E' proprio il caso di dirlo: dalle stelle alle stalle. Potremmo sintetizzare in questo modo l'incredibile ed inaspettata parabola discendente che, soprattutto nell'appena archiviato mese di Marzo, ha colpito la Sampdoria.
Inaspettata, dicevamo, in quanto la squadra genovese, sin dalle primissime battute di questa stagione, ha portato alla luce una serie di elementi che avrebbero potuto farne la vera e propria rivelazione stagionale: una spiccata maturità del tecnico Marco Giampaolo, l'esplosione definitiva di alcuni calciatori (vedi Torreira, Praet Zapata), una tendenza a fare dello Stadio Marassi un assoluto fortino inespugnabile per buona parte degli avversari. Eppure, nonostante le premesse fossero ottime, al punto da spingere praticamente chiunque a pensare che i blucerchiati potessero essere in lizza per la conquista di un posto nella prossima Europa League, la seconda porzione di campionato si è tramutata in un incubo a tutti gli effetti; in particolare, gli ultimi 30 giorni sono stati ricchi di insoddisfazione per tutto l'ambiente, probabilmente arrivando a rappresentare il punto più basso della stessa squadra nel corso della stagione corrente. Ma, come al solito, lasciamo che siano i numeri e le statistiche a chiarire meglio qualsiasi concetto. 

Il mese di Marzo della Sampdoria ha avuto inizio con un impegno che, almeno sulla carta, non avrebbe dovuto creare eccessivi problemi agli stessi blucerchiati: si tratta del match in trasferta con il Crotone che, in modo relativamente inaspettato, è riuscito ad imporsi con il risultato di 4-1 sugli avversari; la prestazione di questi ultimi, contrariamente a quanto fatto vedere nella prima metà di stagione, è stata essenzialmente svogliata e confusionaria, tanto da aver amplificato ulteriormente l'ottima organizzazione della compagine calabrese. Un primo campanello d'allarme, insomma, al quale avrebbe fatto seguito uno scenario di gran lunga peggiore. Il secondo impegno dei blucerchiati, infatti, è stato il match casalingo disputato contro l'Inter, una gara dalla quale era più che accettabile aspettarsi un faccia a faccia combattuto fino all'ultimo secondo disponibile.
E, invece, il crollo totale. Al termine della prima frazione di gioco, i padroni di casa sono sotto di ben quattro reti, cortesia soprattutto di uno strepitoso Mauro Icardi, con il risultato che al fischio finale si attesta su un 0-5 da brividi; in questo caso, la prestazione è risultata incommentabile ed inqualificabile, con i blucerchiati che si sono limitati a fare semplicemente da sparring partner per la corazzata nerazzurra. La girandola negativa si è conclusa nella serata di ieri, con la terza sconfitta di fila maturata in trasferta con il Chievo, anch'esso in netta difficoltà nell'ultimo periodo ma comunque in grado di vincere, in rimonta, per 2-1; qui la prestazione dei blucerchiati è stata discreta, ma solo per i primi quarantacinque minuti, tanto che ai clivensi è bastata la seconda metà di gara per ribaltare lo svantaggio iniziale. 

Ricapitolando: 3 match disputati, 3 sconfitte ottenute, ben 11 reti subite e solo 1 gol realizzato, tra l'altro su rigore. Dati terrificanti, ai quali vanno aggiunte prestazioni che, progressivamente, hanno reso irriconoscibile una Sampdoria dalle belle speranze. Dinanzi a scenari del genere, risulta sempre complesso ricercare l'origine del problema: a prescindere che si sia trattato di peccato di presunzione, di brusco calo fisico o di semplice sfortuna, appare chiaro come i blucerchiati debbano immediatamente provare ad invertire il trend negativo. Il prossimo impegno in trasferta con l'Atalanta, probabilmente, non rappresenta l'occasione migliore per riscattarsi, ma un passo falso contro i bergamaschi permetterebbe a questi ultimi di portarsi a +6 in caso di vittoria o, comunque, di lasciare invariato il distacco attuale di 3 punti; inoltre, in caso di risultati utili, sia la Fiorentina che il Torino giungerebbero a ridosso dell'ottava posizione, insidiando ulteriormente il cammino dei blucerchiati in questo delicatissimo rush finale della stagione.
Difficile prevedere cosa accadrà da qui alle prossime settimane, ma una cosa è certa: la Sampdoria, adesso, deve darsi una svegliata.