A circa quattro mesi di distanza dal Mondiale brasiliano, la nazionale di Cesare Prandelli ha ancora l'incognita dell'attaccante da affiancare a Balotelli nell'undici iniziale. Il triste infortunio di Pepito Rossi ha davvero complicato le cose. La sua ipotetica assenza (ipotetica perché non si sa mai che riesca a recuperare a tempo di record com'era stato per Totti nel 2006) riduce notevolmente le nostre chance mondiali; Pepito a Firenze è davvero rinato mostrando una forma smagliante.
Ipotizziamo, se in Brasile dovesse davvero mancare Rossi? Chi sarà il compagno d'attacco di Balotelli? La risposta è tutt'altro che scontata. Il reparto attaccanti della nostra nazionale scarseggia di valide alternative: c'è il tanto vociferato Osvaldo, ora alla Juve, che però a causa dei suoi comportamenti al di sopra delle righe rimane sempre un'incognita. Concediamogli il beneficio del dubbio; magari ora il sergente Conte lo farà rigare dritto. Chiaramente tutto dipende anche da quanto verrà utilizzato Osvaldo dalla Juve e dalla qualità delle partite che giocherà. Stiamo a vedere. Ma dopo Osvaldo? Chi altri? Nel nostro campionato di attaccanti che meriterebbero il mondiale ce ne sarebbero, ma la maggior parte di loro è ultra trentenne. Parliamo ad esempio di Luca Toni ed Alberto Gilardino. Il primo sta vivendo una seconda giovinezza a Verona, sponda Hellas. Il secondo mostra la solita continuità sotto porta che lo ha sempre contraddistinto; se il Genoa si trova nelle parti alte della classifica è anche merito suo. Due grandi campioni senza dubbio, entrambi protagonisti della cavalcata mondiale in Germania nel 2006, ma il loro tempo in nazionale è finito da un pezzo. Lo stesso discorso va fatto per Francesco Totti: niente da dire, una leggenda del nostro calcio, ma anche per lui giocare il mondiale in Brasile sarebbe davvero eccessivo.
I giovani che meriterebbero un posto al mondiale sono davvero pochi. In cima alla lista troviamo Ciro Immobile. L'ex Juve passando agli acerrimi rivali del Toro sta finalmente trovando continuità e gol. Domenico Berardi sta davvero stupendo tutti, ma la chiamata di Prandelli difficilmente arriverà. Manolo Gabbiadini, uno dei migliori prospetti del calcio italiano, sta progressivamente crescendo, ma anche per lui il mondiale al momento resta solo un sogno. Stephan El Shaarawy è ancora fermo ai box. La speranza è quella che riesca a recuperare in tempo perché l'intesa con Balotelli è sempre stata ottima.
Prandelli deve quindi guardare fuori dall'Italia. La lista degli "stranieri" è ben folta. Ne fa parte da poco Alessandro Diamanti, passato in Cina alla corte di Marcello Lippi al Guangzhou. Questa sua scelta potrebbe rivelarsi non azzeccata e fargli perdere il posto in Brasile. Fabio Borini, attaccante del Sunderland, sta crescendo in modo esponenziale. La Premier League è un palcoscenico notevole e Borini si sta mettendo in mostra. Chiamarlo per il mondiale sarebbe davvero un azzardo, vedremo. Andiamo in Olanda, precisamente a Rotterdam, attuale casa di Graziano Pellè. L'attaccante pugliese ha trovato la propria dimensione in Olanda al Feyenoord. In due stagioni a suon di gol è diventato l'idolo dei tifosi. Ronald Koeman gli ha affidato la fascia da capitano e le chiavi dell'attacco del Feyenoord. Attualmente è il vice-capocannoniere dell'Eredivisie a quota 18 gol. Ha tutti i requisiti per andare in Brasile, se lo meriterebbe davvero. Gioca in un campionato competitivo in una squadra competitiva. Pellè è davvero pronto per la nazionale. È ben noto che Prandelli convochi giocatori che militano in campionati esteri; esempi lampanti sono Verratti, Thiago Motta e Sirigu dal PSG o Giaccherini dal Sunderland. Perché allora non convoca Pellè? Cosa gli manca? Prandelli è davvero così cieco? Un mistero.
Il 5 marzo va in scena l'unica amichevole pre-mondiale contro nientepopodimeno che i campioni mondiali in carica della Spagna. Un'opportunità per vedere Pellè in campo in una partita VERA contro un avversario VERO. Un'occasione che Prandelli non può lasciarsi scappare. Il c.t. azzurro deve aprire gli occhi e accettare il fatto che Pellè è pronto e merita la convocazione.
Tutto questo articolo non è altro che un appello a Cesare Prandelli. MISTER, LO CONVOCHI E LO METTA ALLA PROVA. SE LO MERITA DAVVERO. Glielo dico io, seguo l'Eredivisie alla televisione. Pellè ha tutte le carte in regola. LO CHIAMI.
Niccolò Mariotto
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