Parliamoci chiaro: nonostante i recenti orrori messi in evidenza dalla Nazionale, prima sotto la guida fallimentare di Gian Piero Ventura e poi affidata al troppo acerbo Gigi Di Biagio, il movimento calcistico italiano, almeno a livello di club, può dirsi in lieve miglioramento. I motivi individuati dal sottoscritto sono essenzialmente tre, spesso intersecati indissolubilmente tra loro: maggiore decisione nel puntare sui talenti sfornati dai vari settori giovanili (vedi Chievo Sassuolo degli ultimi mesi) o, comunque, su una rosa composta da una massiccia porzione di calciatori italiani (vedi MilanTorino Cagliari); maggiore incertezza, e quindi spettacolarità, legata alla corsa-Scudetto ed alla conquista di un posto in Europa; maggiore convinzione, da parte dei campioni stranieri, nell’accettare l’idea di una Serie A valida, competitiva, stimolante, e non come una semplice tappa intermedia della propria carriera, utile come trampolino di lancio per raggiungere tornei apparentemente più quotati come la Premier League, la Bundesliga o la Liga Santander. Per quanto possa far storcere il naso a molti, è stato proprio quest’ultimo aspetto ad aver reso il nostro campionato nuovamente piacevole ed avvincente: la fiducia delle stelle estere. E sia chiaro, con ciò non voglio assolutamente dare del serbatoio o del contenitore alla massima serie italiana, ma sottolineare come il giusto mix tra talenti autoctoni e talenti stranieri rappresenti la colonna portante di qualsiasi competizione, campionato o torneo che voglia farsi rispettare.

Tra il dire ed il fare, però, c’è di mezzo il mare. E, in questo caso specifico, si tratta di un mare di soldi. Perché se nei campionati citati precedentemente la disponibilità economica risulta essere piuttosto importante, anche tra i cosiddetti club di seconda o terza fascia, in Serie A sono poche le società in grado di potersi concedere un esborso particolarmente eccessivo: se escludessimo il Milan e l’Inter, sotto attenta sorveglianza per quanto riguarda il rispetto del Fair Play Finanziario, ci renderemmo conto che solo club come la Juventus ed il Napoli, per quanto possibile, potrebbero investire cifre più o meno considerevoli. Motivo, questo, per cui diverse delle operazioni effettuate nel corso delle ultime finestre di mercato, soprattutto le trattative legate all’arrivo di grandi nomi, hanno avuto un comune denominatore nelle rispettive realizzazioni, ovvero il sempre più in voga prestito con diritto di riscatto. Utilizzando questa tipologia di transazione, infatti, un club può assicurarsi le prestazioni di un calciatore per un periodo ben definito, durante il quale poterlo valutare attentamente nel contesto in cui esso è stato inserito ed eventualmente, in prossimità della scadenza del prestito stesso, versare nelle casse del club proprietario dello stesso giocatore una cifra pattuita al momento dell’accordo. Una pacchia, insomma.

Gran parte dei calciatori giunti in Serie A attraverso trattative di questo genere, tuttavia, si sono resi protagonisti di exploit per certi versi inaspettati, al punto da aver convinto (o quasi) svariate dirigenze italiane a compiere un relativo sforzo economico, in alcuni casi davvero ingente, pur di riscattarli e renderli a tutti gli effetti membri ufficiali delle rispettive rose alle quali prestano servizio da mesi. Ebbene, quest’oggi andremo a porre la nostra lente d’ingrandimento su ben 6 dei talenti della massima serie che, nel caso in cui non dovessero essere confermati, rappresenterebbero una clamorosa occasione mancata per un deciso salto di qualità sia del club specifico che di tutto il calcio italiano.

