un giocatore: Perisic. Conte ha dichiarato: "Stiamo lavorando, ma le risposte non sono positive. Non penso sia adatto per fare il ruolo che gli chiedo. Quindi l'unico posto in cui può giocare ora è attaccante. In compenso ho visto Dalbert che ha giocato una gara di grande applicazione".

Parole che sanno d'autentica bocciatura. Il croato è totalmente inadeguato per poter interpretare il ruolo d'attaccante in un 3-5-2. Non ha il fisico di Lukaku (ammesso che arrivi), non ha la capacità di far salire la squadra di Dzeko (stesso discorso del belga) e non ha l'agilità e la capacità d'inserimento tipica di una mezza punta come può essere un Lautaro Martinez. Questo significa che è necessario anche in questo reparto intervenire sul mercato, perché Dalbert è in vendita e il solo Asamoah non basta per tutta la stagione. Forse è in quest'ottica che bisogna interpretare le continue voci che vedono Darmian in orbita Inter. Il terzino italiano ha una propensione maggiore alla difesa, oltre ad avere una duttilità nettamente superiore al croato. 

L'Inter in questo momento è già notevolmente in ritardo nella vendita degli esuberi e l'aggiunta di Perisic non è una buona notizia per gli uomini di mercato dell'Inter: Miranda, Icadi, Joao Mario, Dalbert, Nainggolan, Borja Valero, oltre ad altre cessioni minori. Tutti hanno il cartello vendesi appeso al collo e ora potrebbe aggiungersi un nuovo elemento.  Un numero così elevato di partenti è la dimostrazione chiara, lampante e oggettiva che questa rosa è ben lontana dall'essere a immagina e somiglianza del nuovo allenatore. Ma il tempo stringe e Conte lo ha già sottolineato nella conferenza stampa di ieri: "Chi ha tempo non aspetti tempo". E ovviamente, alla cessioni, devono corrispondere acquisti di qualità superiore, se si vuole competere a certi livelli. 

Chiaro Suning?