Carlo Tavecchio da Ponte Lambro è diventato presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio l’11 agosto 2004. Da allora è diventato un personaggio noto in tutto il mondo non tanto per le sue riforme o i suoi provvedimenti in ambito calcistico, quanto per le sue gaffes imbarazzanti. Oggi, nel giorno del suo addio, mi sembra giusto ricordare le sue imprese verbali che resteranno scolpite nella storia.

Il 25 luglio 2014, durante un discorso all'assemblea della Lega Dilettanti, Tavecchio sta affrontando il tema dei troppi stranieri nel campionato italiano, quando ad un certo punto afferma: “Le questioni di accoglienza sono un conto, le questioni del gioco sono un altro. L’Inghilterra individua i soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare. Noi, invece, diciamo che Optì Poba è venuto qua, che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio. E va bene così. In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree". Queste parole scatenano una marea di polemiche, i presidenti di Assocalciatori e Assoallenatori Tommasi e Ulivieri (che diventerà incredibilmente il suo braccio destro) ne mettono in dubbio l'idoneità al ruolo di presidente federale, mentre i presidenti delle Leghe A, B e Pro Beretta, Abodi e Macalli lo difendono e attenuano la portata delle sue parole. Addirittura l 28 luglio la FIFA chiede alla FIGC di aprire un'indagine sul caso, interessando anche la propria Task Force contro la discriminazione. Ciò nonostante Tavecchio viene eletto presidente.

Il 5 maggio 2014, in un’intervista a Raisport, Tavecchio ne dice un’altra delle sue sul tema delle donne nel calcio: "Siamo da sempre protesi a voler dare una dignità estetica alla donna del calcio. Prima si pensava che fosse handicappata rispetto al maschio per resistenza ed altri fattori, adesso invece abbiamo riscontrato che sono molto simili. Adesso abbiamo creato uno slogan che parla della donna come l'altra metà del calcio". Anche in questo caso ci tiene a chiarire meglio il suo pensiero e ad attaccare chi strumentalizza le sue frasi.

Nel giugno del 2015, il Presidente risponde alle domande del sito Soccerlife: “La sede della Lega Nazionale Dilettanti? Comprata da quell’«ebreaccio» di Anticoli […] Non ho niente contro gli ebrei, ma meglio tenerli a bada”. E poi: “Tenete lontano da me gli omosessuali”. Certo, dopo i giocatori di colore, nell’elenco non potevano mancare ebrei e omosessuali. Ma lui non ci sta e contrattacca: “Sono evidentemente vittima di un ricatto, non ricordo le parole usate in quella conversazione, che potrebbe essere manipolata”.

Un'altra volta è sempre Soccerlife a rendere pubbliche le frasi di uno dei suoi fedelissimi, il presidente della Lega Dilettanti Felice Belloli, che nel corso di una assemblea definisce le calciatrici "quattro lesbiche".

Il 5 luglio 2017, davanti alla Commissione Antimafia il nostro Tavecchio è irrefrenabile: “Negli stadi non si deve solo giocare a calcio. Ci deve essere la farmacia, il cinema, la lap dance. Bisogna fare attività sociale”. Davvero indispensabile la lap dance, come abbiamo fatto a non pensarci prima?

L'ormai ex presidente della FIGC ci ha regalato le ultime prodezze nelle ultime ore.

Intervistato da “Le Iene” Tavecchio si confessa: “L’ho scelto io l’allenatore. Ma l’ho scelto in un momento dove l’offerta era quella. Conte aveva lasciato, era andato al Chelsea. Erano rimasti sul mercato Ventura, De Biasi, Montella. Ho scelto tenendo conto anche delle indicazioni dei più importanti giocatori. Non è che ho scelto solo, esclusivamente. Quando si è posto il bouquet di offerte, sono andato a parlare anche con i giocatori. Dico una cosa che non ho detto mai: la prima scelta mia era Donadoni. Purtroppo il presidente Saputo si è opposto a questa situazione, perché io Donadoni lo conoscevo bene dal passato” e poi su Ventura: “Non ero contento della situazione dal punto di vista tecnico perché la squadra si vedeva impostata male. Mi è venuto in mente non di cambiarlo, di correggere. Ma come si fa a non far giocare Insigne? L’ho detto allo staff, non a lui. Mica posso intervenire, ci sono delle regole. È tutta colpa di Ventura”.

Infine, nella conferenza di addio, cambia versione: “Ieri sera Malagò ha detto che il c.t. lo ha scelto Lippi dopo un'analisi di quattro soggetti. Io non l'ho mai detto, perché le riunioni private non le porto in pubblico: ora lo sapete che Ventura non lo ha scelto Tavecchio. Tavecchio paga per Ventura. Io sono disperato per non aver centrato la qualificazione mondiale: e questo diventa la tragedia? E se quel palo fosse entrato, Tavecchio chi era, un eroe? Ditemi quali sono i risultati delle altre federazioni. Secondo voi le 4 squadre in Champions sono venute perché Tavecchio ha la giacca blu o perché abbiamo cambiato gli equilibri europei? Uva è vicepresidente Uefa perché è bello? La Christillin è nel Consiglio Fifa grazie agli gnomi dietro la scrivania? Pensate che a 74 anni ho bisogno di sedermi su una sedia? Se ritengo di avere colpe per la mancata qualificazione al mondiale? Forse non essere intervenuto a Milano per cambiare allenatore alla fine del primo tempo...

Ciao Carlo, e buona fortuna. Le tue figuracce non ci mancheranno.