GERMAN PEZZELLA (FIORENTINA/REAL BETIS) – Il difensore centrale argentino, soprattutto nella prima metà di stagione, si è reso protagonista di prestazioni molto convincenti, salvo poi calare leggermente in alcune uscite post-giro di boa. Nonostante questo piccolo e tollerabile intoppo, comunque, il calciatore risulta essere tra i fedelissimi del tecnico Stefano Pioli: 26 presenze stagionali tra campionato e Coppa Italia, con tanto di 1 gol ed 1 assist vincente all’attivo, fanno del centrale argentino il difensore viola più affidabile. E, soprattutto, un nuovo potenziale leader difensivo dopo l’improvvisa e dolorosissima scomparsa di una colonna portante del calibro di capitan Davide Astori. La Fiorentina, stando alle ultime voci, avrebbe già avviato i contatti con il Real Betis, club proprietario del cartellino, per concretizzare in tempi brevi il riscatto del giocatore che, tra l’altro, comporterebbe un esborso relativamente abbordabile, ovvero tra i 9 ed i 10 milioni di euro.

NICOLAS N’KOULOU (TORINO/LIONE) – Era l’estate 2016 quando Kamil Glik, desideroso di compiere il definitivo salto di qualità per la propria carriera, decise di accasarsi al Monaco, consegnando al Torino una bella gatta da pelare per il futuro: la squadra granata, nei mesi successivi all’addio del proprio capitano, ha riscontrato visibili problemi di solidità difensiva, dovuti essenzialmente alla difficoltà nel sostituire un elemento così importante come il difensore polacco. Il tutto, fortunatamente, è stato abbondantemente arginato grazie al pronto intervento di Nicolas N’Koulou. La squadra di Walter Mazzarri, infatti, ha potuto beneficiare di una serie di prestazioni impressionanti da parte del calciatore arrivato nel corso dell’ultimo mercato estivo, raramente poco attento e poco funzionale alla causa granata: le 30 presenze stagionali tra campionato e Coppa Italia, nonché i 2 gol attualmente all’attivo, ne sono la prova inconfutabile. L’impatto positivo del centrale camerunese, dunque, si è rivelato decisamente superiore alle aspettative, tanto da aver convinto la dirigenza granata a comunicare al Lione, club proprietario del cartellino, la volontà di riscattare il giocatore. Costo dell’operazione? Appena 3,5 milioni di euro.

JOAO CANCELO (INTER/VALENCIA) – Da oggetto misterioso a titolare inamovibile. Potremmo descrivere così la parabola ascendente di Joao Cancelo, terzino portoghese approdato all’Inter nel corso della finestra estiva di mercato. Se nel corso della prima metà di stagione, complici prestazioni altalenanti ed infortuni vari, era più che lecito additarlo come possibilissimo flop, oggi il suo status risulta essere ben diverso: il laterale difensivo, infatti, ha impiegato poco tempo a conquistare la fiducia di Luciano Spalletti, con quest’ultimo disposto addirittura a dirottare Danilo D’Ambrosio sulla fascia sinistra pur di non rinunciare alla spinta costante ed alle qualità tecniche del ragazzo nella propria zona di competenza. Fiducia che, nonostante le “sole” 18 presenze tra campionato e Coppa Italia, è stata ripagata attraverso 3 assist vincenti ed una serie di prestazioni che hanno infiammato il pubblico nerazzurro. La dirigenza meneghina, in ottimi rapporti con il Valencia, club proprietario del cartellino, sarebbe seriamente intenzionata ad esercitare l’opzione di riscatto per la modica cifra di 35 milioni di euro; tuttavia, nel caso in cui il club spagnolo decidesse di riscattare a sua volta Geoffrey Kondogbia, in prestito proprio dai nerazzurri, pagando i 25 milioni di euro per il centrocampista francese, l’esborso del club milanese sarebbe pari ad appena 10 milioni di euro, ovvero la semplice differenza tra le valutazioni dei due calciatori.

BRYAN CRISTANTE (ATALANTA/BENFICA) – La scorsa stagione Blerim Dzemaili, quest’anno Bryan Cristante: il centrocampista-goleador è di tendenza in Italia. Rivitalizzato dalla cura Gian Piero Gasperini, la giovane mezzala rappresenta un elemento imprescindibile per l’Atalanta, in grado eseguire alla perfezione sia il lavoro di centrocampista che, all’occorrenza, quello di vero e proprio attaccante. Non ci credete? I numeri non mentono: in 37 presenze stagionali tra campionato, Europa League e Coppa Italia, è stato in grado di mettere a segno ben 11 reti e 2 assist vincenti, ai quali vanno aggiunte una costanza di rendimento invidiabile ed una duttilità che pochi dei suoi colleghi possono vantare all’interno della massima serie italiana. Un’esplosione a tutto tondo che, di fatto, spingerà la dirigenza bergamasca a riscattarlo dal Benfica, club proprietario del cartellino, ad una cifra che definire irrisoria sarebbe un eufemismo: 4 milioni di euro. Un investimento sicuro e molto, molto contenuto, che permetterà alla Dea sia di confermarlo per la prossima stagione, sia di accettare un’eventuale cessione del proprio talento, e di conseguenza una plusvalenza da capogiro, a club capaci di garantirgli ulteriori stimoli e, dunque, un ulteriore salto di qualità.

RAFINHA (INTER/BARCELLONA) – Non vorrei assolutamente essere un dirigente dell’Inter in questo momento. Eh già, perché il rebus Rafinha è molto più complesso da sciogliere rispetto a quanto possa apparire. Approdato in nerazzurro nel corso del mercato di riparazione, il centrocampista offensivo brasiliano, nonostante qualche sprazzo di classe mostrato nelle ultime uscite, resta un importante nodo da sciogliere per il futuro del club meneghino: se da un lato la sua spiccata propensione funambolica rappresenta un tassello mancante nell’attuale squadra di Luciano Spalletti, dall’altro il fatto che sia arrivato a campionato in corso potrebbe rendere la valutazione dirigenziale potenzialmente approssimativa e/o affrettata. Le 7 presenze in campionato condite da 1 assist vincente, infatti, non bastano a costruire il quadro completo di un calciatore talentuoso, ma ancora in fase di adattamento al calcio italiano. Accompagnato, tra l’altro, da un’aggravante non indifferente: i 38 milioni di euro necessari per riscattarlo dal Barcellona, cifra da sborsare tassativamente prima che la stagione si concluda. Un bel grattacapo. Nel complesso, comunque, qualora il giocatore dovesse riuscire ad imporsi nelle prossime giornate di Serie A, potrebbe tramutarsi a tutti gli effetti in un affare da non farsi scappare per i nerazzurri, a prescindere dall’elevato costo del cartellino.

DOUGLAS COSTA (JUVENTUS/BAYERN MONACO) – A proposito di adattamento alla Serie A, Douglas Costa ha letteralmente bruciato le tappe. E non solo quelle. Giunto in estate alla corte di Massimiliano Allegri, l’esterno offensivo brasiliano ha impiegato davvero poco tempo a conquistare lo stesso tecnico e tutto l’ambiente bianconero: una rapidità fuori dal comune, una tecnica sopraffina ed una capacità di pensiero veloce almeno quanto le proprie gambe, di fatto, lo rendono costantemente padrone della trequarti avversaria; in questo senso, le 3 reti ed i 7 assist confezionati in ben 34 presenze tra campionato, Champions League e Coppa Italia, rappresentano una prova schiacciante del proprio impatto in campo. Un elemento più che affidabile e, complici i numerosi infortuni che hanno colpito la rosa bianconera nel corso degli ultimi mesi, assolutamente indispensabile per questa Juventus. Per tutti questi motivi, quindi, la dirigenza del club torinese avrebbe già confermato al Bayern Monaco, proprietario del cartellino, la volontà di riscattare il brasiliano che, presumibilmente, continuerà ad incantare il pubblico italiano. 40 milioni di euro per un calciatore di questo livello, per chi può affrontare una spesa del genere, non può che essere una cifra da spendere col classico sorriso sulle labbra.

Cos’altro aggiungere? Mi auguro vivamente che potremo beneficiare di tutti questi campioni anche nel corso della prossima stagione. E chissà, magari tra un anno ci ritroveremo a discutere dell’arrivo di altri nomi altisonanti nella nostra amata Serie A. Con la speranza che, progressivamente, il nostro campionato possa acquisire nuovamente quel fascino indiscusso che tanti ha conquistato, calciatori e non.